Pagelle Milan Atalanta 1-2 Coppa Italia

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Saranno contenti gli haters della Coppa Italia, che tanto ci possiamo permettere di fare gli schizzinosi visti gli innumerevoli trofei vinti negli ultimi anni (decenni).

Altro obiettivo stagionale buttato alle ortiche da una squadra priva di raziocinio, ordine e organizzazione, che spegne la luce dopo il goal del vantaggio e subisce l’ennesima rimonta stagionale senza praticamente reagire e improvvisando totalmente.

Incommentabile la totale assenza di un centrocampo degno di questo nome e di una fase  d’attacco differente dal TheoLeao: per venti minuti nel secondo tempo l’Atalanta passeggiava nella nostra metà campo senza trovare alcuna opposizione. Allucinante.

E ora sotto l’emozionante corsa al terzo posto, dato che la possibilità di vincere un trofeo e dare un senso più compiuto al tramonto del piolismo, se ne è andata stasera.

Non so se si capisce ma sono incazzato come un puma in ascensore

MAIGNAN: 6 – Incolpevole sulle reti della Dea. Bell’intervento sulla sua sinistra ad evitare il tracollo

CALABRIA: 5,5 – Unico highlight quando salva miracolosamente l’1 a 2 già nel primo tempo. Per il resto poco fumo e ancora meno arrosto

(TERRACCIANO: 6 – Buttato nella mischia dopo essere sbarcato sul pianeta Pioli tipo 30 ore fa. Non me la sento di bastonarlo)

GABBIA: 6 – Un buono scampolo di partita prima della botta clamorosa con De Roon. In bocca al lupo Matteone

(KJAER: 5 – Fatica tantissimo persino contro De Ketelaere. Certo, come tutta la difesa, non è aiutato dal fatto di essere abbandonato costantemente all’uno contro uno)

HERNANDEZ: 6 – In questa sottospecie di difesa a tre disegnata da un ubriaco fatto di Metanfetamina riesce a salvarsi, sfornando anche sgasata e assist per Leao. Si fa mettere in mezzo sul pareggio bergamasco

JIMENEZ: 5 – Sale il livello e il ragazzo, sempre sfrontato e coraggioso quindi da questo punto di vista chapeau, soffre come una bestia e casca come un pollo nel trappolone, provocando il rigore decisivo. Lo scienziato in panca gli fa coprire i soliti 50 metri di campo abbandonandolo agli uno contro uno o contro due, quindi il voto negativo va diviso con il Coach

(SIMIC: 6 – Da apprezzare la garra)

REIJNDERS: 5,5 – Piazzato a caso nel mare magnum del nostro centrocampo inesistente, affonda con tutta la nave nel secondo tempo. Primo tempo con qualche spunto interessante

(ADLI: 5+ – Spara pallonate a caso in area senza costrutto, ma almeno fa il centrocampista, che nel mondo di Pioli è una specie in via di estinzione)

LOFTUS-CHEEK: 4 – Impresentabile: spirito smarrito che vaga per il campo senza un ruolo o una funzione precisa

(GIROUD: 4 – Inesistente)

MUSAH: 5 – Nel disordine pioliano, con questa sottospecie di 3-4-qualcosa, deve fare l’esterno destro. Allucinante

PULISIC: 4,5 – Qualcuno ha capito la sua posizione in campo e il senso di farlo giocare in questa maniera?

JOVIC: 3 – E sono stato generoso

LEAO: 6 – Gran bella rete. E’ l’unica nostra soluzione in attacco. L’unica.

PIOLI: 2 – Ricomincia a fare lo scienziato di ‘sto razzo e si inventa una squadra senza né capo né coda, che si sbilancia lasciando caterve di occasioni agli avversari, senza creare le stesse caterve di chance a proprio favore. Giocatori messi in campo a caso e spesso fuori ruolo e una condizione fisica in forza della quale al 50esimo la squadra è morta e sepolta. Con questa sconfitta l’esperienza di Pioli andrà avanti a trascinarsi per altre N partite: non se ne può davvero più

FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO

Raoul Duke

Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!