La corda

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Qui si tira troppo la corda, ragazzi. Insomma, una si mette davanti alla Tv, tranquilla. Sa che la sua sorte è segnata. E stasera non si arrabbierà. Rigore, ammonizioni mirate ed espulsione nella gara di andata hanno messo una pietra tombale su una qualificazione già difficilissima a causa della nostra oggettiva inferiorità tecnica. Neppure si interessa della formazione. Tanto, senza Ibra e Theo, neanche un briciolo di speranza può nutrire. Il suo piccolo mostro juventino esce a fare due passi con il cane, snobbando la partita. Anche lei non prova pulsioni. Sa che non possiamo rappresentare un vero ostacolo. E poi forse entrambe non sentiamo stimoli anche a causa della particolare situazione che tutti stiamo vivendo. Scaccio senza fatica una piccola tentazione di cambiare canale. Il mio fegato non è a rischio. Guarderò la partita come fossi a Buckingham Palace. Educata. Fine. Distinta. Ohibò, giochiamo con diverse mezze punte. Le robe a metà non mi piacciono troppo. Come le mezze stagioni. Io, progettassi una squadra, ne schiererei una. Due attaccanti e tre bei centrocampisti a tutto tondo. Acciderbolina, Rebic falso nueve. Con i nostri chiari di luna posso mettermi ad eccepire? Manco per idea! Accolgo con signorile pacatezza il fischio di inizio. Pronti, via e grossa palla gol per i Gobbi. Douglas Costa la mette a lato da ottima posizione, servito al bacio da Alex Sandro, che aveva squarciato la nostra fascia destra. Io rimango imperturbabile. Le maglie bianconere turbinano per il campo. Posso seguire i movimenti di quelle rossonere senza che gli occhi mi baluginino. Conti la tocca di gomito nella nostra area. Rigore. Non perdo il mio invidiabile aplomb. CR7 sul dischetto. Palo! Sììììì!!!!! Forse Gigio l’ha toccata! Qui ritrovo un po’ delle antiche pulsioni, eh! Come non detto. Non riesco a godermi l’episodio. Mossa di taekwondo di Rebic. Cartellino rosso. Ci sta, per carità. Però sono convinta che a maglie invertite sarebbe scattato il giallo. Credevo davvero che non mi sarei arrabbiata. Be’, credevo male. Vado su tutte le furie. La mia partita finisce qui. Me la prendo con Rebic, ingenuo e cretino come Conti nell’occasione del rigore. Ma a noi presentano sempre conti salati. Ai Gobbi mai. Mi vengono in mente tanti episodi di furti subiti nel passato e mi imbufalisco. La mia partita finisce qui. La corda si è spezzata. Sono presa da un furibondo senso di rabbia e impotenza. Pigio furiosamente sul telecomando e mi fermo quando trovo i Cesaroni.

Algoritmo malandrino

Fine delle trasmissioni. Meno male che abbiamo Elliott e Ivan a tirarci su. Diverbio tra Ibra e Gazzidis (nostri) a Milanello. Zlatan, hai commesso un solo errore. Dovevi tirargli un paio di pigne. Anche tre. E magari prendere una corda, modellarla a mo’ di lazo e pigliarlo poi al volo, se cercava di scappare. Cambiato il protocollo. In caso di positività di un atleta, solo lui verrà messo in quarantena. Così il campionato finirà regolarmente. Che giuoia! Per quello femminile, invece, hanno usato un algoritmo. La Matematica non ci è proprio amica, perché l’algoritmo ci ha messo la corda al collo, cacciandoci fuori dalla Champions. Dunque, abbiamo gli stessi punti della Fiorentina. L’unica partita l’abbiamo giocata a Firenze. Ebbene, non so quali siano i criteri, ma loro ci stanno davanti. Anche questa è una prova del fatto che la nostra sottomarca di Società non conta niente. Ci fanno gli sberleffi e noi non reagiamo. Mai! Però in alto i cuori, ragazzi. Come fa a sperare di migliorare chi sta già benissimo? Non può. Invece noi siamo messi così male che non potremo far altro che progredire. Sono tutta un fremito di speranze. Grazie Elliott. Grazie Ivan. E, soprattutto, grazie Silvio!

A proposito, Monza in B. Che giuoia! Lo seguirò con attenzione e farò un tifo sfrenato. Per gli avversari. Anche il mio Mantova è stato promosso in C. E vai! Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope; cecini pascua rura duces. Questo l’epitaffio scritto sulla tomba del poeta Virgilio a Napoli. Lui cantò i pascoli nelle Bucoliche, le campagne nelle Georgiche, i condottieri nell’Eneide. Io sono conterranea di Virgilio, eh! Mica bau bau micio micio. Cosa ci sarà scritto sul mio epitaffio? “Cantò Rivera, Baresi, Maldini, Van Basten, Gullit. Poi, continuando a dar corda al Milan, finì per impiccarsi.” Ma bando alla tristezze. Dobbiamo guardare avanti, a un futuro prossimo che si chiama Lecce. Quel gol di Calderoni a tempo scaduto mi fa ancora male. Scommettiamo che soffriremo al Via del Mare?

Mi viene in mente una frase di Oscar Wilde. L’immaginazione è una qualità che è stata data all’uomo per compensarlo di ciò che egli non è, mentre il senso dell’umorismo gli è stato dato per consolarlo di ciò che egli è. Ecco, purtroppo mi hanno tolto la forza di usare l’immaginazione. Nel mio cassetto non ho sogni. Solo mutande e calzini. Non sono, invece, ancora riusciti a sbarrarmi il porto dell’ironia, nel quale spesso trovo rifugio. Si ha un bel dire che c’è sempre qualcosa di bello che deve arrivare. Se penso a questo finale di stagione, mi vengono i brividi. Il Mercato? Brrrrr!!!!!!! Sento che si parla di un giovanissimo terzino destro, Kalulu. Non lo conosco. Se lo prendiamo, spero sia forte. Su quella fascia abbiamo bisogno di un innesto di livello, perché tra Calabria e Conti…. A me farebbe tanto piacere il ritorno di Baka. Di Tonali non parlo neanche, perché, purtroppo, è destinato ad altri lidi. Non voglio che venga venduto Donnarummma. A nessun costo! Il valore tecnico e simbolico di Gigio è troppo grande, perché possa sopportare una sua cessione. Chiaro, Elliott, o chi per te? Capito, Ivan? Sta’ attento a quello che fai. Guarda che, se continuo a darti corda, anche se me l’hai spezzata da tempo, è solo perché sono ottimista. Magari ne fai un uso tale per cui non ti avrò più tra i piedi… E non solo la corda mi avete spezzato, eh! Mi avete rotto pure tante altre cosucce. Adesso dovrei vedermi Napoli Inter? Manco per sogno! Darò qualche sbirciatina, dai. Mi rifiuto di dire per chi tifo, perché accade sempre il contrario di quel che chiedo. A pensarci bene, rettifico quel che ho scritto sopra. Ivan, vendimi Gigio! Ma non posso chiudere il pezzo con questa brutta frase, sia pure ironica. E allora, maledizione al secchio, bisbiglio un “ Forza Milan”.

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.