Hellas-Milan presentazione

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La doppia sfida contro lo Slavia Praga ha portato altri sette gol realizzati da un attacco che gira e tre reti subite da una difesa zoppicante, tutte tra l’altro sofferte in situazione di superiorità numerica. Nulla di nuovo insomma, ma ci portiamo a casa una qualificazione ai quarti di finale di Europa League che male non fa. Ora davanti a noi lo scoglio della Roma rinvigorita dalla cura De Rossi che ha liquidato il Brighton di De Zerbi con un 4-1 totale tra andata e ritorno. Sfide senza dubbio affascinanti, ma complicate, con il primo match da disputare in casa e il ritorno in trasferta, mai banale come condizione. La situazione in campionato, dopo la vittoria contro l’Empoli, continua a essere sotto controllo: positivo oltretutto aver scavalcato la Juventus al secondo posto in classifica, più per il fatto di avere una squadra in più alle nostre spalle che per il significato in sé della seconda posizione.

Della situazione societaria meglio non parlare, più che altro perché, parlo per me, non ho abbastanza informazioni per giudicare pretestuosa o meno l’indagine sul passaggio di proprietà da Elliott a RedBird. Sta di fatto che il rischio è più che altro che la situazione possa in qualche modo destabilizzare l’ambiente, cosa non successa per il match di Europa League, ma il rischio potrebbe esserci. Questo considerato che abbiamo davanti un periodo tosto, tostissimo, nel quale si deciderà la stagione rossonera. Da qui a fine aprile nessuna partita comoda, con anche le sfide più “abbordabili” (Milan-Lecce e Sassuolo-Milan) che ci metteranno di fronte a compagini che stanno disperatamente lottando per non retrocedere. Un po’ come il Verona di Baroni, nostro prossimo avversario.

L’ex mister del Lecce ha ripreso in mano, dopo il mercato di riparazione, una squadra di fatto smembrata dei pezzi più pregiati. Scelte societarie obiettivamente deleterie che avevano scatenato l’ovvia reazione della tifoseria gialloblù, che nella strategia di Setti aveva visto una sorta di accettazione della retrocessione futura. Invece, come spesso accade nel calcio, è successo l’impensabile: un cambio di marcia spaventoso degli scaligeri che da penultimi si sono ritrovati dopo la vittoria a Lecce fuori dalle ultime tre della lista. La chiave delle prestazioni dell’Hellas continua a essere una fase difensiva solida che ha permesso di non subire reti (e poi quindi di vincere) nei match con Sassuolo e Lecce. Centrocampo di buon livello nelle ultime uscite grazie a Lazovic, Suslov, ma soprattutto Folorunsho, convocato da Spalletti. Buona spinta anche sulle fasce con i terzini Cabal e Tchatchoua. Probabile formazione (4231): Montipò; Tchatchoua, Dawidowicz, Magnani, Cabal; Duda, Serdar; Suslov, Folorunsho, Lazovic; Noslin.

Formazione tipo per Pioli, necessaria per affrontare una trasferta tanto delicata. Le ali Pulisic e Leao dovranno, con l’aiuto di Calabria e Theo, vincere la partita allargando il campo e soprattutto mettendo pressione ai terzini gialloblù. Loftus può continuare a essere un fattore in queste condizioni, allo stesso modo di Reijnders. Unico in dubbio Maignan dopo la contusione subita a Praga. Probabile formazione (4231): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo; Reijnders, Bennacer; Pulisic, Loftus, Leao; Giroud.

Mettiamo un altro tassello per la qualificazione in Champions con i punti di Verona, prima della trasferta di Firenze e di un aprile che sarà da vivere al massimo. Forza Milan!

Fab

Ho questo ricordo, il primo sul Milan. Io che ad appena sette anni volevo vedere la finale di Atene, tra Milan e Barcellona… ma essendo piccolo dovevo andare a letto presto per la scuola. Allora mio padre, severo, mi permise di vedere la partita, ma solo il primo tempo. Finiti i primi 45 minuti, i miei genitori mi misero a letto, ma poco dopo sgattaiolai fuori dalle coperte e mi nascosi dietro la porta che dava sul salone. Al gol del Genio però non riuscii a trattenere la mia gioia… fortunatamente mio padre, interista, fu molto sportivo e mi lasciò concludere la visione di quella partita perfetta.