Come sperperare un patrimonio

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Sono appena passate le festività natalizie e ripensando a ciò che è successo domenica inizio ad alterarmi raggiungendo lo stato d’animo di chi ha appena scoperto che 15 + 18 non fa 36. Non volendo rovinare il mio fegato più di tanto e ricordando che gli avvocati belva non sono inclusi nei miei benefit aziendali mi limiterò a quanto segue: senza ambizioni sportive io personalmente non metterò un euro nelle casse societarie, dispiace ma la pazienza ha un limite e il tifoso non può essere visto solo come un pollo da spennare.
Non do alcuna giustificazione ad Eliott e alla teoria che si sono trovati il Milan tra le mani senza saperlo, perchè se dovessi andare a chiedere un prestito da 300 milioni di euro presentando come garanzia una credenza di dubbio gusto mi risponderebbero in questo modo.

Questione di priorità

La conferenza stampa di inizio stagione si apre con questa dichiarazione di intenti:
1) “Testa alta e giocare a calcio”
2) “L’obiettivo è migliorare quanto fatto l’anno scorso”
3) “Il prossimo anno parteciperemo all’Europa League per il terzo anno consecutivo.”

Il tifo milanista risponde in massa con ben 31 mila abbonamenti, una prova d’amore e un assegno in bianco nei confronti della società. Tuttavia arriva la prima doccia fredda, il Milan patteggia con l’Uefa l’esclusione dall’Europa League, così facendo evita di pagare 12 milioni di euro di multa.
La squalifica per aver violato il FPF è una bella secchiata di fango sui colori rossoneri, ma la proprietà inconsapevole sa quello che deve fare. Qui entra in gioco il mitico Aivan, la cui “mission” dichiarata è quella di aumentare i ricavi commerciali e sfondare quota 100 milioni a fronte dei 78 milioni attuali.
Aver rilasciato una simile dichiarazione senza avere la certezza che si verificasse, è un azzardo grave che non ha pagato. In qualunque campo i tuoi stakeholder si aspettano chiarezza, se non riesci ad essere chiaro allora è meglio non fare promesse che non possono essere mantenute. Se il Milan fosse quotato in Borsa avremmo pagato a caro prezzo quella dichiarazione, con gli investitori che avrebbero mollato il colpo senza pensarci su due volte.

Nonostante questo errore molto grave il nostro Aivan continua a godere di un credito eccellente. Se un tifoso dell’Arsenal spende quattro volte in più di un tifoso del Milan è tutto merito del suo AD, quindi per recuperare il divario basta assumere il suo AD.

(Photo by Paul Gilham/Getty Images)

Come volevasi dimostrare il solo ingaggio di Aivan non porta a niente.
Il calvario purtroppo è appena iniziato e al danno si aggiunge la beffa, in aggiunta a risultati del campo imbarazzanti si aggiunge un’altra umiliazione: San Siro verrà usato dall’Atalanta per le partite di Champions. Con tifosi sul piede di guerra hai due strade da percorrere o prosegui per la tua strada, oppure assecondi gli umori della piazza.
Stadioni ha chiesto il parere dei tifosi, e una volta noto ha fatto esattamente il contrario. Questa decisione porterà il Milan a giocare la prima partita in casa la domenica alle 15 in occasione della 16-esima giornata il 15 dicembre 2019. Una scelta scellerata che ha causato il malcontento degli abbonati, un calo di visibilità nei mercati che dicono di voler esplorare e un minor numero di presenze allo stadio, e tutto è riassumibile cosi: meno introiti.
Per Milan Lazio si sono registrati “ben” 41 mila spettatori. Stiamo parlando della seconda partita meno vista del Milan post Berlusconi battuta solo da Milan Bologna che registrò 39.600 spettatori, ma li la causa era l’allerta meteo e gli spettatori attesi erano più di 50 mila spettatori. L’emorragia è importante rispetto al Milan Lazio dell’aprile 2019 ci sono “solo” 21 mila spettatori in meno.

Neve a San Siro per Milan Bologna del 17/12/2017. 39600 spettatori. Io c’ero!

Un’altra grave mancanza della società è il lassismo nei confronti dei calciatori per quel che riguarda dichiarazioni dei giocatori alla stampa e uso dei social.
Piaccia oppure no, la stampa, i media e i social portano visibilità e denaro se vengono usati correttamente. Una società che si rispetti deve dare dei paletti entro cui muoversi, che non devono essere superati, sia per quel che riguarda le interviste che i nostri eroi rilasciano durante le soste per la nazionale, sia per quel che riguarda l’uso dei social. Un professionista che rappresenta un’azienda deve mantenere dei comportamenti che non ledano l’immagine della stessa. Ma tu azienda devi richiamare il tuo dipendente se quei comportamenti ti danneggiano, altrimenti ne paghi le conseguenze. Poichè i nostri hanno più volte dimostrato di non essere dei novelli Einstein e se alla società va bene così, poi il tifoso inizia a sbattersene.

Da una parte una gestione social morta e sepolta, dall’altra Taffo

La situazione è difficile, nessuno le nega. Avere ambizioni unicamente edilizie, con dirigenti assenti, giocatori che non mostrano il professionismo per cui sono lautamente pagato ne in campo e ne fuori porterà il Milan sempre più giù. Perchè la passione è viva ed arde ma il fuoco rossonero ha bisogno di essere alimentato, altrimenti sarà notte fonda.

D.Raine

Manchester il trionfo tra i trionfi! Atene la conclusione di un ciclo straordinario e metafora della vita da casciavit. Il Milan sarà sempre dei proprio tifosi e senza di esso non è nulla. Saremo una squadra di diavoli. I nostri colori saranno il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo ai nostri avversari.