Milan-Bologna presentazione

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Si riparte. Dopo un’estate in cui si è giocato e una parte finale della stagione calda che è servita per una sosta abbastanza rapida e improvvisata, ricomincia anche la Serie A, e con – almeno in parte – la presenza di qualche spettatore qua e là. Stasera, dopo i primi match degli ultimi due giorni, comincia anche il Milan di Pioli. Non si può certo definire “nuovo”, visto che l’impalcatura rimane quella di qualche settimana fa, ma comunque ha ricevuto qualche ritocco e alcune migliorie qua e là, cercando al contempo di mantenere i punti fermi e le certezze che già si avevano. Si riparte da Ibrahimovic, innanzi tutto, ma anche da un nuovo modulo che, dopo anni di 433, ha ridato equilibrio e razionalità a una squadra che non aveva né l’uno, né l’altra.

A questo proposito è da sottolineare la testardaggine con cui allenatore dopo allenatore il Milan ha mantenuto un impianto tattico impossibile da sopportare se non con giocatori fisicamente e tecnicamente di altissimo livello, che in squadra naturalmente latitavano. Come spesso è stato ribadito nei post e nei commenti su questo blog, il 433 non era la disposizione tattica più congeniale ai nostri calciatori e alle nostre caratteristiche. Il 4231, al contrario, fornisce equilibrio sì, ma anche e soprattutto pericolosità offensiva, una migliore spaziatura e un vero e proprio presidio della zona centrale della trequarti avversaria, mai battuta da uomini in maglia rossonera dai tempi probabilmente di Kakà. Una volta messi a proprio agio, alcuni calciatori sono letteralmente rifioriti. Uno tra tutti: Calhanoglu. Il turco, da quando è arrivato in Italia tre anni fa, prima dell’avvento di Pioli era sempre stato relegato a ricoprire ruoli come la mezzala o l’ala sinistra, decisamente non il suo pane quotidiano. Da trequartista, invece, sono arrivati assist e gol. Si deve continuare su questa strada, senza dubbio alcuno.

Davanti il Milan si ritroverà il Bologna di Mihajlovic che solo poche settimane fa era stato liquidato con un sonoro 5-1. I felsinei sono cambiati poco dalla scorsa stagione, puntando sulla continuità e una rosa che comunque ha fruttato una dignitosissima 12ª posizione in classifica. L’unico vero innesto nella formazione titolare degli emiliani è stato Lorenzo De Silvestri, esperto terzino destro in arrivo dal Torino. Per il resto rimane l’ossatura di una squadra che ha in Orsolini e Barrow le frecce più pericolose e nella retroguardia l’esperienza di Danilo che, abbinata alla freschezza di Tomiyasu, garantisce una discreta solidità. Unica defezione per Mihajlovic è la squalifica dell’ex interista Medel. Discorso invece molto diverso per Pioli, che deve ancora fare a meno di Conti, Musacchio e Romagnoli. Tonali dovrebbe invece partire dalla panchina, con la coppia ormai rodata Kessiè-Bennacer che dovrebbe partire da subito. In avanti i soliti Castillejo, Calhanoglu e Rebic in supporto a Ibra.

Forza, cominciamo con il piede giusto in attesa dei prossimi turni di Europa League e con nel mirino l’obiettivo di tornare finalmente nell’Europa che conta di più.

MILAN (4-2-3-1): G. Donnarumma; Calabria, Kjaer, Gabbia, Hernandez; Bennacer, Kessié; Castillejo, Calhanoglu, Rebic; Ibrahimovic.

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Tomiyasu, Danilo, Dijks; Dominguez, Poli; Orsolini, Soriano, Barrow; Palacio.

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.