L’eterno ritorno

6812

Nel corso dei millenni l’Uomo ha cercato di dare spiegazioni a fenomeni che risultavano più grandi dell’Uomo stesso. Una delle risposte che hanno permesso all’Uomo di superare le incertezze legate all’instabilità della vita e l’attesa spasmodica del ritorno del Messia. I dibattiti sull’argomento si perdono nella notte dei tempi e ognuno ha la propria sensibilità sull’argomento, in base alle proprie comvinzioni, ma adesso vorrei soffermarmi sull’Unica Fede ammessa e ammissibile sul globo terracqueo, che è ciclicamente soggetta all’attesa del ritorno del Messia: la Fede Milanista.
Qualunque sia il periodo storico o lo stato del club, ci sarà sempre il ritorno del Messia.
In questo caso il Messia corrisponde a colui il quale con la sola imposizione delle mani risolve tutti i problemi del Milan. Avendo gia trovato il Messia del FPF, abbiamo strettamente bisogno di un Messia in campo che trasformi i nostri eroi nel nuovi Invicibili.
Ad oggi l’identikit del Messia Milanista corrisponde con quello di Zlatan Ibrahimovic. Il giocatore di indubbio carisma e capacità potrebbe essere utile attualmente alla causa, ma ci sono tanti interrogativi che accompagnano tale operazione.

Valore economico
Ci hanno trasformato in tifosi con la calcolatrice in mano, utilizzando il FPF più come scusa che come obiettivo da raggiungere. Il FPF funziona a giorni alterni e sostanzialmente sono due le cose da fare, o lo segui o vai allo scontro con la Uefa. Poichè non c’è alcuna volontà di andare allo scontro ritengo opportuno che le operazioni debbano essere oculate, e soprattutto concordate con l’allenatore chiunque esso sia.
Se l’allenatore ritiene opportuno avere dei giocatori di esperienza e l’orizzonte temporale dell’allenatore non è di sei mesi e basta, allora devi prendere Ibra.
L’importante è che a giugno non incominci la storiella del monte ingaggi, Ibra blocca il mercato e tutto il campionario di minchiate che ci accompagna da 120 anni a questa parte (ovviamente minchiate va scritto con CH e non con la K, di quella gente dovete diffidare).

Valore tecnico
Tutti hanno negli occhi l’ultimo Ibra italiano che chiudeva il campionato a quasi 30 reti, ma adesso sono passati 7 anni. L’operazione Ibra ha senso come operazione di contorno. Alla squadra servono altri due centrocampisti e soprattutto l’arrivo di Ibra non deve significare la cessione di Piatek/Leao. I giocatori in questione stanno deludendo le aspettative, ma rimanere con il solo Ibra sarebbe un errore bello grosso, perché non puoi continuare a perpetrare la filosofia perdente di una sola punta e poi si vede.

Valore scaramantico
Bisogna essere onesti, i ritorni non fanno per noi. Hanno fallito al ritorno: Kakà (ma solo per non far chiudere Milannight), Shevchenko, Donadoni, Gullit, Sacchi e non voglio parlare dei ritorni più recenti. Nella storia del Milan solo il ritorno di Ba ha dato i risultati sperati, perchè noi da Ibra pretendiamo gol e spettacolo, ma Ibra viene da due anni di semi ritiro, in una lega dove Giovinco era il Messi dei poveri.

A queste considerazioni ne aggiungo una legata al suo procuratore. Il suo procuratore ha fracassato tutto quanto ci sia di fracassabile. Non riesco a capire perché questo procuratore sia sostanzialmente al di sopra del club e il Milan debba fare il bene del procuratore e non quello della squadra. Questo è un aspetto che non riesco a tollerare, scevro da tutte le logiche imprenditoriali su cui il Milan dovrebbe basarsi a parole e nei fatti.
Il Milan vuole mettere a contratto un giocatore? Allora ci si siede ad un tavolo, ci si guarda a quattrocchi e si mette nero su bianco domanda/offerta. Il Milan vuole un suo giocatore? Telenovele, ingaggi del Mattioni o del cugino di turno, dichiarazioni del parentame, commissioni monstre e cosi via.
In pratica è come guardare il Titanic e sperare che non colpisca l’Iceberg, il Milan vuole Ibra, metta un’offerta sul tavolo e una data di scadenza. Se va bene “Benvenuto Ibra” se va male “Grazie e Arrivederci”, perchè parliamo sempre di un giocatore svincolato che non deve scegliere tra Real Madrid o Barcellona, e quindi puo legittimamente tirare su con il prezzo.
Per concludere sono contrario all’arrivo del solo Ibra, se a giugno 2019 è stata tracciata una linea da seguire, bisogna seguirla. Ibra deve arrivare come ciliegina sulla torta e non investito di poteri taumaturgici in grado di trasformare i nostri eroi nel nuovo milan degli invincibili. Affidarsi al solo Ibra sarebbe l’ennesima prova che della parte sportiva non frega niente a nessuno e bisogna trovare il palliativo per rimbabire i tifosi.
Adesso c’è solo da aspettare il corso del mercato di gennaio, e se Ibra non arriverà poco male, riciclerò questo pezzo per le prossime decine di sessioni di mercato. Minimo.

Community rossonera, da sempre in prima linea contro l'AC Giannino 1986. Sempre all'attacco. Un sito di curvaioli (La Repubblica). Un buco nero del web (Mauro Suma)