Niente di nuovo

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L’anestesia è stato un primo tempo qualsiasi…

Il Milan è questo, il Milan di Gattuso. Niente di nuovo, quando si tratta di fare la partita, di imporre il gioco, i ritmi e quanto altro, tutto finisce nel nulla più assoluto. Non festeggio il punticino preso ai granata, non festeggio il quarto posto. Nemmeno mi dispero, rimango inerme davanti all’ineluttabile, davanti ad un film già visto (tipo Pretty Woman…), davanti alla solita puntata di una serie vista innumerevoli volte. Pronti via e il Toro si vede parare da un sontuoso Donnarumma una palla gol pazzesca, un sussulto che pensavo fosse figlio di un inizio indeciso, ma che si è tramutato in un primo tempo denso di sofferenza e di totale incapacità ad offendere un avversario ben organizzato. Appena l’asticella sale di zero virgola zero zero zero uno…ecco che i nostri limiti vengono tutti a galla, con una squadra totalmente inabile a giocare in attacco, con centrocampisti votati al sacrificio ed un attaccante, Cutrone, che si fa notare per un numero impressionante di palle recuperate. Roba da non credersi, gli attaccanti che fanno i centrocampisti di contenimento. Tanto vale pressare come degli indemoniati e cercare le linee verticali, ma ho dovuto sentirmi dire che con questi giocatori non si può fare pressing. Perchè, per fare il pressing servono giocatori con quattro gambe e sei polmoni?

Ma tanto è inutile stare a sperare in un qualcosa che è impossibile da ottenere: un gioco vero che dipenda da noi, dai nostri desiderata, dalla nostra voglia di essere protagonisti. E’ una cosa impossibile, inutile stare a sognare o a dilaniarsi dentro. Ad un certo punto è meglio prendere atto e guardare avanti. Non parliamo nemmeno di assenze, visto che Ciokko Baiokko, per citarne uno, è stato il migliore in campo, come anche i due centrali. Se ci fosse stato Biglia mi sarei addormentato molto prima. Questo gioco bradipo, tipico e connotato delle nostre latitudini, è figlio di tante cose, delle teorie conservative di questo tecnico e di una qualità del centrocampo totalmente assente. Ora, mi rimane sempre lo stesso dubbio e cioè…, questi centrocampisti sono scarsi di loro o lo diventano con questo tecnico? Lo stesso dicasi per gli attaccanti, i quali scontano la lentezza atavica di una manovra che potrebbe essere utilizzata come anestesia per interventi chirurgici di livello altissimo come la separazione di gemelli siamesi o l’impianto di non uno, ma anche più organi.

Il patibolo vede, a parer mio, due imputati: il turcodepresso e Higuain. IL primo è impresentabile e ci vuole tutta la cocciutaggine di Gattuso, incapace di prendere una decisione prima del sessantesimo, ma che cazzo ci vuole a levarlo dal campo dopo 45 minuti? Mi dispiace, ma ormai sono due campionati che aspettiamo questo benedetto turco, per me siamo ben oltre il tempo massimo. Higuain invece soffre di un egoismo che sfiora l’autolesionismo, la palla si passa, se poi è una questione personale, dispiace dirlo, ma il riscatto, per me, non dovrebbe essere così certo. Non si può giocare senza rifornimenti, nessuno lo nega, ma nemmeno si può peccare di egoismo in quel modo. È inaccettabile. In ultimo sono proprio sfortunato, quando Suso comincia a piacermi…ecco che sparisce dal campo. Allora ecco il nostro vero male, oltre ad essere guidati da un tecnico inadatto ai nostri colori e alla nostra storia, siamo infestati di giocatori che hanno nell’incostanza la loro caratteristica peculiare: con questi non vai lontano, resti quello che sei.

Chiaramente va dato atto a Gattuso di aver gestito bene l’emergenza, in questo è bravissimo, è insuperabile, ma quando si tratta di produrre calcio…lasciamo perdere che è meglio. Lo dico e lo ripeto per l’ennesima volta: Elliott ci faccia sapere cosa vuole fare del Milan, molti dimenticano che è pur sempre un advisor… Adesso gennaio è la cartina di Tornasole, adesso vedremo e capiremo cosa vogliono fare di questa gloriosa società dopo tutti i buffoni e saltimbanchi degli ultimi anni. Io aspetto fiducioso, una campagna acquisti di spessore e non voglio sentir parlare di Quagliarella e derivati, gallianate pure. Servono tanti giocatori e non ce la possiamo cavare con due rinforzi e basta. Chiaramente la sparizione di Capitan Ricotta e ventimilionacci la do per scontata, Fuori dai coglioni insieme a tutti i mezzi giocatori che infestano la rosa.

In ultimo voglio invitare tutti quelli che hanno figli a far studiare loro le lingue, investite, osate più che potete. Appena emettono suoni gutturali…fateli studiare perché li emettano in altre lingue. Vi esorto a questo dopo aver visto la figuraccia dell’esperto di editoria sportiva nei giusti toni che cerca di intervistare Ciokko Baiokko. Oddio…potrebbe passare anche il messaggio contrario…e cioè che nonostante uno sia digiuno di lingue può sempre aspirare a fare l’ex direttore di un canale tumulato. Ma sconsiglio tale interpretazione, anche perchè le lingue avrebbero tutt’altro peso. L’esperto dichiara subito che lui il francese non lo sa, invece l’inglese lo domina e si è visto come… Una serie di suoni gutturali da far invidia agli uomini delle caverne che battevano con la clava sulle pareti. Guardate l’espressione di Baiokko, magari si aspettava una domanda in colombiano, altro idioma che l’esperto domina in maniera netta e inequivocabile, tanto da aver spiegato anni fa che Bacca non sarebbe venuto e istigando il suo sodale della scuola goebbeliana a spiegarlo, appunto in colombiano, ai comuni mortali. Si sente benissimo Baiokko chiedere all’esperto di comprare una vocale…”GIRA LA RUOTAAAAAAA” RRRRRRRRRRRRRRRRR! Alla fine mischiando alcuni gorgoglii in inglese con l’ischitano emerge uno swahili scolastico, bello ed aulico. Chiaramente poi ha concluso l’opera nella preghiera del sabato mattina negando, come suo solito, tutti quelli che difendeva a spada tratta l’anno precedente. Ormai lo conosciamo molto bene. Riesce sempre a coprirsi di ridicolo da solo. Naturalmente aggiungo questo paragrafo finale per fare un po’ di cabaret, anche a beneficio di quei quattro miserabili falliti che gli fanno i riportini. Dai, fategli anche questo. E anche oggi ho dato un senso alla vostra inutile e pidocchiosa esistenza di minus habens.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.