Luoghi dell’anima

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Tutto si è concluso come chiunque, dotato di un minimo di lungimiranza, aveva previsto. E nessuno mi venga a dire che, in fondo, siamo ancora secondi, perché lo sbrano. Non è aria, eh! Le 7 vittorie consecutive potevano illudere solo chi avesse il paraocchi. Le tre pere prese dal Sassuolo e la prestazione indecorosa di Roma, ancor più imbarazzante di quella, pessima, dell’andata, erano sentenze ineluttabili. Inevitabile finire così con questa parodia di Società. Ti piacciono i popcorn, Gerry? Torna a mangiarteli, guardando una partita di baseball, che il calcio non fa per te. Sentirti parlare, Furlani di ‘sta ceppa, è un’esperienza sconsigliabile a chiunque apprezzi l’intelligenza. Discorso diverso se a uno piacciono i ragli. E tu, Stadioni? Ah, già, te ne sei andato a un quarto d’ora dalla fine, per evitare il traffico. Così non hai visto il gol di Tomori. Ma tanto non te ne sarebbe fregato niente. Sono contenta che lo stratega dei miei stivali, degna espressione di una Società vergognosa, sia rimasto soddisfatto dell’applicazione tattica della squadra. Ennesimo gol da palla inattiva, con un un uomo, anzi due, lasciati liberi davanti al portiere. Solite ripartenze subite. Solito spettacolo di giocatori che vagano a caso, smarriti per il campo. Ma mi vuoi spiegare quale sia la tua tattica del cavolo? Meglio di no, dai. Potrei vomitare. Io non riesco a capacitarmi del fatto che un essere umano possa essere così testardo, così di coccio. Come si fa non capire nulla, a non imparare mai dai propri errori?

Ribelliamoci! Cacciamo questi maledetti!

Una Società seria, dopo l’ennesima débacle, direbbe poche, semplici parole; “ Antonio Conte sarà il prossimo allenatore del Milan”. La mia anima si solleverebbe dall’abisso profondo in cui è sprofondata. Siccome, però, pur essendo lacerata, non è scema, sa che questo non accadrà. E sa che molti tifosi saranno contenti, perché Conte, con i suoi trascorsi, sarebbe un insulto al milanismo. Ecco, questo discorso, basato su nobili princìpi, non lo accetto da chi aveva esultato per il licenziamento di Paolo Maldini e la promozione a coach di un inetto. Perchè il milanismo, quello vero, è rappresentato da Maldini e non da questa banda di incompetenti speculatori che calpestano un luogo dell’anima chiamato Milan. Se un errore grave io imputo a Paolo, è il prolungamento fatto all’incapace. Non certo l’acquisto di Deke. Voglio pensare che abbia accettato la cosa senza entusiasmo, perché caldamente consigliata dai capataz, in base a una strategia delle alte sfere pensata già ai tempi del difficoltoso rinnovo a lui e Massara. E Pioli, che secondo me sapeva già tutto, ha gongolato e boicottato quel Mercato con l’intelligenza che lo contraddistingue. Sì, le parole di Maldini immediatamente dopo lo scudetto mi avevano fatto scattare un fastidioso campanello d’allarme, rovinandomi un po’ una gioia immensa e indescrivibile. E nessuno creda che io, in fondo, possa essere contenta di poter dire: “ Avevo ragione”. Me ne faccio un cappero della mia ragione! Io e i tifosotti come me abbiamo sofferto da cani, tifando per un Milan ridotto in queste condizioni. Noi non ce lo meritiamo. Altri con i paraocchi, magari, sì. Ma, pur non meritandocelo, ce lo dobbiamo amaramente cuccare, perché non riusciamo a recidere il cordone ombelicale con il nostro luogo dell’anima. Permettete che, vedendolo calpestato, ci imbufaliamo? Ah, non ci date il permesso? Noi ce lo prendiamo lo stesso.

Chi in panchina? Ti aspetto al varco, Ibra.

