Zero scuse

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Metalurg Donetsk, Spartak Trnava, Ruch Chorzow, Elfsborg, Astra Giurgiu, Ventspils, FK Sarajevo, Hapoel Bnei Lod, Alianza Lima, Palestino e perché no il Deportivo Siquinala del Guatemala. Sono solo nomi di squadre che giocano meglio del Milan.
A parte gli scherzi faccio davvero fatica a trovare una squadra che esprima un gioco peggiore del nostro, sfido chiunque a trovarla: non esiste.
La prestazione offerta contro la Lazio è stata indecorosa, avvilente e deprimente e dire che avevamo di fronte una squadra sconfitta dal derelitto Chievo pochi giorni prima alla quale abbiamo concesso dieci palle goal.
Per l’occasione abbiamo rinunciato al nostro finto 433 ovvero 451 e ci siamo schierati a tre dietro ma non è cambiato assolutamente nulla. Se non attacchi con più uomini, se giochi a cinquanta metri dal tuo attaccante puoi cambiare dieci moduli ma il risultato sarà sempre quello.
Catenaccio era e catenaccio è rimasto.
Il nostro centravanti come al solito era isolato da tutti e rincorreva da solo i tre difensori laziali come un pazzo. Il colmo è che siamo l’unica squadra che pur giocando con quasi tutti gli effettivi dietro la linea del pallone riesce a prendere goal, e non è la prima volta, in contropiede da un corner in attacco.
Difendere un calcio d’angolo a favore è la base del calcio.
Rino ha tutte le colpe di questo mondo ed il gioco ributtante del suo Milan è davanti agli occhi di tutti ma quando cadrà la sua testa dovrà cadere anche quella di tutti i mezzi giocatori che indossano la nostra maglia. Non mi riferisco solo alla tecnica ma di pippe a livello mentale e pippe a livello caratteriale.
Suso e Calhanoglu vanno ceduti al miglior offerente ammesso che esista, lo spagnolo è un mezzo giocatore che non migliora ed è prevedibilissimo, ti costringe a giocare col tridente e segna due goal a stagione.
Calhanoglu ha tecnica ed in Bundesliga (dove tornerà) ha fatto bene ma non ha il carisma né la personalità per giocare nel Milan. Al minuto 76’ ha una palla verticale facile da giocare di interno piede per mandare in campo aperto la nostra punta ma cicca completamente la giocata dimostrando paura e fragilità. Le sue chance le ha avute, ha fallito.
Con loro due non mi strapperei i capelli se dovesse partite Kessie, se dovesse partire Castillejo o perfino Rodriguez.
Sarebbe l’ennesimo anno zero? Pazienza, di certo sono le scuse che stanno a zero.
Vale la pena ricordare che siamo usciti anche dal girone di Europa League rimediando figuracce contro dopolavoristi Lussemburghesi, finendo dietro al Betis, onesta squadra di metà classifica nella Liga e perfino alle spalle del peggior Olympiacos degli ultimi anni, capace anche di non vincere il proprio campionato che dominava da un decennio.
Adoro Rino, era un idolo come giocatore ma ha grossi limiti come allenatore, manca di lucidità e non si può ragionare col cuore, se si vuole tornare, non dico a vincere trofei ma quantomeno ad offrire spettacoli decorosi serve un allenatore vero, uno che abbia un’idea di gioco, che non sia preoccupato di difendere in quindici, che voglia provare a vincere e a segnare un goal più dell’avversario, che sappia difendere con almeno tre uomini i nostri corner a favore e che in ogni conferenza stampa non ci dica che vuole toccare con mano veemenza, voglia e senso di appartenenza. Serve tornare a vedere giocare a calcio il Milan.
A calcio vince quasi sempre chi gioca meglio. Ajax, Spurs, Liverpool e Barcellona lo testimoniano. Non pretendo di arrivare a quei livelli pretendo però di praticare un gioco degno di questo sport.

Non ci meritiamo spettacoli simili.

MattLeTiss

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.