50 sfumature

5800

Superando la nausea, voglio partire da un’ipotesi assurda. Supponiamo che, Dio mi perdoni, io sia una tifosa degli Orrendi. Bene, sarei imbufalita per questo pareggio. Insomma, un gol annullato per qualche centimetro di fuorigioco e due sbagliati da pochi metri a porta vuota. In sintesi, siamo stati graziati. Per fortuna che dovevamo vincere a tutti i costi! Ci è andata di lusso. Molto di lusso. Pareggio inutile, perché sancisce la fine dell’impossibile sogno Champions? Sì, ma intanto non perdere un derby è sempre positivo. Lo so io quel che ho sofferto la volta scorsa. E poi, cosa non trascurabile, abbiamo messo un piccolo intoppo nella loro, non certo improbabile, corsa Champions. Purtroppo non c’è nient’altro di positivo in questa partita da ultima spiaggia, in cui non abbiamo nemmeno provato ad avvicinare il mare. Mi aggrappo all’immensa gioia che mi ha dato il Real e mi fermo lì. Per il resto solo amarezza.

Ciao, Ray

Nel mio pre c’è un saluto commosso a Ray Wilkins, che ha fatto parte di uno dei tanti miei Milan. E anche un forte abbraccio a Conti. Forza Andrea! Non sono ottimista per la durissima gara che ci aspetta. Pagheremo i tesori di energie sprecati, senza ottenere risultati, con i Gobbi. A proposito, grazie Real! Dybla vede sempre cinquanta sfumature di azzurro. Stavolta, però, ha sbagliato piscina. La presenza di Montolivo mi mortifica. Se penso che farà pendant con Bonaventura, altro centrocampista di cartapesta, sento brividi gelidi lungo la schiena. Non vorrei essere nei panni di Kessie. Poi c’è Suso, giocatore raffinato, virtuoso della mattonella. Non vorrei neppure essere nei panni di Cutrone. Auguri, Patrick. Jesus, però, ha una buona tradizione nei derby. Speriamo, dai. Certo che ora l’inerzia psicologica è tutta a loro favore. Ah, se Sabato ci fossero stati Milan Verona e Juve Inter. Ora saremmo probabilmente a due punti e con Biglia disponibile. E più freschi sia fisicamente che mentalmente. Tutta un’altra storia, insomma. So bene che i “se” non contano niente. Ripenso, sorridendo, alla risposta data da Gattuso a Pellegatti : “ Se mio nonno aveva tre palle, era un flipper.” Mi viene una fame nervosa. Mi butto allo sbaraglio in “ Cinquanta sfumature di frigo.” Mannaggia, non ce la farò mai a dimagrire. La tensione sale e io continuo a mangiare. Altro che cinquanta sfumature. Il mio umore ne ha solo una. E’ un grigio tendente al nero. Peccato. Ieri sera ero un caleidoscopio dai colori scintillanti. Mi rimprovero da sola. “ Dai, su, un po’ di ottimismo, perbacco! Magari la vinciamo con un pizzico di fortuna.” Io desidero una partita brutta, bruttissima, da sfangare con una robusta dose di buona sorte. Magari con un colpo di testa di Bonucci su corner. Col cappero che con la nostra formazione riusciremo ad essere pericolosi, a ripartire velocemente negli spazi e a creare invitanti occasioni da gol. La mie sensazioni sono tutt’altro che positive. Ma non è questo a preoccuparmi. Io, per usare un eufemismo, non ho grandi doti divinatorie. Mi tiro un po’ su. Ripenso alle dichiarazioni di Gattuso in conferenza stampa. Quel “ Per il rinnovo dobbiamo essere d’accordo in due” lascia spazio a una duplice interpretazione. E’ un po’ scocciato per il tergiversare della Società oppure preoccupato del fatto che non ci sia il grano. Rino mi sembrava cupo e depresso. La cosa fa aumentare la mia ansia. Cerco di passare oltre. Sorvolo pure sui dieci milioni che stentano ad arrivare. Devo concentrarmi sul derby, io!

