Gli infortuni sotto il tappeto

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Ennesima settimana nella quale a Milanello si contano i superstiti ma la comunicazione interna ed esterna alla società non fa altro che dare voce alle dichiarazioni deliranti dell’allenatore in prestito che dobbiamo sorbirci fino alla fine del suo sciagurato contratto. Secondo il genio di Parma gli infortuni sono dettati dalle scelte di chi non ha capito che si gioca troppo nel corso della stagione. Come se il Milan giocasse 60 partite l’anno e gli avversari ne giocassero 30. Come sempre non porta numeri o statistiche a supporto di queste fandonie ma solo la sua aria da saputello, arrogantello che ti deve insegnare come vivere, con il ditino indice alzato. Guai a toccarlo, una schiera cosi compatta di giornalismo a favore lo si è vista solo a favore di Mourinho ai tempi dell’inter. Mai visto una tale sponsorship senza mai un contraddittorio, tutto perchè secondo la maggior parte dell’opinione pubblica, questo miracolato starebbe facendo il massimo possibile con ciò che ha, gente che, peraltro, avrebbe scelto anche lui, soprattutto questa estate. Senza dimenticare che è interesse di tutto il giornalismo anti-milanista continuare ad avere un incapace così in panchina.

Però la storiella che ci racconta sugli infortuni, avvallata anche dalla comunicazione della società, non regge più. La politica è semplice, tenere sotto riserbo gli infortuni, partendo con affaticamenti muscolari per poi degenerare in vere e proprie lezioni di anatomia nelle quali ci viene spiegato che l’infortunio interesserà il tale muscolo o il tale tendine. Pertanto, dopo essere diventati tifosi costretti a leggerci e festeggiare i bilanci, adesso diventeremo tutti dei provetti ortopedici, osteopati che impareranno esattamente il posizionamento del muscolo piriforme per giocare poi al piccolo chirurgo. Se prima gli infortuni avveniva per la maggior parte delle volte, all’interno delle sacre mura di Milanello, quindi potevano raccontarci la qualunque, come del resto hanno fatto per anni. Mancava solo un rapimento degli alieni per esperimenti genetici e poi le hanno praticemente tirate fuori tutte. Ora, per sfortuna loro, gli infortuni avvengno alla luce del sole, in campo, durante le partite. Gente che si accascia a terra dal nulla e viene elitrasportata direttamente nella camera mortuaria del Niguarda. Cosa che succede, tra l’altro, a qualsiasi minuto del match, inizio, fine al 30′. Okafor e Pobega sono gli ultimi due “missing in action”, purtroppo, di una lunga serie. Quando però avvengono questi imprevisti e non ci sono scuse e/o alibi, puntualmente si svegliano dal torpore soggetti che non seguono o praticano il calcio giocato da decenni. Tipo Sacchi e Pincolini, giusto per non fare nomi di due che sono rimasti al 1990. Personaggi che ci raccontano come certe cose succedono perchè è così e perchè è cosà. Tipo l’ultima bomba è che gli infortuni al Milan sono dovuti al mercato da 1+, addirittura, neanche noi del Night abbiamo mai dato vosi così bassi, sempre per difendere il compaesano, perchè sono stati acquistati giocatori “fragili” fisicamente con precedenti infortuni trascinati. Mercato peraltro avvallato e voluto da Pep, ma sono dettagli, c’è sempre qualche altro mostro da mettere in prima pagina.

Anche questo tentativo di intervenire a mò di pompiere è palesemente senza un filo logico e bisognerebbe solo documentarsi. Oggi con internet si può verificare tutto senza per forza sparare minchiate colossali e farla franca. Qualche esempio, eccomi qui pronto a rispondere.

