Tanto rumore per nulla

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Prima di partire con il post permettetemi di fare i complimenti a Max che, con il suo post di martedì, ha spiegato molto bene l’origine di questa situazione bizzarra che si è creata nelle ultime giornate di Milan. Come sempre siamo gli unici a dire e scrivere certe cose e rimane il rammarico per il silenzio di diversi tifosi/giornalisti rossoneri che non vogliono affrontare il problema dalla sua origine, per non dover portare sul tavolo del discorso (scomodo) il Giannino e la sua origine. Ma tutto arriva proprio da lì, dalle famose “mani sicure” che avrebbero dovuto accompagnarci e mantenerci nell’Olimpo del calcio. Complimenti a Max e complimenti a MilanNight.

Fatta questa premessa, più che doverosa, condivido la mia opinione sulla questione “calda” della proprietà rossonera che sicuramente non piacerà e/o genererà commenti quali “ossessionato”, “complottista” eccetera eccetera. Appena appresa la notizia, martedì, lo sconforto ha preso il sopravvento perchè i siti online riportavano le peggio informazioni su questa situazione. Poi, come spesso mi capita, inizio ad informarmi, documentarmi, leggo, chiedo e cerco di farmi un’idea della situazione. Alla fine mi pare di capire che si sia fatto un gran casino per nulla. O meglio, hanno provato a da una spallata ad una trattativa che a molti, internamente ed esternamene, dà molto fastidio. Ho la fortuna di frequentare una persona che conosce molto bene questo mondo finanziario, da avvocato, e appena gli ho chiesto “ma che succede?”, in pochi secondi mi manda questa risposta. “Ti aspettavo al varco…aahahahha…non c’è niente di niente, da quello che si legge non c’è nulla di grave nè di diverso da ciò che fanno molte aziende. Per me si sgonfia in meno di una settimana”. Amico, avvocato e non milanista. Come si può evincere, l’unico tentativo che si sta portando avanti è quello di screditare il Milan. Mi tranquillizzo e inizio a farmi una domanda “Cui prodest?”, a chi giova tutto questo polverone mediatico contro il Milan? Beh, diciamo che le risposte, dal mio punto di vista, sono abbastanza semplici. Un Milan, sano a livello di bilancio con un potenziale economico senza limiti (soldi arabi) darebbe immensamente fastidio ad un sistema che negli ultimi tre anni sta cercando di mettendo mano al sistema stesso. Infatti il problema non è più legato a chi è il vero proprietario del Milan, ma la trattativa con gli arabi. Il Milan non può e non deve passare come azienda sana agli occhi dei tifosi. Sarò ripetitivo, sarò ossessionato ma tant’è. Io non credo ad una tempistica del genere del tutto casuale. Internamente o esternamente serve un Milan “debole” agli occhi del Mondo perchè è possibile colpirlo più facilmente. È innegabile che con la partenza del Condor, a livello politico abbiamo perso qualsiasi forma di rappresentanza. Questa assenza ci ha portati alla situaziona attuale, dove la mediaticità contro di noi è amplificata non solo dai media, ma anche dai protagonisti stessi del sistema. Ricordate Zangrillo post Genoa-Milan? Vogliamo parlare della situazione Maignan a Udine? Gasperini post campionato e coppa Italia? Vi ricordate Lotito su Pulisic post Lazio-Milan? Trovate lo stesso trattamento per altre squadre.

Da calciopoli in poi ho imparato che nulla succede per caso, soprattutto in un mondo marcio come quello del calcio, c’è sempre un mandante, un esecutore e una motivazione ben precisa. In questo caso, che sia interna o esterna la talpa ha voluto minare l’immagine del Milan in un momento nel quale le trattative con gli arabi stavano prendendo una certa strada. Le smentite di Scaroni & C, sono giusto parole per riempire i siti, gli arabi sono lì e vogliono investire, il Milan piace e rientrerebbe in un progetto gigantesco che l’Arabia Saudita sta mettendo in piedi da un paio di anni a questa parte. Progetto che prevede investimenti per miliardi di dollari per portare l’Arabia in una nuova fase storica. Il 2030 è la data per la quale l’Arabia avrà ripulito il suo vestito e, che piaccia o non piaccia, il Milan è una volano intercontinenatale che fa gola. Un brand che darebbe a loro una visibilità ancora maggiore. Inoltre il calcio è un mondo dove “buttare” (non fatemi usare un altro termine) soldi è facile e ben poco controllato. Adesso, dopo questa piccola premessa, a chi darebbe fastidio un Milan arabo con fondi quasi illimitati? Pensate un pò, così a caso in Italia e in Europa. Butto lì alcune ipotesi. In Italia un Milan (molto) forte sul campo, sarebbe difficile da arginare anche con un sistema ben oliato, calendari sistemati, sorteggi strani ecc. Inoltre creerebbe un bel problema ai competitor che dovrebbero stare dietro a certi investimenti che però, per un motivo o per un altro, sono impossibilitati a sostenere. Le plusvalenze e i Carnevali non basterebbero più. Infatti chiedetevi, oggi, noi avevamo alzato il livello di attenzione gia a settembre, come mai il Mondiale per club 2025 avrà Inter e Juve come rappresentanti del pallone italiano. Quindi il dubbio sui sorteggi, su certi fischi arbitrali in Europa, a me vengono. Qui parliamo di tanti soldi, tanti tanti soldi. In Europa ul Milan tornato in auge darebbe fastidio alle nuove frontiere del calcio. Per esempio al Real Madrid, un Milan vincente darebbe fastidio ben poco, mentre Psg, City giusto per citarne un paio avrebbero un problema ad attrarre giocatori e a vincere. Tornerebbero nel loro piccolo mondo antico. Ma il problema sarebbe anche a livello geopolitico, con Qatar vs Arabia. Quindi crediamo veramente che da un foglietto stupido arrivato in procura si doveva fare tutto sto casino? Ma poi contro un colosso come Elliott che ha già dimostrato che se vuole farla, la fa e senza neanche troppi ricami.

Vi lascio con una bella bombetta, qui mi gioco la carta pesante. Così divento il capo dei complottisti. La butto sul tavolo e ognuno poi trae le sue conclusioni. Facendo le mie varie ricerche (benedetto Google) ho scoperto quanto segue. Vi invito a scoprire chi è a capo dei sostituti procuratori che stanno indagando sulla vicenda, come procuratore capo? Voi direte, e quindi? Una volta scoperto, cercate il suo nome insieme a quello di due importantissimi dirigenti di una squadra di Milano non rossonera. Giustizia ad orologeria? A pensar male si fa peccato…

FORZA MILAN

Johnson

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.