Pensieri che si affastellano disordinati, confusionari ed un pò incoerenti, dopo questo primo scorcio di stagione.

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Potrà sembrarVi paradossale ma è in serate come quella dell’ultimo derby che ringrazio il mio Dio e la mamma per avermi fatto milanista. Si, perché se dopo aver perso 3857 derby a fila ed averli persi così male, la prima cosa che pensi dopo l’ennesima umiliante sconfitta, è “ma quando è la prossima partita, così ci riprendiamo subito, è stata solo una serata storta, puo capitare a tutti…”, se al di là di contumelie ed insulti che mi (ci in realtà) hanno sentito in tutta la provincia, l’unica cosa che riusciamo a pensare è alla prossima partita, dimenticando in un secondo (o quasi) queste umiliazioni, significa che in questa particolare fede tutta rossonera c’è qualcosa di davvero grande: immenso… che ci fa si star male, ma anche trovarci come tra fratelli, come qui sul night ad esempio, che ci incazziamo, ci stiamo male, ci sentiamo umiliati ma… alla fin dei conti siamo sempre tutti qua… si è disposti a soffrire solo per cose molto importanti e… questa, è evidente, lo è.

Dopo che avevo molto temuto le prime partite di questo campionato mi ero galvanizzato dopo i primi risultati. Ammetto candidamente che vittorie arrivate apparentemente in carrozza ed i complimenti di Juric, mi avevano drogato. Non lo faccio mai, un pò per scaramanzia, un pò perché non sono un tecnico e le partite le vivo con la carne, i nervi ed le emozioni ed i segnali dei nostri limiti (riesco a dirlo ora a freddo) c’erano tutti ma non li avevo notati (o non volevo notarli… fate Voi), ma ho sempre evitato accuratamente di fare pronostici. Per il derby, qualcuno di Voi lo ricorderà, mi ero sbilanciato. Non so dirvi perché ma avevo delle sensazioni; ma forse volevo solo averle, volevo convincermi… Vi prometto che non lo farò mai più e Vi autorizzo a mandarmi dove volete (incluso verso parti intime che sarebbe volgare nominare ora) se dovessi mai rifarlo… La realtà è che quando poi si scende in campo, non riesco a pensare che andrà male. Ogni volta, che sia un periodo buono o così così o proprio demmerda, penso sempre che ce la giocheremo alla pari, che sputeremo il sangue sull’erba, usciremo con bende e cerotti, bombole d’ossigeno, gessi, punti di sutura e quant’altro, ma che se l’avversario vorrà vincere dovrà passare sul nostro cadavere. Il Milan lo vivo così… e quando si parla di calcio rossonero tutta la mia razionalità sparisce come d’incanto…

Colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente mio cognato Tiziano Angelo. Quando non posso andare a San Siro le partite le vediamo sempre insieme. Tiziano, come Lady peraltro, è un milanista (d’altra parte mi vedreste imparentato con un famiglia merdazzurra o, peggio ancora gobba?), ma è anche una specie di santo. Qualsiasi cosa capiti riesce a contenersi e contenere i miei eccessi. A partita finita, quando va male come sabato scorso, mentre io lancio anatemi e sacramenti, ha la presenza di spirito di servirmi un balloun di Remy Marten o Diplomatico riuscendo a calmarmi… questo grazie glie lo dovevo, prendo l’occasione…

Da te mi aspetto molto…

In questi ultimi anni sono stato uno dei “meno critici” nei confronti di padre Pep da Parma. Gli ho dato mille scusanti, ed i giocatori, e la rosa, e la mancanza di investimenti, e la società e…, e…, e…, l’ho spesso difeso, ho invitato alla calma. Non solo qui sul night, ma anche nella chat di redazione, con gli amici milanisti, con gli avversari. Il 19esimo, così obiettivamente inaspettato (questo almeno glie lo dobbiamo), aveva creato nella mia mente un credito immeritato. Ora, mi sovviene… Se sei un visionario, uno che crede di aver capito tutto del calcio, uno che vede là dove tutti gli altri non vedono, se pensi di essere un innovatore che traccerà la strada futura, devi avere anche il coraggio di prenderti le relative responsabilità. Mi viene in mente un certo Sacchi. Ai suoi tempi, un integralista della zona quando la marcatura ad uomo era lo standard, un uomo che in qualche modo trasformo davvero il mondo del calcio, ma…. Sacchi, che proprio umile non era, lo era abbastanza da capire che poteva permettersi di giocarsi “un rischio”. Era al Milan, certo, dove il fallimento non dovrebbe essere considerato, il Milan di Berlusconi per di più, il vincente per eccellenza, ma anche che Silviuccio, gli aveva messo in mano una rosa con cui avrebbe potuto vincere anche col due, due, due, due, due e si va in campo a caso. Li mise con un più “canonico” 4-4-2, un po innovativo per quel tempo ma “accettabile” e come finì lo sappiamo bene tutti. Il Pep che evidentemente si sente un Arrigo rinato, sperimenta moduli, almeno per me, letteralmente incomprensibili. Ora, io aborro la difesa a tre ma quanto meno ha un suo senso, ma questa difesa a 3 e mezzo con Calabria che sale inopinatamente fino al limite dell’area avversaria in posizione centrale come un centrocampista aggiunto, lasciando la difesa scoperta sempre in inferiorità numerica, con, ad esempio, davanti sulla destra Pulisic che proprio un “contenitore” non è, mi è davvero incomprensibile. Certo, se dietro avessimo Baresi e Costacurta, forse e sottolineo forse, potresti pure prenderti il rischio, ma lasciare Thiaw e, soprattutto, Kjaer che non è certo Usain Bolt, sempre soli in inferiorità numerica a dover coprire tutta la larghezza del campo con gli avversari che arrivano a frotte (specialmente quelli con capacità di corsa come i cuginastri l’altra sera) vuol dire andarsela a cercare. Ora, se vuoi dimostrare di essere il nuovo Sacchi o il nuovo Guardiola, sei libero di farlo. Ma non al Milan per favore…