Okafor, per cominciare, da quando è a Milanello ha già subito due infortuni muscolari, colpendo entrambe le gambe. Ultimo infortunio muscolare? Stagione 20/21, ovvero 3 anni fa. Pulisic, notoriamente riconosciuto come un giocatore “fragile”, a Milanello, per ora, è a quota uno come infortuni muscolari. Ultimo infortunio muscolare? Stagione 20/21 quando ne ebbe due nella stessa stagione al Chelsea. Anche qui parliamo di 3 anni fa. Vogliamo parlare di Musah che, fino a qualche giorno fa aveva un affaticamento e alla festa di Natale del Milan manco stva in piedi diritto? Siamo già a quota due infortuni muscolari in questa stagione. Ultimo infortunio muscolare? Stagione 21/22. Anche qui passano due anni buoni. Questo per dar un esempio, ma ce ne sono molti altri. Sicuramente i due casi più “scottanti” sono Loftus e Chukwueze che ono due giocatori che hanno una storia muscolare difficile. L’inglese anche la stagione scorsa si era fermato per un problema muscolare, il nigeriano, invece, ha sempre avuto infortuni muscolari dal 20/21 in poi, almeno 1 o 2 a stagione. Da noi è già a 2 e punta la record di carriera per non fa sfigurare la premiata macelleria Osti.

Questi sono gli esempi dei nuovi arrivati che si sono fermati ai box per infortuni muscolari e che stanno lì a sottolineare come c’è una correlazione chiara tra il trattamento della coppia Pep/Osti e questa ecatombe muscolare, gente che non si faceva male da anni (Sportiello) che viene caricata di lavoro per poi rimpersi. Eh si perchè il problema è sempre il “preparsi” per la partita, viene fatto un qualche lavoro a me sconosciuto he però porta alla crisi muscolare che poi sfocia in infortunio. Guarda caso, storicamente da quando è qui il magnifico duo, il numeri di infortuni e di ricadute aumenta sempre con l’arrivo del doppio impegno settimanale. Perchè dico questo, perchè poi bisogna anche analizzare quei giocatori che si sono rotti ma erano già presenti a Milanello, da tempo. Leao è un esempio facile, ogni stagione con Pep, viaggia a uno/due infortuni muscolari, sempre in periodi di impegni “doppi”, quando questi pazzi fanno caricare i giocatori come se dovessero fare la prepazione estiva. Idem Kalulu che non si faceva male muscolarmente da quando è arrivato a Milanello, ma cosa particolare, quando ha iniziato a far parte dei 12/13 titolare ha iniziato ad avere problemi muscolari. Voi direte, beh per forza giocava di più. Vero, ma è anche un chiaro segnale di come vengano “preparati” per giocare in quella maniera scellerata che poi li fa rompere. Idem Thiaw che viaggiava a zero (0) infortuni muscolari a carriera e quest’anno si è rotto tutto. Insomma qui ci sono troppe evidenze che il problema non è giocare 10/17/80 partite l’anno, lo fanno tutti con una percentuale di infortuni molto più bassa. Il problema è la preparazione fisica di questa gente. Attenzione non stiamo parlando di Dybala che ha una storicità di infortuni muscolari impressionante e, oltre a questo, non fa proprio una vita da atleta perfetto. Qui parliamo di ragazzi sani muscolarmente e che non sono in giro per discoteche alla sera e/o che si allenano poco. Sarà un caso che gente come Giroud e Theo (più esperti e bravi a dosare le forze sia in allenamento che in campo) riescono ad evitare problemi nel corso della stagione?

Questa operazione di abbattimento della rosa, non solo implica sportivamente un problema a metterne in campo undici ma anche a livello economico implica danni per la società. Svalutazione dei giocatori, perdita economica per competizioni abbandonate per mancanza di ricambi, paura da parte dei giocatori stessi di farsi male praticamente ad ogni allenamento/partita. Insomma non fosse per come siamo messi, potremmo dire che qualcuno internamente è in missione per conto di altri per ridurci all’osso. Avanti così diventa difficile poter ambire a qualche traguardo. Nessuna squadra al Mondo, di nessuno sport può permettersi 2-3 infortuni a settimana per 3-4 mesi consecutivi. Soprattutto nel 2024 quando gli impegni sono tanti e bisogna essere capaci e competenti per affrontarli.

D’altronde non è un caso che questa squadra sia rimasta intatta e abbia vinto uno scudetto dopo che sia uscita da tutto e il mediocre con il suo staff abbia potuto lavorare come faceva ai tempi della sua storia mediocre di allenatore, ovvero un impegno a settimana. Quella è la sua dimensione, vogliamo renderla la nostra ancora per molto?

FORZA MILAN

Johnson

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.