Il momento angolare

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Correa il minuto 94. Avvenne il patatrac. Poche storie, venire raggiunti in avanzato tempo di recupero ti lascia l’amaro in bocca. E che amaro! E’ altrettanto vero, però, che io avrei firmato non una ma dieci volte per il pareggio. Quindi prendiamoci questo punto, teniamoci stretti i sogni Champions e pensiamo al Parma. Il vortice di emozioni che si era innescato dentro di me al nostro gol è caduto nel suo buco nero a un passo dal traguardo. Mi sono sentita un po’ come Dorando Petri. Anzi, peggio. Perchè farsi raggiungere sul filo di lana dà sempre molto fastidio. Ancora di più se la cosa ti capita con uno come Simone Inzaghi. Se l’antipatia si impersonificasse, assumerebbe le sue sembianze. Mamma mia, ragazzi. Io quello proprio non lo reggo. Pecora con Orrendi e Gobbi. Piangina, straffotente e assatanato con noi. Lo detesto. E mi fermo qui per carità di patria. La Lazio non avrebbe meritato di perdere? D’accordo. Ma io io mi sarei portata a casa la mia vittoria con una perfida e voluttuosa libidine. Quante volte è capitato ad altri di prendersi i tre punti con l’aiuto della buona sorte? A noi non succede mai, purtroppo. Un motivo c’è. Ci mancano la cattiveria e la malizia giuste. Arretriamo affannosamente, vittime delle nostre paure. E non solo quando siamo rabberciati. Ma la dea Eupalla non ci vede di buon occhio, eh! Dunque, infortuni e acciacchi come se piovesse. Higuain squalificato. E mister simpatia dice che le squadre arrivano alla partita entrambe con alcune defezioni. Perchè, Dea Eupalla, hai permesso che Correa azzeccasse il tiro nell’angolino all’ultimo respiro? Pazienza. Siamo scesi in campo in condizioni difficili e abbiamo conquistato un punto sul campo della nostra rivale. Bene così. Lasciamo perdere i rimpianti .

Mister simpatia

Certo, la simpatia è a pelle. L’antipatia a palle. E quelle girano furiosamente. La velocità aumenta mentre si avvicinano al centro del vortice che le cattura. E’ cosa scientificamente provata. Si tratta del momento angolare e della sua conservazione. Mica bau bau micio micio, eh! Il momento angolare è il prodotto vettoriale tra la massa di una particella moltiplicata per la velocità e la sua distanza dall’asse di rotazione. Ecco perché, quando una pattinatrice raccoglie le braccia sul petto, gira velocissima. Si capisce che un gol subito nel recupero fa diminuire drasticamente la distanza di una tifosa dal centro della rotazione. Quindi la velocità del turbinio aumenta a dismisura, se il momento angolare deve rimanere costante. E’ dura da sopportare, ma queste cose vanno accettate nel rispetto delle leggi della Fisica. Amen. Ci sono momenti e momenti. Cambiano completamente aspetto a seconda che la palla si infili nella rete nostra o in quella avversaria. E i vortici della passione possono ugualmente essere risucchiati nel buco nero della frustrazione o in quello bianco del delirio. Solo più tardi, passata la tempesta emotiva della partita, la ragione torna faticosamente a prendere in mano le redini. Il mio momento angolare nei confronti di Gattuso è piuttosto complicato. Gli voglio bene, ma, a torto o a ragione, non lo ritengo tatticamente all’altezza come allenatore. Non è una questione di risultati. Semplicemente non mi piace il suo modo di intendere il calcio. Non riesco a vedere una vera organizzazione nel nostro gioco. A me piacerebbero sovrapposizioni, tocchi di prima, ripartenze veloci. Vorrei che i giocatori sapessero cosa fare. Che si scambiassero la palla con naturalezza, sulla base di schemi provati e riprovati in allenamento, senza fermarsi mezz’ora a guardare dov’è il compagno più vicino. Se devo perdere la palla, la perdo senza problemi. Vicino all’area avversaria e non alla mia, però. Critico la scelta di moduli e di uomini. Ma, nelle condizioni in cui siamo, non riesco a prendermela con lui. Non lo faccio nel post, a causa delle mancate sostituzioni, e nemmeno nel pre. Certo, preferirei che mettesse Simic in una difesa a 4, lasciando gli uomini nei propri ruoli. Nel nostro caso di assoluta emergenza non schiererei tre difensori fuori ruolo. Sì, perché anche Zapata non ha mai fatto il centrale nella difesa a tre. Mi rendo comunque conto che pure schierare il ragazzo comporta grossi rischi. Io me li assumerei. Borini centrocampista di sinistra mi fa rabbrividire. Metterei Laxalt. Diego ha fatto male di recente? Vero. Io, però, vedo meglio lui di Borini come laterale sinistro. La verità, comunque, è che siamo messi male. Quindi sarebbe stupido che mi arrabbiassi con Rino. Noto semplicemente che, pure con gli uomini a disposizione contati, non sono d’accordo con lui. Non importa. Magari sono io a sbagliare. L’importante è che andiamo a Roma a giocarcela, senza sentirci battuti in partenza. Alla faccia di tutto e di tutti. La sconfitta della Roma mi fa piacere. Non mi preoccupo certo per la scontata vittoria dei Gobbi, che non sono alla nostra portata. Mi dà solo fastidio che loro possano fare falli pesanti e affrontare a brutto muso gli arbitri senza incorrere in sanzioni. E noi ci ritroviamo con Higuain fuori per due giornate. Questa è una storia che deve finire. Neppure mi scalfisce la passeggiata degli Orrendi con il Frosinone. Devo essere superiore a certe idiosincrasie. Le nostre vere avversarie sono le Romane. Per cui accolgo con piacere il regalo dell’Udinese.

