Il Giovin Milan

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Il Giovin Milan conquista il primo posto nel girone. Orrendi incapaci di fare un gol allo Shakhtar e fuori dall’Europa. Temevano il biscotto. Il Real gli ha regalato un terno al lotto. Loro non l’hanno giocato. Insomma, ci sarebbe da festeggiare alla grande per una due giorni europea inaspettata e fantastica. Ma, purtroppo, bisogna fare i conti con il velo di tristezza per la morte di Paolo Rossi. Possono capirmi fino in fondo solo quelli che, come me, sono stati ragazzi insieme a lui. Quelli che sono impazziti di gioia nel Mondiale dell’82. Quelli che, per una volta, hanno superato le diatribe delle fazioni e si sono uniti sotto il tricolore in una sbornia di felicità e di orgoglio nazionale. Grazie, Pablito. Tu non appartieni a una o più squadre di club. Appartieni all’Italia. Gli Italiani più che un popolo sono una collezione. Tu hai saputo sintonizzare i singoli pezzi su una stessa frequenza, regalandoci un sogno meraviglioso. Nel tuo anno con noi ci donasti solo due gol. Ma non furono reti qualunque. Scegliesti il derby per segnarle. Io non sapevo che fossi malato. E la notizia della tua scomparsa mi ha colto a tradimento. Quando se ne va uno della tua generazione, tanti pensieri si affollano nella mente. Non sono belli. Ti sbattono in faccia il mistero della vita e della morte. Ciao, Paolo, grande campione e persona squisita. Che la Terra ti sia lieve.

Il Giovin Milan mi ha regalato emozioni. Volevo un turnover selvaggio. Mica vero che Pioli mi accontenta? Va pure oltre i miei desideri, schierando Tata, Kalulu centrale e Maldini. Mi sta benissimo così. Bravo, Stefano. La qualificazione è acquisita. Arriviamo secondi? Pazienza. A me interessa vincere con il Parma. E ho voglia di vedere all’opera questa banda di ragazzi. L’inaspettata sorpresa fattami dallo Shakhtar è stata bellissima. Io ero convinta che gli Orrendi passassero. E, siccome sono (quasi) una sensitiva, si capisce tutta la mia preoccupazione. La mia remota speranziella poggiava solo su un pareggio a Madrid. Ma ci contavo poco. Il Real, perdendo a Donetsk, aveva rovinato i miei piani. Ma quale biscotto? Gli Spagnoli non sono sicuri della qualificazione, pareggiando. Senza contare che il primo posto è appetibile. Certo, sembrano tutt’altro che una corazzata. Anche i Tedeschi, però, non sono fulmini di guerra. Chissà mai che ce la facciano a strappare un punto in Terra iberica. Non di più, eh! Bah! Sono pessimista. E la doppietta di Benzema mi fa chiudere baracca e burattini. Basta. Dopo aver evitato di sentire i peana a CR7, voglio astenermi anche da quelli per Lukaku. Figurati se quelli lì non sommergono lo Shakhtar nel secondo tempo. Sono mica una sensitiva per niente, eh! Attuo la politica della struzzo e vado a letto a vedermi un film. Lascio il mio Orrendo a godersi lo spettacolo in sala. Arrivano le 23 e mi assale una sorta di curiosità. La reprimo. Arrivano le 23.30. Niente. Spengo la Tv, ma non riesco ad addormentarmi. Così, verso mezzanotte, impugno il cellulare e vado su WhatsApp. Ma dai! Hanno fatto zero a zero! Sono fuori da tutto. Incredibile! Che bello! Riaccendo in fretta e furia la Tv. Cosa mi sono persa per la mia vigliaccheria! Le perle di Conte mi fanno sganasciare. Il buon Antonio non mi sembra particolarmente intelligente. D’accordo, quando uno è furibondo e frustrato, può scappargli qualche parola. Però lui, nella sua miope arroganza, ha sfondato i limiti del ridicolo e del grottesco. Gli avversari, quando incontrano l’Inter, si snaturano. E questo, secondo lui, è un motivo di vanto. Se vedi che le cose non funzionano, non puoi cambiare anche tu? Non hai un piano B, gli dice Capello? Certo che ce l’ho. Ma non lo svelo, per non favorire gli avversari. Si può articolare un ragionamento così cretino dopo essere arrivati dietro a Shakhtar e Borussia? La cosa aggiunge libidine a libidine.