Aspettando la partita, guardo il Benevento maramaldeggiare sul Verona. La faccenda mi dà soddisfazione, ma rinfocola la mia amarezza per le tre sberle rimediate al Bentegodi. Mannaggia…. E Brignoli? Meglio pensare alle prodezze di CR7 e alle cinquanta sfumature di un campione immenso. Per fortuna il mio Orrendo è via per lavoro. Meglio così. Non voglio interisti tra i piedi. La formazione è quella annunciata. Come sempre le mie due punte stanno nel cassetto. Anzi, ormai ho dismesso anche il mobile. Sto maturando una profonda avversione per il nostro 4-3-3 e gradirei che in funzione dell’anno prossimo si facesse una bella riflessione su modulo e interpreti. Basta. Non non è certo il momento di immergersi in queste paturnie. Groucho Marx diceva che ci sono tante cose più importanti dei soldi, ma costano un mucchio di denaro. Non meno importante, però, è avere le idee chiare. Il turbinio di pensieri che gironzola per la mia mente lascia il posto alla partita. Speriamo, dai.

L’inizio non è dei più promettenti. RR si fa rimpallare un rinvio e loro sono pericolosissimi. Sbagliamo i soliti passaggi sanguinosi in disimpegno. Tiro di Candreva imbeccato da Cancelo. Gigio respinge. Brozovic può prendere comodamente la mira dopo una respinta di testa della nostra difesa. Per fortuna la conclusione va a lato. Giocano meglio loro. Punizione laterale di Calha. Testa di Bonuccci! Miracolo di Handanovic. Noooooo!!!!!!! Jack dentro per Cutrone. Patrick riesce solo a toccarla per Handanovic sul contrasto di Skriniar. Perdiamo palla a centrocampo, more solito. Perisic si invola. Il suo tiro non è irresistibile e Gigio para. Rafinha libero tra le nostre linee. La dà a Candreva che imbuca per Icardi. Gol. Eccoci qui, purtroppo. Ma c’è il Var. Rete annullata per fuorigioco millimetrico. E vai! Mi rianimo. Bel cross di Calabria. Cutrone non ci arriva e spazzano in angolo. Il primo tempo finisce su uno dei soliti palloni a giro di Suso, che un difensore mette in corner. Non sono soddisfatta di ciò che ho visto. Non so chi sia stato il peggiore tra Montolivo e Bonaventura. E’ una dura lotta. Suso non ha certo brillato. E pure RR…. Insomma, già ce l’ho per il fatto che le nostre ali davvero atipiche giochino sulle fasce a piede invertito. Questo significa che non si vedono mai cross rapidi dal fondo. Mica vero che anche RR, un mancino che staziona giustamente a sinistra, si ferma per rientrare e crossa di destro? Ma allora ditelo che che ce l’avete con me, maledizione al secchio! Fossi Rino, avrei pochi dubbi. Fuori Montolivo e Bonaventura. Dentro Loca e André. Ripatirei di 4-4-2 e poi vada come vada.

