Non essere

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Mentre il calcio festeggia la sua massima espressione agonistica in un mondiale che ci vede assenti, noi ci dibattiamo nel nostro non essere; si, noi continuiamo a galleggiare nell’assoluta mancanza di tutto, una bonaccia esistenziale che non solo ci annoia, ma ci rende del tutto privi di ogni forza. Manca la forza di sostenere e credere in un qualcosa che non esiste, ma anche la forza di lottare e protestare contro un muro di gomma, fatto solo di speranze nell’ennesimo bonifico e di certezze (da parte di molti) in una bastonata dell’Uefa. Ho già sostenuto che non mi iscrivo al partito di quelli che se la prendono con l’Uefa, facendo finta di non sapere che il nostro proprietario non gode di alcuna fiducia. E come potrebbe, visto che nessuno lo ha ancora rifinanziato, visto che non si palesa, visto che non parla mai se non per fare gli auguri. Dopo oltre 12 mesi non siamo ancora riusciti a tranquillizzare l’Uefa circa la nostra situazione finanziaria, sintomo che non è una priorità per Yogurt, a lui interessano i tassi…

Così, in questa stasi perenne, noi siamo fermi sul mercato e fuori da ogni gioco. Di solito ci si è sempre consolati con qualche giocatore da seguire ai mondiali sia già nostro che da acquistare. Della seconda ipotesi è inutile parlare, della prima qualcosa da dire c’è: Biglia è stato abulico come sempre più spesso gli accade, reduce dal solito infortunio. Adesso poi sarà reduce dal mondiale, insomma è un eterno reduce. Silva, impiegato come da regolamento nei minuti finali, non ha inciso…, of course. Rodriguez ordinato e puntuale non ha sfigurato, mentre invece Kalinic…si è dimostrato il solito disastro, peggio di ogni più nefasta previsione. Eppure avrei dovuto fidarmi del mio istinto; quando prendemmo sciaguratamente Balotelli dissi subito che uno che aveva calpestato la maglia di chi lo pagava non andava affatto bene; ma siccome si trattava dell’altra sponda dei Navigli…ecco che venni sbertucciato.

Allo stesso modo…chi manda un certificato medico pur di non andare in ritiro, facendo al contempo pressioni sulla sua squadra…non andava assolutamente preso. Kalinic è il peggior acquisto di sempre, un disastro tecnico, umano ed economico. Ora spero che venga cacciato a pedate, una pippa mai vista che ha perso completamente il senso della professionalità. Non mi piacque quel gesto, ma soprassedei perché non volevo essere il criticone di sempre. Ho sbagliato. Kalinic non deve più vestire la nostra maglia. Purtroppo non è la prima volta, ricordo bene quelle due bestie del Pantagonnato e di Ruttari cacciate dal mondiale perché volevano essere pagati in contanti e perché avevano schiaffeggiato un dirigente. Il nostro livello è questo, ma quello che non mi spiego è perché Gattuso si è ostinato a far giocare questo cadavere. Inspiegabile. A scanso di equivoci questo alla ripresa non ci deve essere.

Hanno destato commenti negativi le ultime dichiarazioni di Mirabelli; fondamentalmente non riesco ad entrare nel merito se non per criticare il “nuovo acquisto” Conti: espressione tipicamente gallianesca che speravo di non sentire mai più; si può obiettare che c’è poco di cui essere contenti se il presunto nuovo acquisto viene da due gravi infortuni. E’ chiaro che Mirabelli non può parlare di un mercato che non esiste (per adesso), ma il problema non sta in questo, sta nel fatto che il DS in questo momento non dovrebbe proprio partecipare ad alcuna manifestazione proprio per non parlare. Che senso ha parlare se poi si finisce per irritare il già irritato tifoso rossonero?

Parlasse Fassone, magari ci potrebbe spiegare il percorso del bonifico, tanto per farci quattro risate, oppure darci qualche delucidazione su un rifinanziamento che ancora è una chimera. Non accetto dopo 14 mesi tutta questa incertezza, questi segreti indicibili, questi soci che cambiano nazionalità ogni due ore, non sopporto tutte le false ed inutili letture giornalistiche, non sopporto più i soliti guru imbecilli, i cori russi, la musica finto rock, la new wave italiana ed il free jazz punk inglese. Neanche la nera africana.

Cerco un cencio di proprietà permanente che non mi faccia mai cambiare idea su Fassone e presidente, avrei bisogno di…

UNA PROPRIETA’ PERMANENTE.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.