Il Milan vince e tornano le lagne. Saranno due belle settimane

7115

Ma che abbiamo visto a Genova? Non vorrei scomodare i momenti ‘sacri’ della storia recente rossonera ma, il match di ieri, si candida con forza a superare la serata di Vila do Conde contro il Rio Ave. Ripensavo a una conversazione di quest’estate, quando in sede di calciomercato si auspicava un investimento importante su un centravanti e il mio interlocutore mi disse: “Ormai ci toccherà far giocare Giroud anche in porta…”. Non l’avesse mai detto. Ancora una volta, usciamo con una vittoria griffata Olivier Giroud ma, stavolta, il francese si rende protagonista, non per le doti realizzative, ma per quelle da estremo difensore. Un momento incredibile, mentre il cuore dei tifosi rossoneri rischiava seriamente di collassare in un finale al cardiopalma. Dopo una partita ‘tattica’, dove a farla da padrone è stata la stanchezza e l’atteggiamento ‘conservativo’ dei nostri avversari, lo spunto vincente arriva dalla panchina. Pulisic, da subentrato, trova il guizzo che porta avanti il Milan nei minuti finale. Oli G, anch’egli subentrato dalla panchina, prende i guantoni e va a difendere la porta del Diavolo, lasciata vuota dall’espulsione di Maignan nel momento in cui, i rossoneri, avevano terminato gli slot delle sostituzioni.

Brutta, sporca e cattiva. Sofferta, conquistata con le unghie e con i denti. Sì, vi piacerebbe. Perché si sa: il Milan vince, sale in classifica e, contestualmente, attiva la radiolina dei piagnistei, agevolata anche dalle dichiarazioni surreali del presidente del Genoa Alberto Zangrillo. E così, la nostra domenica in cima alla classifica prima della sosta per la nazionali, si è aperta con il furore della polemica. Il primo tema della discordia, neanche a dirlo, non poteva che essere il gol di Pulisic che sancisce il successo sul Grifone e, soprattutto, il presunto tocco di braccio nel controllare il pallone prime del tiro vincente. Vi ricordate i bei discorsi sulla ‘mancanza di evidenza’ quando Udogie rischiava di farci perdere lo Scudetto 2021/22? O quando la Juventus andava a giocare a pallavolo l’anno scorso contro l’Inter prendendosi tre punti? (Visto che ci ricordano che senza penalizzazione sarebbero andati in Champions al posto nostro…). Eh già, come scritto in altri articoli: l’abito non fa il monaco, fa proprio tutto il monastero. Se ci fate caso, da qualche tempo, non si parla neanche più di rigori e rigorini. Strano, visto che il Napoli campione d’Italia si è preso sei rigori nelle prime otto giornate di campionato. In altri tempi, e soprattutto con un’altra squadra, si sarebbero fatti sondaggi, polemiche, allusioni. Stavolta tutto va bene. E pazienza.

Olivier Giroud festeggia la vittoria sul Genoa dopo il folle finale a difendere i pali del Milan.

Una piacevole peculiarità del miglior Milan sfoggiato da Stefano Pioli, nel corso della sua esperienza del Milan iniziata nel 2019, era quella di saper trarre il meglio dai climi ostili. La speranza, visti i buoni risultati recenti, è che anche questo nuovo gruppo possa compattarsi puntando dritto all’obiettivo con determinazione, specialmente dopo una serata di sangue e sudore come quella del Marassi. I tre punti conquistati contro la squadra dell’ex Gila, ovviamente, hanno un valore ben più importante dei tre punti per la classifica. Serate come questa possono svoltare la stagione, specialmente dopo il pesante capitombolo del derby che ha segnato l’avvio di questa annata. Se Pulisic si conferma il top acquisto dell’ultimo mercato, il resto delle ‘seconde linee’ offre maggiore solidità di quanto accadesse nella passata stagione. Aspetto che, negli ultimi successi del Milan, ha assunto un valore fondamentale. Attendersi ritmi alti contro il Genoa, a 48 ore dalla partita finora più dispendiosa affrontata dal Milan (contro il Borussia Dortmund, ndr), era da ingenui. Sicuramente, però, è stato gradevole rivedere quello spirito combattivo che, spesso e volentieri, sembrava essersi smarrito. Il Milan va alla sosta primo in classifica e potrà lavorare con maggiore serenità rispetto alle scorse settimane. Il primo grande merito della squadra, e coerentemente anche di Pioli, è stato quello di rimettersi in carreggiata dopo il ko sanguinoso della Stracittadina. Restano forti i rammarici per il doppio pareggio di Champions League ma, perlomeno, il Milan ha saputo ritrovare una propria solidità subendo solo una rete contro il Cagliari, realizzata da Luvumbo Zito.

Rafael Leao sconsolato al termine del match di Champions League contro il Borussia Dortmund, pareggiato 0-0.

E’ ancora presto, ovviamente, per cantar vittoria. Al ritorno dalla sosta, il Milan, sarà atteso da un autentico giro infernale. La prima sfida vedrà il Diavolo ospitare la Juventus di Massimiliano Allegri tra le mura di San Siro. I bianconeri non tolgono il sonno sulla carta ma, si sa, la trappola è dietro l’angolo. Specialmente se, al cospetto della squadra di Pioli, si presenta quella migliore del campionato nel saper chiudersi e colpire in contropiede senza bisogno di mettere qualità alla manovra. Per di più, come noto, i rossoneri dovranno fare a meno di Maignan e Theo Hernandez. Il match contro l’attuale terza forza del campionato farà da anticamera alla sfida di fuoco contro il Psg, in trasferta. La doppia sfida europea contro la squadra di Donnarumma sarà fondamentale, per noi e per loro. Saranno due impegni dispendiosi dal punto di vista fisico e mentale e, nel mezzo, una bella trasferta a Napoli per non farsi mancare nulla. Un percorso di fuoco che, ora più che mai, richiederà forza e carattere, magari con qualche rientro dall’infermeria per avere più alternative. Vedremo. Intanto godiamoci queste due settimane in vetta, tra le lagne e i piantini dei complottisti di circostanza ad uso e consumo. Forza Milan.

Joker

Un bisbiglio, un nuovo gioco. Una poesia da imparare, due colori che inebriano la mente ancor prima della vista. Uno spettro di emozioni da cui imparare a essere uomo. Questo è stato il Milan nella mia vita: il silenzio più profondo della passione, l'urlo più solenne e selvaggio dell'anima.