Milan-Empoli presentazione

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Una vittoria strepitosa, di grinta e convinzione, con gioco e testa. Era difficile uscire dal San Paolo coi tre punti, io stesso la vedevo grigia, ma questi ragazzi ci hanno smentito ancora una volta. Vincere a Napoli non è così semplice come ora vorrebbero far passare, specie in un momento psicofisico in cui era indubbiamente la squadra azzurra quella più lanciata, nonostante l’eliminazione europea. I ragazzi di Pioli hanno invece ingabbiato gli avversari con un grande Tonali, gli spettacolari Bennacer, Kalulu e Tomori e le accelerazioni di Leao. Abbiamo fatto qualcosa di grande che fa assolutamente il paio con la vittoria nel Derby, sempre nel segno di Giroud, domenica scorsa alla prima rete lontano da San Siro. Insomma, tutto rose e fiori? No di certo, visto che arriva l’Empoli, la classica squadra contro cui potremmo serenamente pareggiare soffrendo al 93’. Quindi, concentrazione.

Quella di oggi è una partita che a livello psicologico conta in modo esponenziale, un po’ per noi, un po’ per i nostri avversari. Noi oggi dobbiamo vincere: non voglio ripetere la frasetta che conosciamo tutti e che tutti sappiamo portare sfiga, ma portare oggi a casa i tre punti allontanerebbe i fantasmi delle partite casalinghe perse o pareggiate malamente, di quei punti lasciati per strada che potrebbero costarci caro. Un ripartire dicendoci: ok, quelle volte l’abbiamo fatta grossa, lo sappiamo, può capitare, ma non ricapiterà. Siamo entrati in quel periodo dell’anno in cui ogni punto perso vale in realtà per tre, dobbiamo esserne consapevoli. In secondo luogo, conta anche perché metteremmo una grande pressione sui nostri avversari. I tre punti ci porterebbero a +5 sull’Inter e +6 sul Napoli, in attesa dei loro match. La pressione ormai l’abbiamo tutti addosso, ma giocando prima abbiamo noi il controllo sull’entità della stessa che i nostri competitor avranno, specie in un turno in cui anche Inter e Napoli hanno match non semplicissimi (rispettivamente a Torino contro il Toro e Verona contro l’Hellas).

L’Empoli è una squadra con una buona personalità e che finora sta rendendo bene, trovandosi in una posizione di tranquillità a metà classifica. All’andata in terra toscana ci fu se non ricordo male il primo match con Kessié sulla trequarti: l’ivoriano segnò una doppietta. L’11 di Andreazzoli non vince da dicembre, ma a parte ciò non ha mai dato l’impressione di essere in una profonda crisi di gioco. Gli azzurri si schiereranno con un 4321 natalizio dove il tridente composto da Henderson e Bajrami dietro Pinamonti è da tenere sott’occhio: 40 le reti segnate, due sole meno della Juve. Meno bene la fase difensiva, dal momento che solo la Salernitana ha incassato più reti dei nostri avversari odierni. Probabile formazione (4231): Vicario; Stojanovic, Ismajli, Luperto, Parisi; Zurkowski, Asslani, Bandinelli; Henderson, Bajrami; Pinamonti.

Nel Milan formazione quasi tipo, con i soli Kjaer e Bakayoko ai box e Theo squalificato. I dubbi di Pioli hanno a che fare sempre sul centrocampo, dove Saelemaekers e Diaz sono ancora in dubbio. I due vanno recuperati il più velocemente possibile, non possiamo raggiungere il risultato che tutti speriamo senza avere anche il loro contributo. Non so come, ma non possono rimanere ai margini della squadra come sta succedendo. La colpa è certamente anche loro, ci mancherebbe, le prestazioni parlano da sé, ma non possiamo arrenderci al fatto che le loro prestazioni sono meno che mediocri. Ad ogni modo dovrebbe essere confermato l’11 di Napoli, con il solo Florenzi sull’out di sinistra al posto di Theo. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, Florenzi; Tonali, Bennacer; Messias, Kessié, Leao; Giroud.

Dobbiamo vincere. Dobbiamo vincere. Dobbiamo vincere. Zero scuse, zero discussioni. Tre punti per una domenica serena. Non molliamo ora. Forza ragazzi!!!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.