Gloria in excelsis deo

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“Rinnovo Calhanoglu? Non penso che ci siano problemi. Calha sta benissimo con noi e col club. Sono sicuro che la sua volontà sia quello di rimanere, poi c’è una trattativa. Club, area tecnica, io e il giocatore vogliamo la stessa cosa, ha raggiunto livelli importanti e può ancora crescere. Un giocatore su cui puntare”. Musica e parole di Stefano Pioli nell’immediato post-partita di ieri. Un legame, quello di Hakan Calhanoglu e il Milan, che va oltre il normale corso di una trattativa complessa e spigolosa. Il nazionale turco ha sempre manifestato il desiderio di continuare il percorso iniziato con il tecnico emiliano e che sta riportando il Diavolo ai livelli che la storia del club impone. Lo aveva confidato ai compagni di squadra a inizio stagione, lo ha ribadito alla dirigenza non più di un mese fa.

Fonte calciomercato.com

Un dato interessante esalta la stagione di Hakan Calhanoglu. Il trequartista turco, infatti, è il giocatore con il maggior numero di occasioni create nei primi cinque campionati europei: 53. Dietro di lui si trovano: Jack Grealish (43), Bruno Fernandes (41), Memphis Depay (41) e Kevin De Bruyne (40)

Fonte Milan News

È un Natale strano per tanti motivi che sappiamo tutti ed è inutile tornarci sopra, sempre che il virologo di Casa Milan sia d’accordo, nonostante le ripetute figuracce rimediate settimane orsono; ma per noi milanisti, calcisticamente parlando, è un Natale meraviglioso, meglio non poteva andare. Il secondo tempo contro la Lazio ci ha regalato tutte le emozioni possibili ed immaginabili. Siamo partiti con il vantaggio maturato in uno splendido primo tempo, nonostante le innumerevoli assenze, contro una forte Lazio che era data in ripresa. Piano piano che il tempo passava la Lazio ha preso in mano centrocampo e partita, il pareggio ne è stato la conseguenza; subito sulla chat del blog è comparso il messaggio: “adesso non segniamo più!”.

Su questo voglio soffermarmi con voi: è vero o non è vero che questa squadra sta sovvertendo ogni nostra “certezza” basata sull’ultimo decennio? Ogni volta che questa squadra sembra senza speranze, spuntano energie sconosciute, figlie di una volontà ferrea ed encomiabile. Io mi sono fatto il convincimento che il nostro segreto sta nella corsa: questa squadra gioca bene e vince perché corrono tutti, perché sono indemoniati e a tratti posseduti. Io li sostengo, io tifo come un dannato e ho finito sdraiato al suolo, come penso gran parte di voi. Mi ero dimenticato cosa volesse dire crederci fino alla fine; sono anni che incolpiamo noi i giocatori di non farlo e alla fine ce lo hanno insegnato loro.

Dopogara meraviglioso, abbracci tra i ragazzi ed il mister a cui mi lega ormai un affetto che non ho mai avuto per nessuno; mi piacciono i modi, adoro la sua calma e la sua estrema eleganza. Vuoi o non vuoi, fa giocare la squadra in modo fantastico, soffro, strillo, spingo e mi diverto in maniera che non ricordavo più. Vorrei che si vincesse perché Pioli è una persona normale, uno che pensa alle cose concrete, non cerca scuse, non le ha mai avanzate ed è perfettamente allineato a quelli che sono i nostri valori di sempre.

Mio padre, grande tifoso del Toro, mi raccontava sempre del “quarto d’ora granata”, di quel segnale che dava Valentino Mazzola e che faceva fare a quella squadra leggendaria cose che non rientravano nel comune sentire. Senza voler scomodare miti assoluti (e qui mi genufletto…) e senza voler mancare di rispetto…azzardo nel dire che può esserci in embrione un quarto d’ora rossonero. Il segnale lo da lui, quell’Hernandez che ad un certo punto decide che la partita deve cambiare…, e il bello è che la cambia. Francamente non so cosa dire, che fosse un giocatore potenzialmente forte lo abbiamo capito subito, ma questo è un’iradiddio. Contro la Lazio sembrava stanco, ma negli ultimi minuti ha scatenato un inferno pazzesco ed è giusto che abbia fatto lui il gol della vittoria.

E chi ha tirato il corner? Ho voluto mettere i due articoli iniziali perché io stesso, qualche settimana fa, avevo scritto un sermone contro il turco; non che non ne riconoscessi il valore, ma le pretese economiche erano, a quanto si leggeva, esorbitanti. Ritengo che lo siano ancora, ma evidentemente adesso i suoi procuratori sono venuti a più miti consigli. Io vedo un giocatore che durante la partita è ovunque, che si danna l’anima e che spesso ci tiene a galla. Purtroppo sono rimasti Cerruti e un altro poveraccio del web che, per adulare il Condorasino, non fanno altro che dare addosso al turco. Addirittura ho letto che non sa tirare i corner…, infatti due corner e due gol contro la Lazio. Questi poveracci devono trasferirsi con armi e bagagli al Monza per leccare la cravatta e scrivere meraviglie di Magua l’Urone, questo è il loro livello, a questo possono aspirare, questo si meritano.

Il tiro a Mirabelli è stato uno sport per molti e per certi versi a ragione, ma che lo facciano quelli che leccavano il culo ad un dirigente che ha buttato oltre tre miliardi di euro in un decennio, nel quale siamo piombati oltre l’ottantesimo posto nel ranking mondiale, mi fa veramente schifo. Campagna acquisti del Condorasino…125 milioni e rimane Romagnoli che se qualcuno volesse accompagnerei io stesso. Mirabelli 240 e rimangono buoni Kessie e il turco. Punto.

Concludo rinnovando il mio consiglio a tutti di sostenere questi ragazzi anche quando le cose non andranno così bene, io l’ho fatto contro il Parma e a maggior ragione contro il Genoa. Per me non esiste nemmeno più la scusa che giocano bene per mancanza di pubblico, teoria che anche il sottoscritto sosteneva, sono così forti che se avessero anche il pubblico farebbero mirabilie. Adesso servono rinforzi, l’occasione è troppo ghiotta; mi fido di Maldini & Massara e vedrete che le loro logiche sapranno trovare soluzioni proficue per i nostri bisogni. Daje.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.