La vecchietta e la tartaruga

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Questo risulterà, come vedremo, anche il problema delle cosmologie a Terra sferica . Leggi subito.

Va bene tutto. Che adesso, però, ci vogliano appioppare pure Preziosi mi sembra fuori luogo. Ridicolo e grottesco anche per gente messa male come noi. Oddio, i giorni passano, ma la situazione resta la stessa. Nebulosa, collosa, inquietante. E’ chiaro che le voci si sprechino. Ora prende piede la ricerca di un socio di minoranza che si impegni a rilevare la Società in tempi concordati. Bah! Mi viene in mente un curioso e divertente episodio citato da Stephen Hawcking. Un famoso scienziato, credo Bertrand Russel, tenne una conferenza aperta al pubblico. Parlò del fatto che la Terra orbita intorno al sole. E il sole, a sua volta, si muove intorno al centro della Via lattea. Alla fine una vecchietta in fondo alla sala alzò la mano e prese la parola. “ Lei ci racconta frottole. La Terra è in realtà un disco piatto che poggia sul dorso di una gigantesca tartaruga.” Lo scienziato con un sorrisetto di sufficienza disse: “ E su cosa poggia la tartaruga?” “ Su altre tartarughe, naturalmente!”, rispose la signora. Ecco, sostituendo le tartarughe con scatole cinesi abbiamo una fotografia della proprietà del Milan. Entro Ottobre verremo a capo del busillis? Riusciremo a capire qualcosa, dopo aver pagato il prezzo di una dolorosa esclusione dalle Coppe? Il pianeta Milan comincerà un moto di rivoluzione intorno a una stella magari non luminosissima ma, perlomeno, chiaramente identificabile? Bah!

Nel frattempo si avvicina il verdetto dell’Uefa. Mi irrita la rassegnazione verso una squalifica annunciata che trapela dalla Società e da chi le è vicino. Mi spiego. Secondo me le osservazioni fatte dai parrucconi sono di buon senso. Non si tratta, cioè, di pretesti o aria fritta. Però non c’è nessuna normativa che imponga al proprietario di una Società di estinguere o rifinanziare un debito prima della scadenza. E non ha nessun valore attenersi a norme posteriori a quelle vigenti allo svolgersi dei fatti. Mi giudicherai l’anno prossimo in base a queste. Non si può applicare la retroattività. E’ un principio fondamentale del Diritto di ogni società civile. Oddio, c’è stato un caso anomalo in questo senso. Uno solo. Una tantum. Certo, io non sono un legale. Ma, insomma, a prescindere dalla solidità della proprietà che pure mi preoccupa moltissimo, ci sono i motivi per lottare. Stanno scritti, o meglio non stanno scritti, nelle norme da applicare. E allora mi batterei con il coltello tra i denti, minacciando querele con richieste di danni esorbitanti. Non mi rifugerei a priori nel vittimismo. Invece… Noto solo una fatalistica acquiescenza verso un destino già segnato. Cosa c’è sotto? Qualcosa che noi non sappiamo? Anche questo per me è un mistero. E mi fa arrabbiare di brutto. Certo, sarebbe molto meglio portare la fideiussione bancaria da 100 milioni di cui si parla spero non completamente a vanvera. E’ necessario, comunque, assumere un atteggiamento pugnace, vigoroso. Dovete imparare le regole del gioco e poi giocare meglio di chiunque altro, diceva Einstein. Le regole per noi prevedono sanzioni ma non l’esclusione dall’Europa League. Perchè non giochiamo con determinazione e cattiveria? Perché, maledizione al secchio?

Ehi, Gigi, finirò per tifare per te, se incontri Gobbi e Orrendi

Che poi, mica è vero che all’Uefa sono così cattivi. Non hanno un bidone di immondizia al posto del cuore. La loro sensibilità sa essere ammirevole. C’ho le prove! Dare dell’animale all’arbitro costa solo due giornate di squalifica. Praticamente un buffetto. E così Buffon può scommettere di vincere finalmente una Champions in quel di Parigi. Tanti auguri, Gigi. Magari mi succederà addirittura di tifare per te, se incontri i Gobbi. E, siccome guferò anche gli Orrendi, mi si prospetta una Champions davvero interessante. Sì, dai. Meglio ridere, per non piangere. La vecchietta aveva una fede incrollabile nelle sue tartarughe. Io desidererei un robusto carapace, per difendere il Milan. E una spada alla Exalibur per attaccare i suoi nemici. Mi piacerebbe dire che il mio club non sta bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero gli altri. Però ho una paura folle del guazzabuglio societario. Questa è la cruda verità.

Ricardo, mi hai stregato nel 2014. Provami che non eri un’allucinazione

Non mi va di parlare di Mercato. Quello lo possono fare gli altri, purtroppo. In questo momento non ho lo stato d’animo adatto per seguire voci, rumors, che sono scritti sulla sabbia. Zaza? No, grazie. Brrr!!!! Comunque non ci credo. Ceballos? Andrebbe bene. Penso, però, che non verrà. Figuriamoci. Il modulo di gioco? Bah! Si vedrà. Ci tengo a ringraziare ancora Romagnoli. Alessio mi ha dato una gioia in un momento nerissimo. Adesso arrivano i Mondiali. Capirai, con i nostri chiari di luna e senza l’Italia… Io la penso come Capitan Leo. Credo che vincerà l’Argentina. Se accadesse davvero, sarei contenta per Biglia. Seguirò con simpatia le squadre in cui militano i nostri giocatori. Spero che André possa fare bene con il suo Portogallo. E che Suso… Ah, no. Lui non c’è. Mi piacerebbe vedere un buon Bacca, per poterlo vendere bene. Farò il tifo per Kalinic. E un occhio benevolo l’avrò per la Svizzera. Soprattutto per il suo terzino sinistro. Nel 2014 mi aveva fatto innamorare. Erano solo allucinazioni? Ma il pensiero dominante è sempre e solo il Milan. C’è poco da fare. Cerco di divagarmi con vecchiette e tartarughe. Mi interesso delle molecole organiche trovate su Marte e fantastico. Però alla fine torno sempre a seguire i battiti del mio cuore irrimediabilmente rossonero. La lingua batte dove il dente duole. Non c’è niente da fare. Questa è la mia maledizione.

La terra è un disco piatto appoggiato sul dorso di una tartaruga, diceva la vecchietta, contestando orgogliosamente il grande scienziato. Io sono un disco rotto, una laguna piatta e desolata, spesso increspata, però, dai venti di tempesta di un’ira furibonda. Tuttavia non posso precludermi la possibilità di sperare. Inutile guardare indietro. Lì ci siamo già stati. E nel calcio, come nella vita, un briciolo di speranza è l’ingrediente fondamentale per andare avanti. Il Milan non finisce certo con Yongho e chi per lui. Con l’Uefa si può combattere. Sogno una grande, solida tartaruga che si prenda sulle spalle la mia squadra. E una simpatica, arzilla vecchietta che mi ammicca con uno sguardo furbo, dicendo: “ Hai visto? Bisogna aver fede nelle tartarughe!” E allora, anche se la mia fede in Fassone vacilla , Forza Milan!

Chiara

P.S: il 23 sarò alla festa del blog per brindare ai primi dieci anni di Milan Night! Avanza ancora qualche posto, chi si vuol unire scriva a raduno.milannight@gmail.com

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.