La strada è lunga

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La prima mini-crisi di risultati dei ragazzi è arrivata forse nel momento giusto e una pausa potrebbe farci bene, la sfida di Napoli sarà molto difficile e speriamo che la squadra si presenti in buone condizioni psicofisiche, fatto salvo che questa sosta per le nazionali oltre a privarmi di una delle poche passioni che mi restano, soprattutto in questo periodo di lockdown, è ben oltre i limiti dell’assurdo: possibile che non si possa rinunciare ad amichevoli tipo Italia-Estonia o Portogallo-Andorra a porte chiuse? Questa panzana chiamata Nations League era davvero indispensabile? Evidentemente sì, poi i club faranno la conta dei positivi al rientro alla base.
Dopo la pesante sconfitta di coppa è arrivato anche il mezzo passo falso nella gara interna con gli odiati veronesi che si confermano squadra storicamente indigesta.

Il mezzo passo falso stavolta è quasi unicamente nel risultato perché domenica sera la sfiga ci ha visto veramente benissimo, con gli scaligeri che si sono ritrovati in vantaggio di due gol senza capire neanche bene il perché. E’ vero che sono partiti abbastanza forte grazie a uno Zaccagni in palla che aveva creato subito un pericolo (stava per segnare Kalinic, va bene la sfiga ma non esageriamo), ed è vero che sul primo gol i nostri hanno discretamente dormito, ma si può dire che entrambi i gol siano frutto di episodi abbastanza sfortunati, pur essendo d’accordo in linea generale con il pezzo pubblicato da Matt riguardo all’annoso problema sui calci piazzati, sia in attacco che in difesa, di cui il Milan soffre ormai dai tempi di Ancelotti.
La reazione è stata veemente e, soprattutto nella ripresa, i ragazzi hanno cercato di acciuffare il pareggio il più presto possibile, ma purtroppo questa volta l’errore dal dischetto di Ibra è stato decisivo in negativo, quantomeno per ottenere i tre punti, perché un gol a quel punto del match avrebbe dato il tempo di provare a vincere. Nessuno è perfetto e personalmente a Ibra perdono tutto, tanto più che poi le castagne dal fuoco le ha tolte comunque lui in zona Cesarini dopo svariati tentativi conditi da un clamoroso incrocio dei pali su una splendida incornata. Inoltre, finalmente sembra si sia rassegnato a questa sua imperfezione sui calci di rigore e li lascerà al presidente, specialista del settore.
A livello tattico, per dirla tutta, si è visto un discreto casino soprattutto nella manovra offensiva, ma probabilmente si è trattato di un casino figlio della foga e della fretta di raddrizzare il risultato, oltreché che della ricerca disperata di spazi nel comprensibile arroccamento difensivo degli avversari. Si è visto per esempio un ispirato Leao accentrarsi molto spesso per sfruttare gli spazi creati da Ibra, quantomeno nelle intenzioni, ma il povero Rafael ha rimediato solo una scarpata terrificante in piena area di rigore che l’ha costretto ad abbandonare il campo di battaglia. Tra parentesi, un rigore clamoroso sfuggito credo a tutti noi spettatori, e fin qui va bene, ma soprattutto ai 147 arbitri, compresi gli addetti al BAR impegnati evidentemente a degustare del whisky invecchiato quarant’anni.

Il rigoroso controllo del VAR

Se c’è qualche esperto tra gli utenti si senta libero di correggere l’eventuale cazzata che sto per scrivere, ma la svista dell’arbitro e conseguente mancata assegnazione di un rigore così solare non costituisce errore da segnalare e rivedere? Può anche sfuggire per carità, ma un giocatore che esce zoppicando e abbandona la partita per infortunio dopo una mischia in area non rappresenta quantomeno un campanello d’allarme? Sarà mica successo qualcosa? Niente, è passata in cavalleria come se niente fosse. Poi magari Ibra lo sbagliava, però……

Il carattere e la voglia di lottare fino alla fine mostrati con il Verona, soprattutto dopo lo scivolone di tre giorni prima, sono comunque i segnali più confortanti: esserci con la testa è alla base di tutto e la squadra con la testa sembra esserci, trascinata da Ibra che non transige sul concetto di non rassegnarsi a lasciare punti per strada e non lasciare nulla di intentato, con un leader così possiamo essere fiduciosi sul prosieguo di una stagione che è ancora veramente lunghissima, anche in virtù del fatto che per ora di squadroni in grado di ammazzare il campionato non se ne vedono per cui bisogna stare sul pezzo e non mollare niente, ben consapevoli che le partite storte possono capitare e non si può pretendere di vincere sempre.

Tuco

Vedere Gullit e Donadoni fare polpette del Napoli a San Siro mi ha fatto innamorare del Milan, vedere Marco Van Basten segnare il gol più assurdo della storia mi ha fatto capire che il calcio può essere anche arte, vedere Buffon a gambe all'aria un attimo prima di trionfare in finale di Champions sui nemici di sempre ha dato un senso alla mia vita di tifoso rossonero