Monza-Milan presentazione

3074

La continuità piano piano sta arrivando, ma prima di cantare vittoria aspettiamo le prove del 9, del 10, dell’11. Due vittorie consecutive con quattro gol fatti e zero subiti. Convincente quella contro il Rennes, a suo modo anche quella contro il Napoli. Tre punti contro i partenopei mancavano in Serie A da dieci anni, per dire. Abbiamo sofferto e rischiato il pareggio, e sulla gestione del vantaggio c’è ancora tantissimo lavoro da fare, dobbiamo esserne coscienti. La classifica continua a essere confortante da un lato, a far rodere dall’altro: questo perché, e mi spiace continuare a battere su questo punto, bastava pochissimo per rimanere a contatto dell’Inter capolista, a un -5 (che ora è invece -11) che avrebbe voluto dire qualche chance di giocarsi il Tricolore. Due gol subiti in meno (in rimonta) e un rigore dei due sbagliati contro il Bologna: un gioco da ragazzi. La stagione del Milan rimane invece una serie di rimpianti.

Contro Napoli e Rennes si è visto un Leao più vivo e presente, anche decisivo, stesso dicasi per Theo. Molte volte le luci dei riflettori rimangono sul portoghese, per varie comprensibili ragioni, ma il rapporto dei due interpreti della fascia sinistra è più simbiotico di quanto sembri, si alimentano a vicenda. Tornare ad avere un binario di sinistra devastante è la priorità della squadra, e la strada sembra segnata positivamente. Perché di certo Rafa è lunatico e caracollante, manchevole nella scelta giusta da fare al momento giusto, ma non è stato supportato dal terzino francese, che in diversi match ha anche dovuto essere impiegato come centrale di difesa. La Theao è stata quindi assente un po’ troppo spesso, ma senza di essa è difficile per il Milan raggiungere risultati importanti.

Una citazione necessaria poi per due elementi che stanno dando tanto al Milan in questo periodo: Loftus-Cheek e Gabbia. Il primo si è scrollato di dosso qualche indecisione e ambiguità soprattutto tattica e ora sta esplodendo, il secondo si è messo a disposizione con serietà e umiltà e sta facendo quello per cui è stato richiamato all’ovile: mettere pezze. Bravi entrambi!

Oggi si fa una passeggiatina fino a Monza, dove il Milan affronterà i brianzoli nel posticipo di A. La squadra di Palladino veleggia serenamente verso una salvezza tranquilla, a +11 dalla terzultima e a metà classifica. I biancorossi non avranno impressionato come un anno fa, ma va anche considerata la fine dell’effetto sorpresa da neopromossa. In questa stagione hanno mostrato una maturità di buon livello, utile per le prossime stagioni in Serie A. Qualche difficoltà davanti per i nostri avversari: terzo peggior attacco del campionato. Difensivamente parlando già più solidi grazie alla difesa a tre e alla copertura sulle fasce, nonché grazie al filtro di Gagliardini a metà campo. Davanti come detto poca verve, con Djuric che è stato acquistato nel mercato di gennaio per sopperire alla stagione non esaltante di Colombo. Colpani e Mota mezzepunte, attenzione ai loro inserimenti. Probabile formazione (3421): Di Gregorio; Izzo, Marì, Caldirola; Birindelli, Gagliardini, Pessina, Zerbin; Colpani, Mora; Djuric.

Nel Milan torna dal primo minuto Bennacer a metà campo, ma soprattutto forse Thiaw in difesa dopo i minuti disputati in Europa League. Torna anche Reijnders dopo aver scontato la squalifica contro il Napoli. Per il resto nessuna novità particolare. Probabile formazione (4231): Maignan; Florenzi, Gabbia, Thiaw, Theo; Reijnders, Bennacer; Pulisic, Loftus, Leao; Giroud.

Continuiamo con le vittorie, in una trasferta complessa come quella del Brianteo sarebbe essenziale raccogliere altri tre punti. Più per la fiducia e il ritorno contro il Rennes che per la classifica. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.