Io ti aspetto!

Riguardo a Ibra, spero tanto che arrivi. Ma proprio tanto, eh! Lo so che ha sulle spalle 37 primavere e un’operazione al crociato. E non mi aspetto miracoli. Noi siamo una squadra con i denti da latte. Abbiamo bisogno dell’imponenza fisica, della cattiveria agonistica, della classe, della personalità di Zlatan. Cutrone non può far altro che crescere accanto a lui. E ci serve una terza punta in organico. Vorrei tanto che giocassimo con due. Rino permettendo, ovviamente. Un contratto di sei mesi con rinnovo automatico in caso di Champions per me sarebbe l’ideale. Ibra non deve certo venire per sostituire Higuain. Io penso che Gonzalo, con la sua voglia di vincere, sarebbe felice se lui arrivasse. A proposito del Pipita, non sono certo stupita della conferma delle due giornate di squalifica. Figuriamoci…. Certo, poi avremmo bisogno di un innesto a centrocampo oltre a Paquetà. FPF o non FPF, vedremo la consistenza della Società. Godin? Magara! Ma si tratta di una chimera. Con lui in campo insieme ad Ibra non saremmo più una squadra con i denti da latte. Quando penso a chi ci vedrebbe rinforzati inserendo un’ameba lenta e sfiatata come Montolivo, mi infurio. Allora non ci penso. Sembra che Milinkovic Savic sia stato davvero vicino a noi questa estate. La cosa mi farebbe piacere, perché indicherebbe un grande potenziale economico. Però stento a crederlo. Insomma, voglio andare al mare in un Grand Hotel, ma non ci riesco. Bene, allora vado in un altro bell’albergo. Non resto a casa. Non mi rifugio in una catapecchia. Ecco, andata buca con Sms, io mi sarei aspettata un Barella, per esempio. I buchi in organico a centrocampo sono vistosi. Montolivo, Josè Mauri e Bertolacci fanno solo numero. Basta elucubrazioni. La partita incombe e io sono qui con le mie paure e qualche tremula speranziella.

L’inizio conferma tutti i miei timori. Borini perde palle sanguinose. Prendiamo delle imbucate clamorose, soprattutto sulla nostra fascia sinistra. Per fortuna non segnano, ma i pericoli sono tanti. Poi un lampo nostro. Suso bene sulla linea di fondo. La palla arriva a Calha. Tiro! Strakosha la devia sul palo con un grande intervento. Noooo!!!!!!!! Hakan la liscia sugli sviluppi del corner e Patrick poi non la controlla sulla bella verticalizzazione di Kessie. Noooo!!!!!! Almeno ci siamo svegliati, dai. Il cuore mi si ferma sulla percussione centrale di Milinkovic, che si fa tutto il campo, penetrando come una lama nel burro. Sms arriva in area, duetta con Immobile e va tranquillamente a segnare da due passi. Per fortuna Immobile era in fuorigioco. Calha mette alto un pallone recapitatogli in area dalla destra da Calabria. La Lazio si fa pericolosissima dopo una palla persa da noi more solito. Miracolo di Gigio. Un gran tiro di Parolo che sfila a lato di un soffio chiude il primo tempo.

