Milan-Monza presentazione

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In estate probabilmente non ci saremmo aspettati di essere poco prima della sosta natalizia completamente tagliati fuori dalla lotta Scudetto, con 5 sconfitte sul groppone dopo 15 partite e anche fuori dalla Champions League. Eppure questa è la situazione in cui ci troviamo, dovuta da una guida tecnica poco incisiva e in grado di trovare soluzioni efficaci ai nostri problemi e a una serie di infortuni francamente imbarazzante. Il ritorno di Ibra è solo un palliativo per una squadra che al proprio interno non ha leader: fare affidamento su una figura esterna è sintomo di immaturità a livello gestionale da parte della società, ma anche degli elementi della rosa e dell’allenatore che viene da lontano, da quando quella figura (Ibra) era il totem a cui tutti si sono aggrappati a livello emotivo. Una volta sparito, il vuoto.

Quel che resta di questa stagione è la qualificazione alla Champions League del prossimo anno, nonché l’Europa League, che dividerà il tifo rossonero tra quelli a cui non frega granché della competizione e tra quelli che la vorrebbero vincere, non essendo nella nostra bacheca. Sul mercato i rossoneri opereranno per puntellare una difesa in totale emergenza, ma anche per risolvere il problema del terzino sinistro in alternativa a Theo e per una punta da affiancare a Giroud e Jovic, che si è risvegliato nelle ultime settimane. Non può tuttavia essere il mercato la soluzione, quanto un lavoro impostato in modo diverso a livello atletico e mentale: se però in quattro anni si sono fatti pochi passi avanti da questo punto di vista è davvero difficile pensare che ora di punto in bianco cambi qualcosa.

Il Monza di Palladino arriva a Milano in una situazione di classifica tranquilla, essendo al nono posto a 21 punti, a pari merito con la Lazio. Ha ricominciato da dove aveva lasciato un anno fa, con un impianto di gioco ben costruito e un discreto equilibrio. Dove pecca? In fase realizzativa. Colombo ha all’attivo tre sole reti, mentre Pessina e Mota ancora non sono stati incisivi (una sola segnatura a testa). Il solo Colpani ha al momento stupito con i suoi sei gol. I brianzoli sono tuttavia una squadra temibile anche in trasferta, dove fino ad adesso hanno reso esattamente come in casa, seppur con una partita in meno. Probabile formazione (3421): Di Gregorio; D’Ambrosio, Marì, Caldirola; Ciurria, Gagliardini, Pessina, Kyriakopoulos; Mota, Colpani; Colombo.

Nel Milan recuperato Kjaer (se non lo si vorrà rischiare ecco Simic), ma squalificato Calabria. Ballottaggi in mediana (Musah-Bennacer) e davanti (Giroud-Jovic). Per il resto formazione confermata con i soliti noti. Probabile formazione (4231): Maignan; Florenzi, Tomori, Kjaer, Theo; Reijnders, Bennacer; Pulisic, Loftus, Leao; Giroud.

Da qui fino a inizio febbraio il calendario del Milan non sarà particolarmente proibitivo, almeno sulla carta: la Roma in casa lo scoglio più arduo, con qualche altra insidia nascosta qua e là. Sarà il momento di mettere un po’ di fieno in cascina, di contro se non si riusciranno a portare a casa punti importanti anche la Champions sarà a rischio. La stagione in Serie A dipenderà di fatto dalle prossime 8 partite. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.