Libero e sereno Charles, liberissimo e serenissimo Charles

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Sereno Charles, libero Charles, sereno Charles. Libero e sereno Charles.
Non ascoltare i gufi, le cassandre schierate o le orde di guitti prezzolati sempre pronti in trincea ad aprire il fuoco quando fiutano, annusano, sentono l’odore della maglia rossonera.
A Firenze tutto bene? Cartellini smarriti, calci e pugni alle porte degli spogliatoi o interventi da taekwondo in area del buon Di Marco, con il massimo del rispetto per il ragazzo, onestissimo pedatore e mestierante della nostra serie A.
Nossignori, fa più notizia addirittura un tiro al volo mancato fatto passare poi per una rete fallita. Libero Charles, non ti curar di loro ma guarda e passa. Il Milan non pretende, il Milan non chiede e non alza la voce, a Milanello si aspetta, si pazienta e si attende la crescita naturale di un giovane ragazzo orfano di Poortersloge, luogo di incontro per i membri più facoltosi di Bruges.
Nessuno ha provato a scavare, a capire, a comprendere l’emozione e le difficoltà che la partita col Monza comportava ad un ragazzo, un bel ragazzo lasciatemelo dire, arrivato pochi mesi fa dal Belgio.
Fior fiore di professionisti del giornalismo e fior fiore di addetti ai lavori, non me ne vogliano, lo dico col massimo del rispetto, mancherebbe altro, si sono ben visti e ben guardati dal trovare una possibile motivazione dietro quel goal fallito da Charles De Ketelaere, e dire che lo hanno chiamato, intervistato, disturbato(consentitemi di dirlo) per tutta la settimana, poi iniziati i novanta minuti hanno fatto finta di nulla, testa bassa, nello zaino come probabilmente facevano a scuola per non farsi interrogare dalla professoressa. Pensate che giocare a San Siro davanti 72937 spettatori più Adriano Galliani sia semplice? Pensate che dipingere un quadro sotto gli occhi di Picasso sia stato semplice per qualcuno, credete che suonare il piano sotto lo sguardo attento di Chopin per qualche suo allievo sia stata una passeggiata di salute? Per un giovane sbarbato belga giocare sotto gli occhi di Adriano Galliani, non nascondiamoci dietro a un dito, qualche patema, qualche ansia, una certa tachicardia beh la provoca eccome.
Sii libero Charles, libero di testa che a Zagabria su quel campo largo, lungo e ostico a ribattere colpo su colpo i colpi di testa di Masha(Petkovic) e le accelerazioni del suo Orsic sarà dura, durissima…

Gauro Puma

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