Che dire? Portare a casa questo pareggio sarebbe oro colato. In un modo o nell’altro abbiamo resistito. Sarà difficile farlo anche nella ripresa. Baka mi sta piacendo sempre di più. Peccato per il palo di Calha. Grande Strkosha, certo. E il legno lo ha aiutato. Ma ti manca sempre qualcosa, Hakan. Forza, che puoi dare molto di più! Loro ricominciano forte e ci mettono in difficoltà. Parolo si lamenta con veemenza perché Kessie lo ha tirato per il braccio in area. Oddio, in effetti un tocco, anche se lieve, c’è stato. Ma perché gli altri possono prendersela con gli arbitri senza venire ammoniti? Perchè? Sto dicendo da parecchio amabilmente a Gattuso di sostituire Borini con Laxalt, quando Fabio azzecca un bel tiro da fuori, messo in angolo con fatica da Strakosha. Entrano Correa e Lukaku, due tipetti davvero svelti. Escono Luiz Alberto e Sms. Grandissima parata di Gigio su colpo di testa ravvicinato di Wallace. Bella azione nostra con palla a Calha, che converge al limite da sinistra a destra senza mai tirare. Ma tira, Hakan, maledizione al secchio! Lo mando a quel paese. Bella palla di Suso per Calabria, che fila via e entra in area. Guarda al centro. Non c’è nessuno. Allora la dà indietro per l’accorrente Kessie. Destro. Devia un difensore. Gooooooolllllllll!!!!!!!!! Sìììììììììì!!!!!!!!!!!! Ma c’è il Var. Forse Calabria era in fuorigioco. Il tempo passa lentissimo, senza che venga presa una decisione. Oddio…… E’ gol! Sììììììììììììì!!!!!!!!!!!! Che fatica hanno fatto per convalidarcelo. Adesso l’arbitro non fischia mai per noi. Loro continuano a protestare furiosamente per nulla. Nessun giallo. Simone Inzaghi urla come un invasato. Immobile spinge a terra Calabria. Angolo. Gigio protesta e, lui sì, viene ammonito. Disgustoso! Mi incattivisco. Sugli sviluppi chiedono, imbestialiti, un rigore che non c’è. Ancora il Var. E non è l’ultima volta. Mi imbufalisco anch’io. Ma basta! Loro buttano dentro anche Caicedo. Noi non ricorriamo a forze fresche e veloci come Laxalt e Castillejo. Ci assediano furenti. Gigio fa buona guardia. Io soffro insieme ai nostri ragazzi. Poi arrivano il minuto 94 e Correa. L’indemoniato Inzaghi viene finalmente espulso insieme alla sua giacca volante. Non vuole uscire. Vedremo che squalifica gli daranno. Finisce qui.

Scaccio l’amarezza. Buon punto e mattoncino importante nella scalata Champions. Certo, vincere ci avrebbe dato una carica incredibile. E ci siamo andati così vicino….. Non importa. Il mio momento angolare si è assestato su un giusto compromesso tra distanze e velocità di turbinii. Con il Parma, già piacevolmente corsaro a S. Siro, sarà difficilissimo. Gervinho, con il suo turbo, mi fa una gran paura. Nel frattempo vediamo di sbrigare senza patemi la pratica Dudelange. Diamo respiro a chi possiamo, inserendo le riserve che ci sono rimaste. Voglio vedere in campo Halilovic. Pure Bertolacci, Simic e Josè Mauri. Gonzalo, pensaci tu. Il quarto posto è lì e ci fa l’occhiolino. Ci aspettano ancora otto partite, sei di campionato, in condizioni di estrema emergenza. Poi arriverà Gennaio. Società, conto su di te. Se riusciamo a non staccarci troppo dal quarto posto…. Io nella Champions ci credo, ragazzi. E’ ora che il nostro momento angolare metta giudizio. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.