Pompieri

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Che ne dite ci avviciniamo alla gestione Giannino? Non parlo dei giocatori, proprio del termine gestione inteso come ciò che ruota attorno alla parte sportiva.
Prendiamo Simon Kjaer ad esempio. Siamo con i difensori contati (Florenzi, Calabria, Tomori, Thiaw e Theo Hernandez), zero cambi per i centrali eppure l’affaticamento del danese, che ricordiamo ai poveri tastieristi non essere un infortunio, forse lo porta ad allenarsi con i compagni nella giornata odierna. Forse. Già perché la comunicazione intorno al Milan ci racconta di una casetta piccolina in canadà con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà. E’ tutto bello, è tutto fantastico, va tutto bene e sono tutti sani come i pesciolini in canadà, al massimo un po’ affaticati.
Poi c’è anche chi non ha nemmeno un affaticamento, al massimo ha fatto uno sforzo, senza cacarsi addosso sia chiaro, con il PSG. E’ il caso di Loftus-Cheek che si è talmente sforzato da non avere dieci minuti col Lecce e da fare ancora personalizzato fino a ieri, ma ci dicono che oggi forse, dico forse, rientrerà in gruppo. Oggi, 11 giorni dopo la partita col Lecce e a 3 giorni dalla Fiorentina. Maliziosi tastieristi che non siete altro, è solo uno sforzo! Non vedete come è bella la casetta piccolina in canadà? Ha vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà!
La sindrome da Giannino però non si esaurisce qui.

Ieri l’amministratore delegato a domanda “la cessione di Tonali indica la strategia di voler cedere ogni anno un big per poi fare mercato?I big rimarranno?” ha risposto “non lo so, vediamo”.
Ed ecco subito spuntare la sindrome da Giannino con l’informazione rossonera pronta con le manichette a piena pressione a dirci che Red Bird vuole far crescere il club e non c’è alcun ridimensionamento, perché alla fine non vedete come è bella la casetta piccolina in canadà con vasche, pesciolini e tanti fiori di lillà?
Questo modo di comunicare, assai goffo tra l’altro e facilmente smentibile, era proprio un tratto distintivo di quella gestione del club con dichiarazioni dei diretti interessati, fatti e informazione rossonera che cozzavano tra di loro per cercare di passare una mano di bianco alla casetta piccolina in canadà sperando che i tifosi non si accorgessero del tetto sfondato e gli interni completamente da rifare. Davvero stiamo tornando a grandi passi verso quel tipo di gestione della parte sportiva? Io vorrei rifiutare anche solo il minimo pensiero a riguardo, ma negli ultimi tempi stan facendo di tutto per ingigantirlo sempre più. Se questo è il modo per lanciare il club nel futuro, cari amici tastieristi, mi sa che la gittata è davvero ridicola.

Parliamo poi nello specifico di questa dichiarazione. A mio parere è un errore madornale fare una simile dichiarazione in una pausa nazionale dopo un periodo nerissimo, ma come vuoi che reagiscano i tifosi? Di merda, è normale. Si è passati anni a sentire che le gestioni virtuose da coppe bilancio servivano a renderci un club in grado di camminare da solo sulle proprie gambe e adesso ci si viene a dire che forse non è proprio così, forse per camminare bisogna vendere, ma non i giocatori medi, i big come se fossimo un Real Madrid che di big ne ha a iosa.
Quanti big abbiamo in rosa? Mike, Rafa e Theo sono di certo i più quotati, quindi rismontiamo il giocattolo e vediamo se funziona lo stesso. Questa sarebbe una gestione da grande club con professionisti in grado di garantire risultati sportivi e economici? Per vendere i grandi giocatori non serve certo un genio, hai la fila davanti alla porta mentre il buon dirigente è quello che sa vendere i giocatori medi, quelli che in dati contesti sono buoni. Lì fai la differenza aumentando il valore sportivo ed economico di un club, altrimenti sei uno qualunque e andresti pagato per essere uno dei tanti e niente di più perché non sei da grande club. Chissà che forse la verità non stia proprio qui, con l’informazione a dirci che si vuol fare un grande Milan ma la realtà a mostrarci un club che ha ormai abdicato definitivamente alla sua storia cedendo i big ed infarcendosi di medi e non eccellenze tra dirigenti, allenatori e giocatori. Il redde rationem è solo questione di tempo, i prossimi due mercati (compresi allenatori e dirigenti) ci daranno una risposta definitiva su quale ruolo vuole dare questa proprietà al Milan, sia esso da attore principale del panorama calcistico o una semplice comparsa. Però che bella la casetta piccolina in canadà.

Seal

Ricordo Baresi entrare in scivolata e poi l'ovazione del pubblico, da quel momento ho capito che fare il difensore era la cosa più bella del mondo. Ancora mi esalto quando vedo il mio idolo Alessandro Nesta incenerire Ferrara sulla linea di porta mentre credeva di essere a un passo dalla gloria. Se la parola arte fosse compresa appieno le scivolate del n.13 sarebbero ammirate in loop al MoMA di New York.