ed anche date…mi sono sbilanciato non vorrai farmi fare un’altra figuraccia vero?

E finisco i miei deliri sempre a proposito di padre Pep. Se l’anno scorso poteva attaccarsi alla scusa del mercato adesso la pacchia è finita. Per sua stessa ammissione il mercato è stato fatto secondo i suoi desiderata. E’ stato furbo, a modo suo, ha scaricato sul duo Maldini/Massara la debacle dello scorso anno puntando il dito su una campagna acquisti che si è dimostrata deludente (e su questo poteva anche avere delle ragioni…). Quest’anno ha sposato la linea societaria ingraziandosi società e dirigenza…. Eppure, che un sostituto all’altezza di Giroud che non è più un ragazzino e non può giocarle tutte per tutti i 90° più recupero, che Bravorade il regista davanti alla difesa non ha le qualità per farlo, che servisse almeno un altro difensore di livello, lo avevamo capito anche noi che non lavoriamo nel mondo del calcio e non siamo pagati milioni e milioni. Ma Pep ha avallato le scelte societarie, ha vinto, evidentemente, la sua personale battaglia con Maldini & Co e così è rimasto. Ma se, come dice Lui, avvalli le scelte societarie e predichi a 360° che ti hanno messo a disposizione la rosa che desideravi, se perdi il 3857esimo derby a fila e lo perdi così, non mi racconti che “i giocatori devono migliorare in certe situazioni…” (per non parlare dei 6 minuti del derby precedente…) scaricando. Devi avere la dignità si ammettere che non ci avevi capito una beata, che hai sbagliato tutto e dare le dimissioni in diretta col capo chino… E, d’altra parte, se ti fai prendere per il gnao da Inzaghi (non Sacchi, Capello, Ancelotti o Guardiola…) più e piu volte di seguito non hai scusanti. Come ci scrive Gian in Chat… “fosse successo a Roma sarebbe rimasto chiuso all’olimpico per tre settimane protetto da una intera guarnigione di parà in assetto di guerra…”
Come ebbi già modo di scrivere quest’anno dovrà dimostrare se vale qualcosa veramente. Scusanti non ce ne sono più… ed ahimè non ho buone sensazioni…

Ah dimenticavo… Caro il mio Rafa… per giocare nel Milan non basta essere veloci e saper dare quattro calci ad un pallone. Bisogna capire dove si è, la fortuna che si è avuto, cosa significa… e mi fermo qui. Se entri in campo con la stessa garra che avrebbe una modella di Versace su una passarella di “Milano vende moda” te ne puoi anche andare (magari pure facendo strapagare il tuo cartellino che quattro soldi in più male non fanno…). Dopo l’1-2 in un derby così importante, dopo che ne abbiamo già persi 3856, se sei il giocatore che credi di essere, spacchi il mondo ed il derby me lo porti a casa. E senza fare polemiche inutili con la panchina. Per essere un giocatore da Milan serve anche altro. Gattuso docet…

Della scampagnata con il newcastle preferisco non parlare… Solo che, se per i sapientoni della UEFA, coloro che gestiscono il calcio Europeo, Leao è stato il migliore in campo, mi spiego parecchie cose.

Scusate nighters, solo quatto pensieri buttati là, così come vengono, senza freni ne troppe riflessioni. Solo i pensieri di una notte dopo un derby… questo mi ha lasciato segni che ci vorrà un po per far passare ma… in ogni caso e qualsiasi cosa succeda…

Forza Milan !

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.