La mattina mi sveglio meravigliosamente bene. Sono felice. Il mio umore, però, cambia completamente, apprendendo della scomparsa di Pablito. Ci resto malissimo. Cerco di pensare alla nostra partita. Si prospetta un turnover ampissimo, come deve essere. Questo Milan giovanissimo mi richiama alla mente  “ Il Giorno”, il poemetto in cui Parini descrive la giornata leziosa, viziosa, improduttiva di un rampollo della nobiltà del suo tempo. Lui lo chiama il Giovin signore. Ecco, noi stasera avremo un Giovin Milan. Ma i nostri sono ragazzi che sudano, lottano, si applicano. Niente a che vedere, tranne che per l’età, con il Giovin signore del Parini. Ho voglia di vedere all’opera la nostra inedita squadra. E guardiamo cosa combina Tata, dopo il disastroso esordio con la Roma. Chissà come come se la caverà Pierre da centrale. In campo anche Maldini. Io mi aspettavo Brahim. A me la formazione piace. Inutile dire che avrò un occhio di riguardo per il mio Jens Petter. Sono convinta che ce la giocheremo e, caso mai il Celtic ci facesse un piacere….. Il primo posto un po’ mi interessa, sì. Ma non più di tanto. Pioli, secondo me, ha fatto bene. Io ho in testa il Parma.

Un’altra meraviglia

Anche i Cechi schierano molti ragazzi. Conti è Capitano. La cosa mi fa piacere, dopo la mancata convocazione e le voci annesse. Contavo molto su questo ragazzo, che è stato davvero sfortunato. Non ha potuto dare quello che ci aspettavamo a causa dei gravi infortuni che ha subito. Forza Andrea! Il Giovin Milan comincia abbastanza bene. Bello spunto di Casti sulla destra. Cross sul secondo palo. Il tiro di Dalot viene deviato in angolo dal portiere. Respingiamo su un corner. Loro ribattono e trovano un uomo solo in area. Il tiro è debole e la palla si appoggia docile tra le braccia di Tata. La partita scorre senza infamia e senza lode quando….. Eccolo il cammeo di Hauge! Jens Petter estrae dal cilindro un gol fotocopia di quello con il Celtic. Una meraviglia. Io mi emoziono. E mi viene un pizzicorino, sentendo che contemporaneamente è passato in vantaggio anche il Celtic. Pareggia subito il Lille. Ma gli Scozzesi segnano ancora a stretto giro di posta! Casti riesce a infilarsi in area e si presenta davanti al portiere. Il tiro è respinto da Heca. Duplice fischio.

Grazie, Tata!

Insomma, niente male, dai. Siamo in vantaggio con uno smeraldo norvegese e il Lille perde a Glasgow. Vuoi vedere che…. E’ troppo presto per lasciarsi andare a certi pensieri, su. Mi è piaciuto Kalulu. Tonali sta nettamente migliorando. Bene! Si ricomincia. Tata ci salva, respingendo in uscita su un attaccante. Bravo! Poi innesca, lanciando con le mani, una ripartenza conclusa con uno tiretto di Casti. Filtrante di Sandro! Samu non riesce ad agganciare. Leao sostituisce uno sbiadito Colombo. Il Lille pareggia. Fallaccio di un Ceco su Rafael. Rosso diretto. 3 a 2 Celtic! Ora il primo posto nel girone è davvero a un passo. Kessie sostituisce Maldini. Sprechiamo banalmente un paio di ottime occasioni su contropiedi che ci vedono in vantaggio numerico. Mannaggia… Brahim entra quasi al novantesimo al posto di uno stanchissimo Hauge, che era stato preda dei crampi. Siamo nel recupero. Che errore facciamo. Karllson si presenta da solo davanti al portiere. Tata si distende in tuffo e devia in angolo! Grandissimo! Tata, ci hai salvato. Grazie! La partita finisce.

Che la Terra ti sia lieve, Paolo.

Il Giovin Milan ha espugnato Praga. Primi in campionato. Primi nel girone di Uefa League. Che dire? Speriamo che questo splendido momento continui. In attesa del sorteggio di Lunedì dobbiamo superare un ostacolo chiamato Parma. Partita facile? Manco per niente. Io ho una maledetta paura della freccia Gervinho. Ibra non si è allenato in gruppo. Noi scalpitiamo nell’attesa del suo rientro. Ma dobbiamo andare cauti. Non possiamo correre rischi. Zlatan è troppo importante, anche se abbiamo dimostrato di poter far bene senza di lui. Vedremo se potrà scendere in campo con il Genoa. Dovremmo averlo contro Sassuolo e Lazio. Ismael ha recuperato e Domenica ci sarà. Pure Leao è disponibile. Magari non avrà i 90 minuti nelle gambe. A Praga ha continuato a scivolare, ma il vice Ibra è lui. Sarebbe importante che Rebic potesse tornare nel suo ruolo. Viviamo nell’attesa dell’ennesima partita fondamentale del nostro campionato. Da quanto non provavamo emozioni simili? Da un’eternità. Il Giovin Milan è tale anche quando gioca con i suoi titolari. Ciao, Pablito. Tu sei stato nostro per poco tempo. Appartieni all’Italia, alla leggenda e ai nostri sogni. Un forte abbraccio ai tuoi cari.

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.