Gabriel Paletta

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Data e luogo di di nascita: 15/02/1986 – Longchamps (Argentina)
Nazionalità: argentina, italiana
Ruolo: difensore centrale
Altezza: 190 cm
Piede: destro
Valore di mercato: 1,5 mln € (fonte: Transfermarkt)
Procuratore: Martin Guastadisegno
Social Media: –

In rosa nel Milan dal: 02/02/2015
Scadenza del contratto: 30/06/2018 (risolto consensualmente il 30/01/2018)
Sponsor Tecnico: –
Numero di maglia: 29

Esordio tra i professionisti: 20/02/05 Torneo di Clausura River Plate–Banfield 1-0
Esordio in Nazionale: 05/03/14 Spagna–Italia 1-0

Biografia
Gabriel Alejandro Paletta è il tipico roccioso difensore argentino e come molti connazionali ha chiare origini italiane: il bisnonno arrivava da Savelli, un paesino nel crotonese, e sperava un giorno di vedere uno dei propri figli tornare in Italia per dimostrare di avercela fatta. In qualche modo il bisnipote ha esaudito il suo desiderio arrivando in Italia per giocare in serie A, affrontando addirittura il Crotone alla sua prima apparizione nella massima serie e segnando proprio contro i rossoblu il gol del pareggio rossonero nella terra dei suoi avi.
Gabriel è l’ultimo di quattro fratelli legati in qualche modo al calcio, Hector è arbitro in serie A e B mentre gli altri lavorano alle dipendenze del Racing. La famiglia Paletta è tifosissima degli xeneizes, ma la sua prima occasione arriva con il Banfield che lo prese tra le proprie fila all’età di dieci anni. L’inizio della carriera del giovane Gabriel è folgorante: debutta nel Clausura 2005 appena diciannovenne entrando al Monumental al minuto 89. Da lì in poi diventerà titolare realizzando anche una doppietta nella vittoria per 2-0 contro il Gimnasia La Plata con la prima rete realizzata al minuto 29 come il suo numero di maglia (che non abbandonerà quasi mai nella sua carriera).
Che Paletta sia ben considerato nel Banfield lo dimostra la fase finale della Coppa Libertadores di quell’anno quando viene aggiunto alla lista dei convocati giocando da subito titolare negli ottavi contro l’Independiente di Medellin a cui segnerà anche la rete dello 0-2 in trasferta. La sua avventura in coppa però finisce lì perché viene convocato per il mondiale U20 in Olanda e con compagni del calibro di Gago, Zabaleta, Biglia, ma soprattutto Aguero e Messi, l’Argentina si aggiudica la vittoria (per la cronaca la finale fu giocata contro la Nigeria che tra i titolari vantava la meteora rossonera Taye Taiwo).
Gabriel Paletta è giovane, titolare nel Banfield, e ha vinto il mondiale U20 giocando la finale da titolare, non passa molto tempo prima che le squadre europee piombino su di lui e la chiamata è di quelle importanti: si fa avanti il Liverpool che con Rafa Benitez sta vivendo stagioni d’oro.
In Inghilterra però Paletta non si trova per niente e nonostante il tecnico spagnolo lo riempia di elogi non gioca quasi mai, così decide di tornare l’anno seguente in patria perché c’è la chiamata del Boca squadra di cui è tifoso e a cui non può dire di no perché La Bombonera è La Bombonera. Più avanti nella sua esperienza italiana dirà che ritornare subito in patria fu un errore dovuto alla poca pazienza.
L’avventura al Boca lo porta ad incrociare quasi immediatamente il Milan nella finale del mondiale per club vinta per 4-2 dai rossoneri, dopo quella delusione però il buon Palettone vince il Torneo di Apertura 2008 conquistando anche la Recopa Sudamericana (l’equivalente della Supecoppa Uefa). L’anno successivo però si infortuna al legamento crociato del ginocchio destro e la sua stagione è compromessa, ma in quella successiva torna sui livelli pre-infortunio attirando l’attenzione di numerosi club italiani. L’argentino sembra vicino alla firma per il Palermo, ma a quanto pare lo volevano rioperare al ginocchio così Paletta declina l’offerta dei siciliani per poi accasarsi al Parma di Ghirardi, ma soprattutto del grande rossonero Donadoni.
Con i ducali l’argentino dimostra di essere un valido difensore tanto da meritarsi anche la convocazione nella nazionale maggiore italiana come oriundo. Passano pochi mesi dal suo esordio in nazionale che nel mercato invernale 2015 viene acquistato dal Milan di cui diventerà titolare inamovibile indossando ancora una volta la maglia numero 29. A fine stagione però in casa rossonera arriva Romagnoli, pupillo del nuovo tecnico Mihajlovic, e tra Mexes, Alex, Zapata e l’argentino è proprio lui a dover fare le valigie dopo solo sei mesi nonostante il suo rendimento non sia stato peggiore degli altri tre, anzi. Si accasa così in prestito all’Atalanta dove disputa una buonissima stagione tanto che i bergamaschi vorrebbero tenerlo per la stagione successiva, ma alla fine Paletta rimane nuovamente al Milan quasi come rincalzo non voluto.
Da riserva a titolare il passo però è breve: Ely non convince, il nuovo arrivato Gomez men che meno, così come Zapata. Alla fine il posto è suo disputando un girone d’andata ottimo, ai limiti dell’incredibile, impreziosito da quell’imperioso colpo di testa che sancisce la vittoria in rimonta a San Siro contro il Sassuolo. Poi però la sua stagione scema tra troppi cartellini, espulsioni dirette e un numero esagerato di errori tali da non credere che sia lo stesso difensore visto all’andata. In quella stagione si toglie però lo sfizio di vincere da titolare la Supercoppa Italiana come giusto coronamento di una prima parte di stagione giocata ad alti livelli.
Con il cambio di proprietà Gabriel Paletta non rientra più nei piani della società chiuso com’è da Romagnoli ed i nuovi arrivati Bonucci e Musacchio, oltre a Zapata e Gomez. In estate i rossoneri mettono sul mercato sia l’argentino che il paraguayano e a fine gennaio 2018 Gabriel rescinde terminando così la sua carriera in rossonero. Grandi parole d’elogio sono state spese nei suoi confronti sia dai compagni che dalla nuova società ricordando come fosse un giocatore serio, professionale e dal comportamento encomiabile.

Caratteristiche tecniche
E’ un difensore centrale di grande temperamento, dotato di forza e un ottimo colpo di testa. Giocatore da difesa a quattro non ha nella velocità e nella tecnica il proprio punto di forza avendo invece nel corpo a corpo una delle sua dote migliori. Giocatore da battaglia, spesso eccede nella foga diventando troppo falloso.

Carriera

Club: Banfield, Liverpool, Boca Juniors, Parma, Milan, Atalanta
Nazionale: Argentina U20, Italia
Palmares Milan: supercoppa italiana 2016
Palmares: campionato argentino (apertura 2008), recopa sudamericana 2008,  supercoppa italiana 2016, campione del mondo U20 (2005)
Palmares individuale: –

Statistiche club

Statistiche nazionale

Community rossonera, da sempre in prima linea contro l'AC Giannino 1986. Sempre all'attacco. Un sito di curvaioli (La Repubblica). Un buco nero del web (Mauro Suma)