Vaffancooling!

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Benvenuta, Nations League! Grazie a te in questo weekend non abbiamo perso. E, se tutto va bene, cosa della quale non sono sicura, Sabato, battendo il Venezia, potremo uguagliare lo score della Repubblica di S. Marino. Intendiamoci, io la Nazionale mica l’ho vista. Sono stata tentata di farlo esclusivamente per Tonali. Ma ho pensato che rivedere Sandrino mi avrebbe portato solo ulteriore malinconia. E ho virato decisamente, senza più nessun tentennamento, su Sinner. Grande Jannik! Tu sì, che sai farmi emozionare. Poi ho sentito dei gol del DJ Di Marco e di Frattesi, due che, a pelle, mi repellono. A palle, me le fanno girare vorticosamente. Si capisce che mi sono tenuta alla larga anche dagli highlights. Mi è arrivato solo qualche commento. Il fatto che Sandro abbia giocato bene mi rende felice. E riapre vecchie ferite mai guarite. Eh, sì, so bene quale sia la vulgata societaria. Abbiamo dei dirigenti faina che avevano capito tutto della faccenda scommesse. Mica come quell’incapace di Maldini che, pur essendo sempre a Milanello, non aveva subodorato nulla. E poi è stato il ragazzo a volersene andare a tutti i costi, famelicamente attratto dalla montagna di soldi offerti dal Newcastle. Che brutto mercenario! Cos’altro poteva fare la nostra perla di Società? Pure un sacco di money, strano, ci hanno ricavato le volpi.

Franco agli Ordini ( cit. Gian) si distingue come paladino di questa narrazione filosocietaria. Lui ce l’ha a morte con Maldini. Eh, sì. Paolo, tra gli altri innumerevoli demeriti, ha quello di essersi interessato per lunghi anni solo a giocare a tennis. Molto meglio Ibra, perbacco! Il vomitevole sagrestano vacanziere gli piace. Sai che ti dico, caro Franco? Vaffancooling! E tu, disgustoso Gerry? Vaffancooling! Simil Giucas Casella? Vaffancouling! Presidente di ‘sta ceppa? Vaffancooling! Bocconiano dei miei stivali? Vaffancooling! Presunto scopritore di talenti alla Ballo e alla Pellegrino? Vaffancooling! Allenatore del menga? Vaffancooling! Menestrello senza dignità, aedo degli sciacalli, vaffancooling! Curva addomesticata, vaffancooling! Tifoso che accetti senza dire nulla le nefandezze di questa schifezza di Società, lei sì nemica del Milan, vaffancooling! Davvero bella quest’altra narrazione riguardo al fatto che si tifa solo per l’AC Milan. Non per un allenatore, un giocatore, un dirigente, un proprietario. Quindi, a prescindere da questi, nulla conta se siano dei carnefici, bisogna andare allo stadio a cantare. Non si deve mai contestare. Gli orchestrali del Titanic ci fanno un baffo. E poi bisogna aspettare prima di dare giudizi, perbacco. Siamo solo alla terza giornata… Come si fa a bocciare Fonseca dopo tre partite? Le ha affrontate con scelte tattiche scriteriate, in modo da farci prendere un sacco di gol come l’asino di Parma, a cui si ispira? Bisogna dargli tempo, poverino. Gli chiedevamo semplicemente di dare più equilibrio alla squadra e lui l’ha mandata allo sbaraglio? Siamo solo all’inizio. Perchè criticare ferocemente la brillante operazione Emerson Royal – Kalulu? Solo i buzzurri come me lo possono fare, dopo 2 partite giocate. Ecco, volevo dire sommessamente una cosa. I tifosi del Totthenam hanno esultato senza freni per la dipartita del campione brasiliano. Un giornalista inglese ha pure scritto che i milioni versati al Totthenam per Emerson sono la più generosa opera filantropica di Fondazione Milan. Siamo diventati una barzelletta senza confini. Filosocietari tutti di un pezzo, non vi viene qualche dubbio?

A me qualche dubbio era venuto quando, liquidando Maldini e Tonali, si è uccisa l’anima rossonera. Si è dato il via libera alla possibilità di compiere ogni scempio, senza rompiballe che al Milan ci tenevano. A dire il vero, più che di dubbi si trattava di dolorose certezze. Con questa mossa si è dato un calcio al milanismo. AC Milan? Figuriamoci! A questi individui nulla interessa del calcio. Loro vogliono un MC Milan. Media Company Milan, insomma. Che se ne fa una Media Company di un DS? Nulla. Ed ecco D’Ottavio. Ovvio che non interessi avere un Direttore Tecnico. E allenatori somari e docili come Pioli e Fonseca sono l’ideale. Tutto torna in quest’ottica. Mi spiace che troppi tifosi non l’abbiano capito. E non lo capiscano nemmeno adesso. Un proprietario ha diritto di licenziare dei suoi dipendenti. Certo. Di più! Ha pure il diritto, se vuole, di distruggere la sua azienda. Ma, se questa è un club di calcio, tu, tifoso, secondo me hai il dovere di combattere contro il proprietario. Devi lottare con il coltello tra i denti, per cercare di salvare il tuo luogo dell’anima brutalmente calpestato. Altrimenti sei complice. Questo da una vita è il mio pensiero. E, se permettete, non accetto lezioni di tifo da nessuno.

