A Milanello si lavora

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Ho visto giocare a calcio e francamente non ricordo da quanto tempo non vedevo il Milan giocare in quel modo, stagione dell’ultimo scudetto compresa.
Questa sera si dovrà andare in campo ancora più convinti per evitare brutte figure e personalmente limiterei il turnover al minimo sindacale. Lo ammetto sono un forte oppositore del turnover come mi pare di capirlo lo sia anche Rino Gattuso.
Se la squadra sta bene e recupera bene, a parte i giocatori acciaccati, io insisterei magari non per tutta la durata della partita, ma per una buona ora di gioco si, siamo una squadra nuova e abbiamo bisogno di stare in campo insieme per capirci, conoscerci e migliorare nell’affiatamento.
Naturalmente in attacco giocherà Andre Silva entrato benissimo contro la Samp. Deve sbloccarsi però in campionato anche se un goal in Europa gli farebbe bene per il morale.
Rino Gattuso ha, a mio parere, grandi grandissimi meriti: in pochi mesi ci ha ridato una dignità, un gioco e soprattutto una condizione fisica, inventandosi una nuova preparazione a novembre, per molti versi una novità assoluta.
Intendiamoci, non è stato un colpo di genio ma solo una necessità in quanto il suo predecessore ci aveva lasciato a pezzi.
Ho seguito qualche volta l’anno scorso in Serie B il Pisa di Rino, diciamo la verità, una squadraccia ma l’organizzazione difensiva “si toccava con mano” per usare un’espressione cara al nostro allenatore.
Del Fabbro e spesso Fautario cercavano di accorciare molto sui centrocampisti con buona efficacia e la fase difensiva era sempre molto organizzata.
Ora lo stanno facendo Bonucci e Romagnoli anche perché Rino sta insistendo giustamente su questa coppia di difensori centrali, lo deve fare perché tra i due centrali di difesa serve affiatamento e collaborazione più che in altri ruoli, e tutte queste componenti le trovi solo giocando insieme praticamente sempre. I due terzini hanno speso e spinto molto, Rodriguez mi è parso molto in ripresa nonostante il rigore sbagliato, più presente in fase offensiva e meno legnoso atleticamente.
Davide Calabria invece ha una condizione fisica straripante fa le due fasi con una facilità estrema, deve però evitare stupidaggini come a Udine e come il “quasi rigore” contro la Samp.
Non abbiamo patito poi molto l’assenza di Kessie, Montolivo ha fatto il suo compitino in maniera professionale aiutato da un Biglia in crescita esponenziale, sempre nel posto giusto, tatticamente perfetto.
Ma due parole le voglio spendere per Hakan Cahlanoglu, su di lui, chi mi legge lo sa, ho sempre messo la faccia, anche quando si trascinava per il campo l’ho sempre sostenuto. È un giocatore di rara eleganza e generosità, passa per un giocatore di classe e lo è ma non si deve trascurare nemmeno la sua fase difensiva e la sua tenacia, fa molti tackle scivolati a partita per recuperare palla e si sacrifica molto, contro la Samp al minuto 92:30 è andato a conquistarsi una rimessa laterale che di fatto ha chiuso il match.
Ad Hakan ora manca solo l’eurogol, quello che tirerà giù San Siro, domenica c’è andato molto vicino.
La partita con la Samp mi ha confermato quanto Rino ed il suo staff preparino le partite, intendiamoci non è che se le prepari bene le vinci al 100% ma significa che a Milanello si lavora non solo sul campo. Quei continui cambi di gioco, l’anticipo a metà campo del centrale difensivo, i triangoli terzino-mezzala-ala per mettere in difficoltà il terzino avversario, queste cose sono state studiate e messe in pratica.
Continuo a pensarla come Rino e cioè che voglio vedere la reazione dei ragazzi alla prima sconfitta, (grattatina) viviamo sempre su una sorta di filo di equilibrio psicologico, fino a qualche tempo fa al primo soffio di vento cadevamo ora invece sembriamo ben saldi, lo dovremmo essere anche al primo mezzo passo falso. Perdere una partita ci sta, quel che non bisognerà perdere saranno la sicurezza nei nostri mezzi e la certezza di essere una squadra vera. Per ora mi par di capire che di vero abbiamo un allenatore.

MattLeTiss

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"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.