Ovviamente rientriamo con gli stessi 11. Cross di Perisic. Gigio imbambolato. Palla sulla parte alta della traversa. Ormai non tengo più neppure il conto delle palle velenose perse in disimpegno. Su una di queste traversone innocuo di Candreva. Donnarumma rischia la frittata, deviando goffamente in angolo. Bella ripartenza di Calabria. Palla a Kessie. Il destro di Frank va fuori. Colpo di tacco di Rafinha per Perisic. Il tiro è a lato. Ripartiamo. Suso la dà a Cutrone sulla destra dell’area. Handanovic in uscita respinge su Patrick. Bonaventura perde l’ennesimo pallone della sua pessima partita. Ripartono. Icardi si mangia un gol pazzesco a porta vuota. Brrrr!!!!!!! Punizione laterale di Suso. Testa all’indietro sul secondo palo. Arriva Kessie. La mette alta. Lancio lungo per Perisic, “ rincorso” da Montolivo. Il Croato entra in area e va verso il fondo. Sul cross basso Gigio anticipa Icardi. Arriva Gagliardini con RR a disturbarlo. Fuori. Brrrr!!!!!! Scavetto di Suso per Cutrone. Semirovescata! Gol splendido! L’urlo mi rimane strozzato in gola. C’era un evidente fuorigioco. Kalinic e Loca sostituiscono Cutrone e Montolivo. Perchè non le due punte? Perchè non André, Rino? Bah! Che te ne fai di questo Bonaventura? Kalinic difende bene palla in area. Arriva Suso. Skriniar devia in angolo. Eder sostituisce Candreva. Sono loro a mettere i due attaccanti, perché vogliono vincere. Noi? Non se ne parla neanche. Borini è a bordo campo e sta per entrare. E ti pareva… Se mi fai uscire Calha, Rino, io sclero. Esce l’impalpabile Bonaventura. Suso fa la cosa più bella della sua partita, mettendo al centro al volo una palla che sembrava destinata al fondo. Kalinic salta per impattarla di testa a due passi dalla porta. Come non detto. Certo che non ne imbrocchi mai una, Nikola. Su questa palla poteva girare la tua e la nostra stagione. Hai presente il “ Carpe diem” ? Tu, mai. Poi una lunghissima frazione di secondo in cui la mia voce dà corpo alle cinquanta sfumature di marron che attraversano la mia mente. Icardi la mette fuori a porta vuota. Era un gol già fatto. Mamma mia,mamma mia, mamma mia! Finisce qui.

Addio, ultima spiaggia

Che dire? Anche l’ultima spiaggia se ne è andata. Addio, Champions. Fa male dirlo, anche se i 25 punti del girone di andata non lasciavano speranze. Ora ci sarà tempo per pensare al futuro. Avremo la lucidità di idee e le risorse economiche per farlo? Possiamo solo sperarlo. Di certezze non ne abbiamo. Dipendesse da me, mi libererei dalla dipendenza da Suso e Bonaventura. Irrobustirei e velocizzerei il centrocampo e cambierei il modulo di gioco. Adesso pensiamo al Sassuolo. La succursale gobba verrà a S. Siro con il coltello tra i denti e il sangue agli occhi. Dobbiamo batterla, per consolidare il sesto posto e tenerla in zona retrocessione. Nelle mie cinquanta sfumature di squadra non contemplo veneziani  che possono fare qualche bella giocata, ma non ti danno nerbo, continuità e struttura. Rino, nel post tu hai detto che non metti le due punte, perché non vuoi scoprirti e perdere le partite. Sarà, ma a me non pare che gente come Bonaventura, Suso e Montolivo dia apprezzabili contributi in copertura. E, per quel che concerne la fase offensiva, stendiamo un velo pietoso. Il più bel recupero difensivo che ho visto è stato quello di Cutrone su Candreva. E’ inutile che tu te la prenda con Calha, l’unico che cerca di fare qualcosa sia davanti che dietro. Mi chiedevo perché non fosse entrato Andrè. Ho saputo poi della morte del nonno. Faccio le condoglianze a lui e alla sua famiglia. Che ci manchi qualcosa, è risaputo. Ed è pure ovvio, quando si deve ripartire dalla macerie. A tutti, del resto manca qualcosa. Anche all’infinito. Gli manca la fine. L’importante è sfruttare le risorse che hai, monetizzandone alcune e aggiungendone delle altre. Einstein, e non io che non conto niente, diceva una cosa. La misura dell’intelligenza e’ la capacità di cambiare. Se non si può arrivare alla prima punta fortissima e all’esterno veloce e prolifico, che indubbiamente non abbiamo in organico, il 4-3-3 è asfittico. Allora modifichiamo il sistema di gioco. La mia priorità assoluta è il centrocampo. Non possiamo continuare a perdere un sacco di palloni sanguinosi e a non essere in grado di ripartire velocemente. Una buona base sulla quale innestare l’altezza adesso c’è. Vediamo di continuare il lavoro con intelligenza. Le mie cinquanta sfumature di delusione vogliono diradarsi in un orizzonte in cui possa fare capolino anche la gioia. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.