Torniamo a Conte. Perchè lo vorrei? Vi faccio una domanda. Secondo voi con lui vedremmo giocatori vagare per il campo, senza sapere cosa fare? Vedremmo una squadra lenta, ammassata ad intasare gli spazi nella trequarti avversaria, che lascia buchi enormi nei quali gli altri ci fanno a fette? Con Conte avremmo perso 6 derby di fila in questo modo? A voi la risposta. Certo, Conte non ci potrebbe dare senso di appartenenza, amore per la nostra Storia. Per questo era fondamentale Maldini, con la sua quotidiana presenza a Milanello. Ma ci darebbe una preparazione atletica adeguata, una carica psicologica, una organizzazione di gioco che, permettendo di avere una possibilità di vincere, inculcherebbero nei giocatori la determinazione e la voglia di farlo. Cosa volete che me ne freghi dei suoi trascorsi juventini e interisti? Io vorrei vincere o almeno competere, provandoci. Una parola, con questa sottospecie di Società, che, mirando al quarto, o adesso anche al quinto, posto, ha in una sottomarca di anonimo allenatore il coach ideale. Non è vero che Pioli andasse licenziato a Giugno. Andava cacciato a Gennaio! Chi al suo posto? Per esempio un uomo intelligente e di buon senso come Ranieri.

Devo finire in fretta questo pezzo. Per due motivi. Prima di tutto bisogna che mi prepari per andare a festeggiare lo scudetto del bilancio. E poi non vorrei che, imbufalita come sono, mi venisse da stravaccare, derogando dalla mia naturale finezza. Il mio stato d’animo? Se mi morsicasse un cobra, morirebbe lui. Altro che tifare contro, per dimostrare di avere ragione, come pensano molti illuminati tifosi di serie A. Gli stessi che plaudono agli squallidi menestrelli che hanno dato degli scarafaggi ai tifosotti. Occhio, che questi ci rifilano Lopetegui o similia, eh! Sono capaci di tutto, purtroppo. Mi fa imbestialire che questo accada nell’indifferenza, o, addirittura, con l’approvazione di troppi tifosi. E sono stanca morta del mantra :“ Prima di giudicare, vediamo cosa accade.” Le persone intelligenti ragionano con il senno del prima. Del senno del poi non sanno che farsene. A questo proposito, consiglierei all’ecclesiastico e compagnia cantante un’operazione di chirurgia etica : il trapianto di senno. Mi raccomando, curva, non contestare mai. Continua a cantare. E’ vietato creare fastidi ai mercanti del tempio. Bah, qualche ragione per comportarvi così ce l’avrete pure voi. E magari non dipende solo dal cuore. Vi piace l’amichetto Furlanetto? Vi piacciono i mangiatori di pop corn? Be’, a me repellono. Su, andate a riempire le piazze, per festeggiare lo scudetto del bilancio. Non basta certo un tardivo e insignificante comunicato, che tenta inutilmente di salvare la faccia. E tu, Ibra, che fai? L’utile idiota? Aspetto di misurarti sulla scelta dell’allenatore. Squallidi personaggi che avete in ostaggio il nostro Milan, andate pure a calpestare tutti i luoghi che volete, tranne uno . Magari, come un fagiano distratto, pesterete una merla. Questa è la vostra specialità. Ma astenetevi dal continuare a calpestare un luogo dell’anima chiamato Milan. Vi meritereste che venissimo sotto Casa Milan con i forconi. Io sono pronta, eh! Voi non ci rappresentate. Noi ci riconosciamo nelle lacrime di quel bimbo ieri sera allo stadio. Mi ha commosso. Sarei corsa ad abbracciarlo. Mi avete ridotto a un punto tale che non ho nemmeno deplorato gli evitabili gesti di Theo e Calabria. Almeno, maledizione al secchio, mi hanno dato una botta di adrenalina che una squadra con l’encefalogramma piatto non mi dava da tempo. Se la tensione emotiva in questa disgraziata stagione avesse trovato rifugio e conforto in una disposizione tattica decente, sarebbe diventata energia positiva e non impotente frustrazione. Andatevene, maledetti! Smettetela di prenderci per i fondelli. Vi auguro ogni male. Popolo rossonero, svegliati! Cacciamoli!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.