Siamo alle porte dell’autunno. Le temperature hanno cominciato a calare. Lo faranno sempre di più. Meno male. Così non ci saranno altri cooling break a creare problemi. Mamma mia, che brutti ceffi Theo e Leao. E pure Maignan, eh! Che poi hanno giocato male anche in Nazionale. Ma sì, dai, insultiamoli e vendiamoli questi reprobi. Strano che i nostri migliori giocatori vivano una situazione di profondo disagio. Vengono lautamente pagati da una perla di Società che fa dell’ambizione sportiva la sua ragion d’essere. Chissà come si saranno sentiti rassicurati dal licenziamento di Maldini e Massara. E quale gioia avrà poi loro procurato l’assunzione di un gigante della panchina come Fonseca. Una gioia immensa. Uguale alla mia. Paulo nostro ha fatto subito vedere la sua profonda competenza tattica. E’ proprio uno stratega geniale. Esattamente come l’altro, insomma. Che mirabile continuità. Non ha perso tempo per panchinare quelli che sono i veri problemi del Milan, esponendoli al pubblico ludibrio. Come si sono permessi quei due delinquenti di manifestare insofferenza con quel deprecabile comportamento? Tanti si sono stracciati le vesti per questo. Che, peraltro, è un non evento. Bocconiano dixit. Mi duole dirlo, perché non è bello manifestare in pubblico la propria becera cafonaggine. Bene, io mi comporterei peggio di loro. Soldi o non soldi, peraltro da altre parti ne prenderebbero di più, sotto il professionista c’è la persona. E io, vedendo come viene gestito il Milan, perderei il lume della ragione. Certo, lo ammetto, io e i ragazzi incriminati mica siamo professionisti seri come quelli della curva. Il mondo è bello, perché è vario… Come si fa a svolgere con entusiasmo, voglia, convinzione il proprio lavoro nel caravanserraglio a cui hanno ridotto il Milan? La Storia insegna che, quando in un gruppo, su input dall’alto, vengono meno ideali e valori, fatalmente si sgretola il senso di appartenenza e si cade in un vortice di frustrazione che sfocia negli egoismi individuali. La colpa della nostra situazione, drammatica dal punto di vista sportivo, è della Società. Non dei giocatori! Non di quella malnata parte della tifoseria che crea un brutto clima intorno alla squadra. Se uno non lo capisce e spera di poter raddrizzare la stagione, buon per lui. Non vive avvelenato come me. Questi maledetti mi hanno tolto anche la speranza.

E quindi? Non credo alle voci arabe. Non mi lascio incantare dalle sirene. Sognare, purtroppo, non è cosa nostra. Gerry e i suoi compari hanno distrutto il milanismo. E pensate a quanti danni possono ancora fare. Col cappero che tutti fondi sono uguali. Il nostro si chiama così perché ci vuole proprio mandare a fondo. E continua (inde)fessamente a scavare. Sia maledetto l’uccellaccio rosso. Certo che una gestione vampiresca del genere non può avere obiettivi a lungo termine. E neanche a medio, credo. Perchè, non essendo noi un’azienda che produce scatole per sardine, il brand, che ora sembra incredibilmente in auge, è destinato a crollare in assenza di risultati sportivi. Al di là della telenovela stadio, che è una delle solite stucchevoli pantomime. Prima o poi anche i dormienti si sveglieranno e cominceranno a capire, maledizione al secchio! Già, più poi che prima, temo. Nel frattempo aspettiamo di gustarci una grande prestazione con il Real Venezia. Scommettiamo che prenderemo gol sugli sviluppi di un’incursione sulla nostra deserta fascia destra? Speriamo di farne ben più d’uno, perché altrimenti… E poi… Guarderò la partita con il Liverpool ma non il derby. Sono una vigliacca disfattista? Sì! Voglio evitare che il mio cuore venga fatto brutalmente a pezzi in diretta dalle immagini di S. Siro. E mi esimerò dal visionare ogni tipo di highlight. Ahi, servo Milan, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie ma bordello. Vaffancooling anche tu, Dante! Non ne posso più di tutto e di tutti! A questo mi hanno ridotta. E adesso vado a vedermi Sinner. Farò un gran tifo per lui. Vinca o perda, sarò orgogliosa di Jannik. Sandro, io ti voglio, comunque, bene e ti auguro ogni bene. Quanto ci manchi. Je suis Paolo Maldini.

Chiara

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Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.