La spaghettificazione

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Arbitro Maresca, ti auguro la spaghettificazione. Cos’è la spaghettificazione? Una cosa non bella, ovviamente. Ma ve lo dirò più tardi. E sono pure stanca di te, Società imbelle e insignificante. Sai, vero, dove potresti mettertelo lo stile? Tutti noi abbiamo imprecato al momento della designazione di Maresca. Ma come? Proprio lui? Uno che storicamente si è dato da fare per tagliarci le gambe? Chi non ricorda la performance nella partita contro il Torino? Una storia di rigori e di ammonizioni a grappoli che ci fece imbufalire. Giallo al diffidato Leao per un fallaccio subito e conseguente squalifica a Cagliari. E il rigore solare non datoci a Roma per il nettissimo fallo su Suso? Come si può mandarci un arbitro napoletano, mentre siamo in lotta per la Champions con il Napoli? Con gli arbitri campani non riusciamo a finire in 11. Colpa nostra? Anche. Sicuramente non solo. Mi rifiuto di credere che Ibra possa avergli detto chissà che per una situazione a centrocampo, in una partita che stavamo tranquillamente vincendo 2 a 0. Il provocatore aspettava l’occasione per colpirci. Ingenuo Zlatan a cadere nel tranello? Può darsi. Ma perché noi dobbiamo scendere in campo con arbitri che fanno di tutto per innervosirci e danneggiarci? Perchè la Società non dice mai niente, maledizione al secchio? Le piace essere presa per i fondelli? Gli Orrendi non sono più stati arbitrati da Abisso “ Petto netto”. Non avranno certo Maresca. E anche Orsato che, pur essendo bravo, a loro non piace. Perchè, invece, io mi devo imbufalire per Maresca? Conosco bene l’individuo. Tu no, Società? Non posso essere sorpresa dall’arbitraggio. E’ stata la cronaca di un tentativo di crimine annunciato e, per fortuna, non andato a buon fine. Ma non possiamo continuare a subire angherie in silenzio! Non possiamo essere vittime sacrificali di gente che non vuole vederci in Champions! Agli altri gli arbitri sgraditi non li danno. Noi siamo i più signori o i più scemi di tutti? Non lascio ai posteri l’ardua sentenza.

Se lo conosci, lo eviti.

La faccenda della spaghettificazione mi entra repentinamente in testa nel pre. Un caso accada nel momento in cui so di Maresca? Non credo. Anche se ci troviamo in difficoltà, non mi sento prossima all’orizzonte degli eventi di un buco nero. I miei sogni Champions non sono fagocitati da un abisso orrido dal quale non si può riemergere. La spaghettificazione è la cosa orrenda che accadrebbe a chi sventuratamente cadesse in un buco nero. La differenza di forza di gravità tra la testa e i piedi stirerebbe il tapino come uno spaghetto, per poi ridurlo a brandelli. Già prima della partita io “spaghettificherei” Maresca”. Figuriamoci dopo. Non voglio più avere tra i piedi questo individuo. Tu, invece, sei contenta, Società? Non riesco a capacitarmi della tua “ signorile” insipienza. Ci stiamo giocando il futuro, siamo in un momento complicato e quelli ci mandano un sicario. Andiamo bene! Il rinnovo di Ibra non mi sorprende. Il Decreto Crescita prevede che le agevolazioni non si applichino nel caso in cui il rapporto di lavoro duri meno di due anni. Sono contenta? Sì. Ibra è… Ibra. E ho detto tutto. Sono entusiasta? No. Al di là dell’età e degli acciacchi che porta con sé, non apprezzo le ”distrazioni” che Zlatan si concede. S. Remo, Nazionale. Ora diventa pure attore. La cosa mi dà fastidio. Gradirei si concentrasse esclusivamente sul Milan, la Società che gli elargisce un lauto stipendio. Obelix? Asterix? Antivirus? Ma va’ a da’ via i ciapp!

Ci voleva tanto, Stefano?

Sono arrivata al punto che non mi interessano più neanche gli altri rinnovi. Chi se ne vuole andare, se ne vada. Noi le nostre importanti proposte economiche le abbiamo fatte. Oltre non possiamo spingerci. C’è chi offre di più a giocatori e procuratori? Ok. Se li prenda. Gravissimo il danno tecnico ed economico? Sicuramente. Ma non possiamo stare continuamente sotto ricatto e dissanguarci a furia di ricevere pugnalate, nell’illusione che per il momento non siano mortali. Ora mi concentro solo su una questione per noi vitale: la qualificazione Champions. Non mi interessa nient’altro. Non vado oltre le singole partite. Tanto le si affrontano una alla volta. Il mio orizzonte, quindi, non si spinge oltre Parma. So solo che dobbiamo vincere. Per farlo, serve una prestazione diversa da quella scialba offerta con la Samp. Su questo non ci piove. So che non sarà facile. E dovremo combattere pure contro Maresca. Sono prevenuta contro costui? Certo. Almeno quanto lui lo è verso di noi. La formazione, a differenza di quella con la Samp, mi piace. Abbiamo tutti i titolari, tranne Calabria, ovviamente. Stavolta hai fatto ciò che dovevi, Stefano. Non avrò niente da dire, a prescindere da come vada. Cambiamenti nel nostro Cda. Benvenuto Gordon. Ciao ciao, D’Avanzo. Almeno abbiamo sistemato le ruote. Ora non abbiamo più un Cerchione D’Avanzo. Mi piazzo davanti alla Tv. Il mio Ben è qui con me. Un po’ fiacco ma abbastanza in forma. Ha passato solo una notte in clinica. L’operazione è andata per il meglio. Però c’è la spada di Damocle dell’esame citologico. Ci vogliono una decina di giorni per sapere l’esito. Sono tutt’altro che serena. Speriamo bene. Si comincia.

