Triumvirati

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Meno male che la settimana orrenda è finita con un raggio di luce. Io pensavo che, come tutte le cose che iniziano male, finisse peggio. Soprattutto dopo aver visto un City molto giù fisicamente nella partita con lo United. Si, credevo che gli Orrendi avrebbero vinto e la cosa mi terrorizzava. Una tipa affranta per le nostre penose vicende diceva tra sé e sé : “ Stasera gli Orrendi uccidono una donna morta.” Invece…. Ehi, Di Marco, nessuno ti ha dato il microfono all’Ataturk? Mi spiace che tu non abbia potuto cantare. Sei tanto intonato….E tu, Calha, cos’è che ti sentivi? Comunque loro sono contenti. Fieri di essere usciti a testa alta. Proprio orgogliosi, eh. Noi siamo felici. Quindi meglio di così non poteva andare, perché siamo tutti felici e contenti. O no? Io, se, oddio, mi fa senso scriverlo, fossi una di loro, avrei il rimpianto di un’occasione d’oro perduta. E’ vero, per carità, che il City in senso assoluto è ben più forte. Ma è arrivato a fine stagione con la lingua fuori. Sono scoppiati. Haaland è il paradigma di una condizione atletica assai precaria. Questa non era la squadra schiacciasassi che aveva asfaltato il Real Madrid. Si è trattato di una sbiadita, battibile fotocopia. Molto bene che non abbiano colto una ghiotta opportunità. Eh, se non c’era Lukaku…

Sì, ho gioito tanto al fischio finale. Ho goduto perfidamente, lo confesso. E confesso pure che ci sono stati diversi momenti della partita in cui me la sono vista brutta. Il City mi ha deluso. Non meritavano di perdere? Sì. Peccato. Spiaze. Spiaze molto. Non oso pensare a come mi sarei sentita se l’avessero alzata. Sarebbe stato un disastro. Pericolo scampato. Però…. Sono angosciata per quel che ci è capitato. Pioli in. Maldini out. Mi hanno ammazzato. Lacambiale, Furlani, Pioli. Cappero, che Triumvirato. Una roba da far invidia a Cesare, Pompeo, Crasso o a Ottaviano, Antonio, Lepido. Non ho messo Stadioni, perché nel Triumvirato non ci stava. Ma ce l’ho a morte anche con lui. Mi scivolano via, provocandomi solo un leggero fastidio, discorsi del tipo: “ Maldini ha sbagliato il Mercato. Giusto che paghi per i 35 milioni gettati al vento per Cdk. E’ stato un grande giocatore, ma è un pessimo dirigente. Un buon dirigente non parla pubblicamente contro la sua azienda. Lui non è il Milan. Un proprietario ha il diritto di licenziare coloro che non sono in sintonia con lui. Gli uomini passano. Il Milan resta. Bisogna tifare per la maglia. Vediamo quali risultati otterrà Gerry Lacambiale e poi giudicheremo. Bla, bla, bla.” Io sono una persona semplice. Talvolta nell’analizzare le situazioni mi piace capovolgere il punto di vista. Questa è una cosa che può essere utile, eh! Per esempio, prendiamo una bottiglia che dal fondo sale come un cilindro e poi assume ovviamente una forma irregolare, restringendosi fino al collo. La bottiglia è riempita circa a metà di vino. Quale volume di aria contiene? E’ facile calcolare il volume del vino, munendosi di un righello e applicando la formula relativa al cilindro. Ma l’aria? E’ impossibile determinarne il volume, dai. Non è così. Basta capovolgere la bottiglia e applicare il procedimento usato prima per il vino.

Ecco un vero cuore rossonero

Dove voglio arrivare? Io non mi chiedo se Maldini è il Milan. Mi chiedo cosa sia il Milan per Madini. E qui non ho dubbi. Il Milan per Paolo è un grande amore. E, come me, lui vuole che la squadra sia forte. Quindi pressa la proprietà, perché investa. Sa bene che non può chiedere Haaland e Mbappè. Però, con i conti in ordine e i ricavi in continuo aumento grazie ai risultati, crede che ci siano le condizioni per allargare i cordoni della borsa. E’ consapevole del fatto che rischia il licenziamento, anche se spera di riuscire, invece, a ottenere qualcosa. Mica è stupido. Ma che senso avrebbe restare a fare il garante di nulla? Solo quello di sporcare la sua immagine. E, in effetti, io stavo per prendermela anche con lui, eh! Che fiducia posso avere nei mangiatori di popcorn, come li ha definiti Virdis? Mandano via in quattro e quattr’otto chi dava loro fastidio, perché desiderava un Milan competitivo. Volevano farlo da tempo, ma l’incidente di percorso dello scudetto ha differito il piano. Via anche Massara. Sostituirli no? Ci pensa il Triumvirato. Ci pensano gli algoritmi, perbacco. Al di là del Mercato, Paolo era importante per i rapporti con i giocatori. Andava tutti i giorni a Milanello. Non possono non esserci ripercussioni nello spogliatoio. Mi fanno tenerezza quelli che sperano in grandi acquisti. Occhio alle partenze, piuttosto. E non mi riferisco a quelle di Rebic e Origi.

Gerry Lacambiale liquida la faccenda in 20 minuti e riparte subito per gli States. Che eleganza, che tempismo nell’esonero! Giusto per ostacolare il Mercato. Ma questa non è una cosa nuova. Che poi, secondo me, il quasi Papa è solo un vassallo, un valvassore, un valvassino. E’ facile indovinare di chi. Pioli, ovviamente, è confermato. Sapete tutti cosa pensi del nostro coach. E’ un mediocre allenatore e un uomo piccolo piccolo. Le motivazioni le ho spiegate più e più volte. Ma per molti, o comunque troppi, è la povera vittima di un Mercato disastroso fatto da quell’incapace di Maldini. E allora avanti con questo genio della panchina. E con il suo meraviglioso staff atletico, naturalmente. Scommettiamo che già ad Agosto cominceremo ad avere un sacco di infortuni muscolari? Sarà ovviamente colpa del destino cinico e baro. I veri tifosi amano la maglia. Gli uomini passano. Il Milan resta. Io amo da matti i sacri colori. Proprio per questo detesto e vorrei allontanare gli uomini che li calpestano. Rispetto più un’unghia di Paolo Maldini che le intere persone del Triumvirato più uno. Sursum corda! Andiamo verso questo radioso futuro che ci aspetta con un cotale proprietà, desiderosa di vincere e talmente custode della nostra Storia da non sapere nemmeno quante Champions abbiamo in bacheca. Vogliono fare businnes, disinteressandosi dei risultati sportivi. Mi sembra una bizzarra teoria anche a livello economico. Ma bisogna fare un passo indietro rispetto a chi è laureato a Harvard. Magari, se calassero abbonamenti a stadio, pay per view e merchandising, però…. Chissà. Magari certi bruscoli penetrati negli ingranaggi del Milan potranno essere espulsi. Nel frattempo io mi gusto lo scudetto del bilancio, mi disinteresso del Mercato che sarà la solita, frustrante tiramolla e, soprattutto, mi godo il risultato della finale di Champions. Grazie, City, anche se hai giocato una brutta partita e mi hai fatto tremare. Cesare, Pompeo, Crasso, attenti. Il nostro potente Triumvirato rischia di offuscare il vostro.

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.