Bravi. Complimenti a voi

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Desolante. La prima parola che mi viene in mente è questa, le altre verranno man mano. Sì, perché non è che ci sia da preparare qualcosa di sensato e lucido da dire. Tempo fa magari era pure possibile, quando i problemi iniziavano a palesarsi davanti ai nostri occhi. Quando crescevano poco a poco, si moltiplicavano. A volte era possibile mascherarli, altre volte no. Ma non arrestavano la loro crescita, innanzi agli occhi di chi li ha sottovalutati. Oggi. Beh, oggi è difficile essere lucidi. Più che lucidi, è difficile trovare veramente parole adatte che descrivano ciò che, ora, volenti e nolenti è sotto gli occhi di tutti ed è impossibile da ignorare.

Il Milan ha pareggiato 2-2 a Lecce. Dopo esser stato in vantaggio per 2-0 a fine primo tempo. Ciò che di buono, il Milan, aveva costruito in circa 60 minuti, è stato letteralmente dissolto in quattro minuti dall’inarrestabile Lecce che, dopo la gioia europea per la vittoria in Champions League contro il PSG, ha riportato il mondo Milan ad una fredda e triste consapevolezza di fragilità e debolezza. Tanto dolorosa quanto disarmante. Il Milan dello Scudetto non esiste più, e neppure una versione vagamente somigliante. Il Diavolo è spuntato, senza corna e ora, più che mai, non fa paura a nessuno. L’ultima vittoria del Milan, in campionato, risale a più di un mese fa. Era il 7 ottobre, si giocava l’ottava di campionato, ed era il turno prima della scorsa sosta. Emozioni e atmosfera completamente differenti. Da allora sono arrivate due sconfitte e due pareggi. A Lecce, senza l’intervento del VAR, poteva arrivare la terza sconfitta in quattro partite. Però, che score. Ma va tutto bene. Mi viene in mente Nanni Moretti nel film Aprile, quando conscio della sconfitta cui stava andando incontro – in chiave politica nel suo caso – cercava di mantenere un’isterica e fittizia calma accompagnata da un ripetuto, quanto incalzante: “Non dobbiamo reagire, eh… Nervi saldi, dobbiamo rassicurare”. Rassicuriamo perché, all’orizzonte, non si vedono intenzioni di cambiare qualcosa. La guida tecnica resta fermamente quella attuale. Non si percepisce aria di rivoluzione. E’ tutto ok. Siamo terzi in campionato, perfettamente in linea con gli obiettivi che ci vogliono stabilmente in Champions League. Un po’ per la tradizione, un po’ per i ricavi. Noi siamo una società virtuosa, che credete..

Allora rassicuriamo. Tranquilli, è tutto a posto. E allora dico: Bravi. A tutti. Senza distinzioni. Bravi ragazzi. Non era facile far sembrare lontana anni luce una delle più belle soddisfazioni degli anni recenti del popolo milanista. Bravi davvero, per aver portato questa bella aura di insoddisfazione e negatività attorno alle speranza legate al futuro sportivo del club italiano più titolato d’Europa. Bravi per aver esasperato una situazione così – calcisticamente parlando – drammatica da renderla insostenibile. Bravi per aver creato una frustrazione generale che ti porta a pensare che, nell’immediato, nulla cambierà e che a novembre è già finito il percorso stagionale del Milan, su tutti i fronti.

Complimenti perché, lo ribadisco con forza: non era facile dopo quello che eravamo riusciti a fare tra il 2020 e il 2022. E allora avanti così, confermando la guida tecnica e senza la necessità di portare particolari scossoni. Facile immaginare che, nelle prossime settimane, magari si accelererà il ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Giusto per avere un altro su cui far piovere … fango quando le cose non prenderanno la giusta piega. Giusto per far vedere che si sta provando a porre un rimedio. Giusto per ricordarci che, grandi cose, non se ne faranno. Perché a loro piace così. Allora ancora una volta: bravi. Complimenti a voi, perché eravamo ancora qui dopo che, per la prima volta nella sua storia, il Milan perdeva due partite di fila con almeno quattro gol di scarto. Eravamo ancora qui dopo aver perso, senza neppure giocare, una Supercoppa Italiana contro l’Inter. Eravamo ancora qui dopo aver fatto lo sparring partner dell’Inter in un Derby di Champions League. Eravamo ancora qui dopo aver perso in casa contro l’anticalcio della Juventus di Massimiliano Allegri. Eravamo ancora qui, e ci siamo ancora come sempre. Quindi davvero: bravi, complimenti. Evidentemente a voi piace così. Per oggi è tutto. Passo e chiudo. Forza Milan. Sempre, per chi sa cosa significhi, per chi sa cosa si provi nel dirlo, per chi sa quanto valga: FORZA MILAN.

Joker

Un bisbiglio, un nuovo gioco. Una poesia da imparare, due colori che inebriano la mente ancor prima della vista. Uno spettro di emozioni da cui imparare a essere uomo. Questo è stato il Milan nella mia vita: il silenzio più profondo della passione, l'urlo più solenne e selvaggio dell'anima.