Che meraviglia, ante!

Il primo tempo scorre via tranquillamente. Teniamo in mano la partita. Niente di eclatante. Tranne i due splendi gol. Due autentiche meraviglie. E la cosa non è certo un dettaglio. Lancio di Benna per Ibra. Zlatan arpiona la palla al volo alla sua maniera. Finta per liberarsi del difensore. Dentro diritto per Rebic. Ante controlla. Si gira, eludendo il marcatore. Spara in porta. Gooollll!!!! Magnifico. E poi l’azione della seconda rete. Un fitto reticolo di passaggi ai limiti e anche dentro l’area. Ma tirate! Il Parma libera, in omaggio al principio dell’impenetrabilità dei corpi. Riprendiamo la palla lì vicino. Altri ricami. Theo imbuca per Kessie che si trova davanti a Sepe e lo infila. Gooolllll!!! Andiamo negli spogliatoi con il doppio vantaggio. Il Parma non è mai stato pericoloso. Che grande coppia di centrali difensivi abbiamo! Male Calha. Sono tranquilla. Non tranquillissima, però. Certi nostri pazzeschi regali difensivi hanno lasciato tracce dolorose nella mia mente. Ma stavolta non accadrà, dai. Maresca? Continuo a guardarlo con gli occhi iniettati di sangue. L’idea della sua spaghettificazione non mi abbandona. Non mi è piaciuto il giallo a Calha. E neppure un clamoroso fallo non fischiato su Ibra. La partita è nelle nostre mani. Vediamo se possiamo portarla a casa senza patemi.

Bravo, Rafael!

Si ricomincia. Azione pericolosa del Parma con doppia parata del numero 99 e girata finale alta di Kucka. Mi spavento un po’, ma non mi scuoto più di tanto. Si arriva al quarto d’ora. Contrasto di un Parmigiano su un nostro difensore. La palla va a Saele sulla linea laterale del centrocampo. Fallo su di lui. Fischio un po’ tardivo dell’arbitro che lo sanziona. Tutto sembra normale. Invece no. Maresca sventola il rosso ad un calmo e sbigottito Ibra. Ecco che ti sei palesato, maledetto! Non vedevi l’ora di espellere qualcuno, eh! Il mio amico Umberto mi telefona ed è imbufalito con Zlatan. Doppio vantaggio. Partita in cassaforte. Perchè non è stato zitto? Rischia di farci perdere partita e qualificazione Champions. Io, al contrario, sono imbestialita con Maresca. Ma cosa vuoi che gli abbia detto? Quando Zlatan va fuori dai gangheri, lo vedi chiaramente. Qui, invece, era tranquillo. Maresca non si è voluto smentire, pugnalandoci per l’ennesima volta per la gioia di chi ce l’ha mandato. A me fa schifo la nostra Società. Ci trattano così, perché permettiamo loro di farlo. Questa è l’amara verità. Io non ne posso più. Comincia la sofferenza. La squadra è impaurita. Non riusciamo a tenere la palla. Il Parma segna. Parte la girandola delle nostre sostituzioni. Il tempo non passa mai. Qui ci giochiamo la stagione. Grazie, Maresca. Grazie, Rizzoli. Cinque minuti di recupero. Un’eternità. Al quarto segna l’appena subentrato Leao su azione splendida, bisogna dirlo, di Dalot. Deo gratias!

Sei immenso, Franck.

E desso? Mettiamo in saccoccia tre punti preziosissimi, alla faccia di Maresca. La mia immediata sensazione della carognata, l’ennesima di questa sottospecie di arbitro,  trova conferma nell’audio sentito dopo la partita. Io pretendo che Ibra non venga squalificato. E tu, Società? Ti limiterai a fare un signorile e garbato ricorso, nel caso in cui vengano inflitte due giornate di squalifica? In questo caso darò via libera a tutto quello che mi ribolle dentro e ti chiamerò sottomarca di Società. E invocherò anche per te la spaghettificazione. Io nel buco nero di chi vuole la nostra esclusione dalla Champions non casco. C’è un parente di De Laurentis che faccia l’arbitro? Non so. Se sì, ce lo mandano alla prossima partita. Hai capito? Degli Orrendi non mi interesso. Seguirò, invece, le nostre avversarie Champions nella speranza che qualcuna possa perdere punti. Con il Genoa, altro scoglio duro da superare, voglio in campo Ibra. Quanto meno pretendo che noi facciamo di tutto, puntando anche sulla visibilità mediatica, per combattere questa clamorosa ingiustizia. Occhio, Società. La spaghettificazione è dietro l’angolo. Sei grande, Franck. Tu sì che meriti il raddoppio della stipendio e la fascia di Capitano. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.