Bologna-Milan presentazione

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Tre sconfitte nelle ultime sei partite giocate, con due vittorie e un pareggio (con vittoria ai calci di rigore) contro il Torino in Coppa Italia. Le tre sconfitte sono arrivate contro la Juventus campione d’Italia in carica con un Milan decimato dalle assenze, contro l’Atalanta di Gasperini (una delle peggiori avversarie da affrontare in un momento di down fisico, se non proprio la peggiore) e contro l’Inter seconda in classifica, in un match giocato per oltre mezz’ora in dieci uomini. Insomma, se il ruolino di marcia può anche essere definito preoccupante, le preoccupazioni vanno tuttavia anche calate in quella che è l’attuale forma della squadra. Nel corso di questo mese sono mancati al Milan, spesso contemporaneamente, titolari come Romagnoli, Kjaer, Theo, Bennacer, Saelemaekers, Rebic, Calhanoglu e Ibrahimovic, ma anche riserve come Tonali, Krunic e Leao, dando così meno alternative a Pioli.

Il trend sopra descritto è da rovesciare il prima possibile (soprattutto perché può minare le certezze conquistate dai ragazzi nel corso dell’ultimo anno), ma ha un lato confortante: sperando di non essere smentiti già questo pomeriggio, il Milan sta raccogliendo spesso il massimo possibile contro le squadre di rango inferiore al proprio. Ciò è importante per un motivo banale: si gioca molto più spesso contro squadre del valore di Bologna, Torino e Benevento che contro avversari di maggiore levatura. Insomma, spesso e volentieri facciamo il nostro ed evitiamo psicodrammi deleteri, giocandocela poi al meglio delle nostre possibilità nei big match. A mio avviso questa è quel tipo di solidità che ci è sempre mancata negli anni scorsi, quando anche un Empoli poteva sbancare San Siro.

Oggi si va a Bologna per affrontare i felsinei di Mihajlovic, che occupano al momento una posizione di medio-bassa classifica. Per i rossoblu una sconfitta significherebbe rischiare di essere risucchiati dalla lotta per non retrocedere, motivo per cui dovremo aspettarci un undici agguerrito e con l’obiettivo di vendere cara la pelle. Le mura amiche del Dall’Ara hanno fruttato agli emiliani quattro vittorie stagionali; soprattutto, in casa la squadra di Mihajlovic segna con una discreta regolarità (in gol 15 delle ultime 16 volte). Occhio alla zona offensiva, dove Orsolini e Sansone sulle ali, uniti alla sveltezza da rapace di Barrow e al buon contributo di Sansone, possono dar filo da torcere a una difesa rossonera che ha bisogno di affiatamento. In difesa in dubbio De Silvestri sull’out di destra (in ballottaggio con Soumaoro), mentre al centro confermatissimo il giapponese Tomiyasu, già oggetto del desiderio rossonero in estate. Probabile formazione (4231): Skorupski; De Silvestri, Tomiyasu, Danilo, Dijks; Schouten, Svanberg; Orsolini, Soriano, Sansone; Barrow.

Nei rossoneri spazio all’esordiente Tomori dal primo minuto (per questo poco più su si parlava di “affiatamento” da trovare). Ancora out Bennacer, Gabbia e – ultimo arrivato – Diaz. Pioli ricomincia ad avere il lusso della scelta in avanti, dove Calhanoglu torna a disposizione smaltito il Covid, ma a lui sarà preferito probabilmente Meitè, poco brillante contro l’Atalanta. Sulle ali i dubbi sono a sinistra tra Saelemaekers e Castillejo e a destra tra Rebic e Leao (favoriti il belga e il croato). Probabile formazione (4231): Donnarumma; Calabria, Tomori, Romagnoli, Theo; Kessiè, Tonali; Saelemaekers, Meitè, Rebic; Ibrahimovic.

L’infermeria si sta svuotando, e con essa i comprensibilissimi alibi della squadra. Bisogna a correre SUBITO. Senza dubbi, remore o timori di sorta, e soprattutto per evitare di buttare a mare tutto ciò che finora abbiamo raccolto. Perché per guadagnare i risultati non si può mollare il colpo proprio ora. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.