Rose e … Viola

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Che settimana splendida, ragazzi! Alla faccia della procura di Milano e dei suoi ispiratori- fiancheggiatori sulla cui identità io, più che dubbi, ho certezze. Mi trovo in una strana situazione psicologica. Insomma, abbiamo avuto tante settimane storte che, quando ne capita una diritta, mi insospettisco. La vittoria di Verona è stata più convincente di quella sull’Empoli. Ho visto 3 gol e parecchie occasioni. Però….rimane quella spiacevole sensazione di estrema fragilità della squadra. Sono sempre troppi gli spazi concessi agli avversari. Insomma, la mancanza di equilibrio che tanto mi inquieta è un marchio di fabbrica made in Pioli. Per questo non voglio più lo stratega sulla nostra panchina. Non voglio ritrovarmi a Ottobre- Novembre con la squadra devastata dagli infortuni. Basta, per favore! Abbiate pietà. Un saggio ha detto: “ Accetta chi sei. A meno che tu non sia un serial killer.” Ecco, Pioli non è un serial killer. Ma io non lo accetto lo stesso! La verità è che avevo paura anche sul 2 a 0. I fantasmi di Napoli e Lecce sono difficili da scacciare. Figuriamoci sul 2 a 1. Sono felice per il gol di Chuk. Il ragazzo ha bisogno di iniezioni di fiducia. Incredibile il giallo a Theo. Vogliamo scendere dal pero e cercare di lottare contro la Marotta League?

Ecco un interista Doc.

Eh, nella vita e nel calcio non è tutto rose e… Viola. Insomma, l’indagine sul Milan è davvero surreale. Dunque, la procura di Milano ( la minuscola non è casuale) sguinzaglia la Guardia di Finanza per trovare le prove che il Milan è ancora di Elliott, sospetto che, a dire il vero, anche noi possiamo avere. Ma che gliene frega alla procura, se poi il reato individuato è semplicemente l’ostacolo all’opera di vigilanza di quella stimata perla della Figc? La falsa vendita è una truffa ai danni dello Stato? Bene. Allora si indaghino venditore e acquirente. Invece no. Sotto inchiesta vengono messi il vecchio e il nuovo Ad, perché è compito loro fornire corrette informazioni alla Figc. Insomma, è come dire a Gravina, l’amicone di Marotta : “ Ehi, muoviti e vedi se puoi infliggere sanzioni sportive al Milan.” Risibili sono quelle individuate come prove. Due Società riconducibili a Elliott e RedBird hanno lo stesso indirizzo, peraltro comune anche a tante altre, in Delaware. Cappero, che indizio pregnante! Ma la pistola fumante è un’altra. In un documento di presentazione della Società Milan agli Arabi, si presume a Pif, Gerry propone che l’acquirente si accolli l’80% del vender loan in cambio del 41,7% delle azioni. Cosa c’è di strano? Niente. Ma questo secondo lorsignori proverebbe che il Milan è di Elliott. Diamo i numeri?

Cinguettio di Infantino

E la Gazzetta dello Sport annuncia con soddisfazione, quasi auspicandola, una caccia all’uomo. Sì, si cerca con accanimento il mediatore tra RedBird e Pif, perché, se la persona fosse riconducibile a Elliott…. Sia i granitici indizi che l’ipotesi di reato potrebbero indurre a pensar male. Ma noi siamo persone civili e rispettose. Il capo procuratore Viola, che si proclama intensamente e orgogliosamente interista, va a cena con Marotta e Ausilio? Che sarà mai? Questo non prova nulla. Ed è anche vero, per carità. Sala e tutta la Milano che conta a livello politico, quella morattiana, sono in ottimi rapporti con la procura. Ok, si tratta di semplici cortesie istituzionali, che sono d’obbligo per persone colte e raffinate. Insomma, solo un buzzurro, che per definizione può essere solo milanista, è capace di ipotizzare che tutto l’ambaradan sia finalizzato a far saltare il passaggio del Milan agli Arabi con annessa costruzione del nuovo stadio. Con la speranza che poi, magari, Pif indirizzi le sue attenzioni su un’altra Società, indebitata fino al collo ma talmente onesta che nessuno osa indagare su di lei. Talmente gradevole e ineccepibile che Gravina e Ceferin  vanno a vedere la partita in tribuna insieme al suo Ad. Talmente amabile che Infantino fa teneri tweet d’amore con i cuoricini neri e azzurri.

Quanto si amano. Chissà dove è poi finito Zhang…

Mamma mia, ragazzi, siamo in giorni cruciali per il nostro futuro. Si ha un bel dire che l’unica cosa che conta è quel che accade in campo. Ma questo dipende da quel che succede fuori. Perchè non è la stessa cosa poter schierare una formazione o un’altra. Avere in panchina un allenatore mediocre o un altro. Trovarsi di fronte arbitri che si approcciano con te in un modo o in un altro. E queste cose dipendono dalla forza, dall’ambizione sportiva della tua Società. Spesso mi è capitato di ringraziare i miei sogni che sanno accarezzarmi, quando la realtà mi maltratta. Ma io, con il mio Milan, non riesco più a sognare. Mi aggrappo alla speranza Pif, come può fare un naufrago non con una scialuppa di salvataggio ma con una tavoletta di legno in mezzo al mare. Confesso che alle voci sugli Arabi non ho mai creduto. Figurati, al massimo saranno Houthi, mi dicevo, scherzando. Il documento scovato dalla procura, però, conferma l’esistenza di una trattativa seria. Speriamo, dai.

Tu la conosci, tifoso rossonero. Evitala!

Muoio dalla voglia di avere un Milan competitivo, in mano a gente che abbia voglia di vincere, non fosse altro che per dare lustro alla propria immagine. Nonostante i personaggi che ci guidano, comunque, abbiamo una rosa incompleta ma buona. E’ mal allenata! Maignan, Theo, Leao non ce li ha nessuno! Pulisic è un grande giocatore! Tomori, Kalulu, Benna, Reijnders sono forti! Obiettivo Uefa League? Bah! Il Liverpool è oggettivamente fuori portata. E giocheremo la prima con la Roma senza lo squalificato Tomori e l’infortunato Kalulu. Sempre che, more solito, non ci capiti qualche altra tegola tra capo e collo. La Gazzetta dello Sport, dopo la sontuosa prova di Theo a Verona, gli ha appiccicato alle spalle il cartellino del prezzo: 100 milioni. Lautaro, invece, non lo insidia nessuno, perché lui ama l’Inter e, con calma, a fine stagione, quando si rivedrà il desaparecido Zhang, firmerà sicuramente il prolungamento di contratto. Nessun tifoso del Milan deve comprare questo giornalaccio. Nessuno! La paura, però, che, se questi non se ne vanno, cederemo uno o anche due dei nostri campioni io ce l’ho. Come quella di ritrovarmi ancora un incapace in panchina. Adesso c’è la sosta per le Nazionali. Tremo. Tante esperienze precedenti mi hanno insegnato che devo aver paura per l’incolumità di chi va ma anche di chi resta a Milanello. Staremo a vedere, ragazzi. Se son rose, fioriranno. Se è…. Viola, brrr…. Ma dobbiamo combattere! Far sentire la nostra voce! Dire le cose come stanno! Occhio, che passare dalla Marotta League alla Marotta connection è un attimo. Scommettiamo che su quel bravo ragazzo di Acerbi, così pesantemente offeso in passato da Baka e Kessie, calerà il silenzio? Nessuno si straccerà le vesti come in altri casi. Grazie, Cholo! Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.