Relatività

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Sosta per le Nazionali. Parentesi di noia tra un’arrabbiatura e l’altra. Almeno non perdiamo, dai. E non mi inquieto, pensando alla probabile formazione di Verona. Voto sul Mercato. Tutto è relativo al rapporto tra aspettative, più o meno fondate, e fatti accaduti. Io darei 6. Non mi dà assolutamente fastidio il mancato arrivo di Correa. Anzi, al di là dello sfinimento per l’infinita telenovela, non mi sarebbe piaciuto spendere 50 milioni per una riserva dell’Atletico. Il ragazzo ci avrebbe fatto comodo, per carità. 50 milioni, però, è una richiesta davvero fuori da ogni logica. Sembra che le altre Società pensino che noi abbiamo scritto in fronte “ Jo Condor”. Scambio di prestiti tra André Silva e Rebic: approvato. Se, però, JP continua a farmi giocare il volonteroso alunno Castillejo, io non me la prendo con il Mercato. Me la piglio con lui. Purtroppo non si sono verificate le due cessioni in cui per qualche momento ho sperato. Quell’andirivieni di Lucci a Casa Milan mi aveva un po’ illuso. Come non detto. Ma , tra il non vendere un paio di giocatori e lo schierarli sempre, c’è una differenza che io colgo. L’allenatore, invece, non la percepisce. In compenso non mi hanno venduto Gigio e Kessie. La cosa mi ha fatto piacere.

Se rovinano anche te, non rispondo più delle mie azioni.

Io ritengo che Paquetà e Piatek siano due pilastri portanti del Milan. Cercherei, quindi, di fare di tutto, per metterli nelle condizioni di rendere al meglio. Questo per me significa schierare Lucas dietro alle due punte, sgravandolo da onerosi compiti di copertura. Non mi sembra una grande idea “debrasilianizzarlo” e costringerlo a correre per altri, mettendolo in concorrenza in questo ruolo con Calha, un altro da sfiancare per dare equilibrio. Piatek? Un grande centravanti per me. Certo che ha i movimenti della prima punta. Io mi industrierei per assecondarli, facendogli arrivare le munizioni nei tempi giusti. Qualcuno, invece, ritiene Suso il faro della squadra. Ne consegue che impiega le sue conoscenze tattiche per mettere Jesus, solo lui, a proprio agio. Guarda, non scervellarti, JP. Suso si trova bene sulla sua mattonella di destra. Vuoi fare il 4-3-3? Grrrrrr, ma ok. Vuoi insistere ancora con la faccenda del campione trequartista, dopo aver speso un mese e mezzo di discutibili e vani esperimenti? Fallo. La responsabilità è tutta tua. Non si può bruciare Leao, si dice. E Rebic arriverà poco prima della partita col Verona. Allora mi infliggi ancora il diligente scolaro Casti? Vedi tu. La relatività è insita nell’universo. Figuriamoci nelle opinioni. Ma mi sembra troppo, maledizione al secchio!

Il mondo della Fisica fu scosso da un poderoso vento di intrigante e enigmatica novità, quando Maxwell codificò le equazioni dell’elettromagnetismo. Il problema era rappresentato dalla presenza della costante “ c”, la velocità della luce. Già, c è pari a 300.000 Km/s. Ma in quale sistema di riferimento? Secondo la relatività galileiana e il semplice buon senso le velocità misurate variano a seconda di come si muova chi le rileva. I Principi della Dinamica Newtoniana valgono in tutti sistemi di riferimento inerziali. La comparsa di c fa sì che così non sia per l’elettromagnetismo. Possibile che l’universo proponga questa brutta asimmetria? La risposta è “Sì!” per moltissimi fisici, che ipotizzano quello dell’etere come il sistema di riferimento privilegiato, in cui la luce viaggia a 300.000 Km/s. Ma Einstein non la pensa così. Lui ha un senso anche estetico delle equazioni della Fisica. E la bellezza va di pari passo con la semplicità. Le teorie complicate, che concedono deroghe ed eccezioni, non si rilevano mai corrette. Non ci può essere una parte della Fisica che è asimmetrica rispetto a un’altra. Bisogna mutare radicalmente l’ottica con cui affrontare il problema. La velocità della luce deve essere la stessa per tutti i sistemi di riferimento inerziali. Perchè questo sia possibile, è necessario che a cambiare siano le misure degli spazi e dei tempi. Così nacque la Relatività Ristretta.

Milanello è ai suoi piedi. Perchè?

Qual è il motivo di questa elucubrazione? Semplice. Nel Milan c’è la costante presenza di un giocatore di mobilità e velocità di pensiero limitate . E’ un vincolo tattico che costringe altri a non giocare secondo le loro caratteristiche. Al di là della considerazione sulle buone doti tecniche dell’insostituibile, non si potrebbe capovolgere il modo di approcciare la questione? Qualche estemporanea bella giocata individuale è davvero indispensabile per noi? E’ proprio così sbagliato togliere un tappo al gioco, cercare equilibri tattici anche in fase di copertura, eliminare asimmetrie nella manovra? Bah! Cambiano gli allenatori e siamo sempre allo stesso punto. E io mi arrabbio inutilmente. I campioni non possiamo permetterceli. Se rimaniamo avviluppati ai nostri legacci nei concetti di gioco, nell’improprio utilizzo dei buoni calciatori che abbiamo, non potremo mai tentare una svolta. Capisco ben poco di calcio? Può darsi. Se non altro permetto ad altri di ritenersi fini intenditori, rapportandosi con me. Quindi, a mio modo, svolgo una funzione.

Boban mi è parso corretto nel valutare il Mercato. Era dispiaciuto per non aver potuto fare di più. Tutti , oltre a sapere dei vincoli del FPF, nutriamo dubbi sulla proprietà. Inutile girarci intorno. Theo e Bennacer mi piacciono molto. Mi gusta anche Rebic. Krunic non mi spiace affatto. Spero tanto in Leao. Duarte? Bah! Io avrei rinnovato a Zapata. A me sembra che la rosa, pur con i suoi limiti, possa essere competitiva per lottare per il quarto posto. A patto che venga gestita bene, naturalmente. Cosa che non mi pare accada, considerando parole e atti dell’allenatore. A Verona giocherei con questa formazione: Gigio, Conti, Musacchio/ Duarte, Romagnoli, RR/Theo, Kessie, Bennacer, Calha/ Krunic, Paquetà, Leao/ Rebic, Piatek. Inutile dire che me ne aspetto un’altra. Curiosa la storia della maledizione del numero 9. Se mi rovinano anche Piatek, a causa del solito sistema di gioco del cappero che mortifica i centravanti, non rispondo più delle mie azioni. L’Italia procede a vele spiegate verso gli Europei, grazie anche a un rigorello più che generoso. Gioca, comunque, bene. Sensi in grande spolvero, nonostante qualche errore. Io spero in Bennacer. Caro Einstein, se leggessi il blog del Night, troveresti un’ulteriore conferma di quanto sia valida la teoria della Relatività. Più relativo delle nostre opinioni divergenti non c’è niente. Scommettiamo che anche al Bentegodi ci sarà da soffrire, a meno che JP non abbia qualche improvvisa folgorazione sulla via di Verona? Un grande, commosso abbraccio a Cafù. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.