Il rododendro

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Nella settimana “festivaliera” non potevo esimermi dal fare un riferimento ai fiori e allora mi sembra che il rododendro sia, a livello onomatopeico, affine al periodo. Non sto certo ad esaltarmi per aver spezzato le reni alla Spal, ma farò un discorso di periodo, tenendo anche in conto la partita di Udine che non ho avuto modo di commentare. La squadra di Gattuso è in un periodo positivo e questo non si può negare, visto che veniamo da una serie nettamente positiva, inficiata soltanto dallo sfortunato episodio che ha visto come protagonista negativo il povero Calabria. Il ragazzo è cresciuto molto e, a ben vedere, ad Udine ha peccato di ingenuità, allorquando, carico già di un’ammonizione, ha abbattuto un avversario lasciandoci in dieci. Va detto che su quel corner eravamo piazzati molto male e il ragazzo ha agito di impulso davanti ad un concreto pericolo. Non mi iscrivo al partito degli ipercritici contro Calabria, ma cerco di guardare la cosa in un contesto più ampio. Se evitassimo queste leggerezze saremmo ancora più avanti nel lavoro, ma la squadra è molto giovane in alcuni elementi e per mesi è stata male allenata, anzi non lo è stata affatto. Che sia bastato un “semplice” Gattuso per dimostrare che non era quello il valore della squadra penso che sia evidente. Gravissime sono le responsabilità di Fassone e Mirabelli ad aver confermato ed esitato a cacciare Perdiola. Questo ormai è lapalissiano.

Inutile stare qui a snocciolare i meriti di Rino, dall’aver ricominciato una preparazione atletica inesistente all’aver ridato solidità difensiva ad una squadra che non ne aveva più. L’autostima poi ha fatto il resto, consentendo al tecnico di fissare un 11 quasi base su cui lavorare e apportare modifiche. Chiaramente tutto questo non è nulla di eccezionale, Gattuso sta soltanto facendo rendere un po’ di più giocatori che sembravano totalmente annientati nello spirito, nel fisico e nella tecnica. Pensate come eravamo messi. Oggi sono quasi tutti in forte ripresa, ma rimangono dei giocatori che sono totalmente avulsi da questo progetto. Nell’elenco ci metterei i due attaccanti, Silva e Kalinic, e poi Musacchio. Su Rodriguez rimango neutrale, a me sembra totalmente fuori forma, dopo che ad inizio stagione ci aveva fatto vedere ottime cose, poi da quello sciagurato episodio nel derby di andata si è spenta la luce. Merito a Rino di aver risollevato Calabria e Antonelli, mentre invece su Abate resto sempre negativo ed impaurito. Purtroppo ad Udine si doveva agire diversamente dopo la sconfitta, facendo entrare subito Zapata che ci avrebbe dato una diversa solidità difensiva. Ma ormai è andata così, anche se rimane la miglior partita giocata fuori casa con il quasi completo controllo della partita.

Purtroppo sui due attaccanti di cui sopra pesa anche una difficoltà di gioco negli ultimi 25 metri, nei quali facciamo poco fraseggio e quindi i due giocano pochissimi palloni. Ciò dipende dai centrocampisti che non entrano molto in area, tendono spesso al tiro da fuori (classifica che ci vede in testa) o rallentano l’azione con troppi tocchi. Suso è un giocatore straordinario, ma tende sempre a tenere il pallone, io credo che in determinate circostanze dovrebbe tentare una giocata molto più veloce. Io Silva non riesco a giudicarlo se non tira in porta, Kalinic si, visto e considerato che spesso ha sbagliato dei gol fatti, il portoghese di meno. Si dirà, ma Cutrone? Innanzitutto che Dio lo benedica, ma ieri a Ferrara ha solo spinto in porta due palloni, dove, per carità, si è fatto trovare puntuale. Non lo so, qui mi sembra un discorso di equilibri, se vogliamo una squadra coperta e attenta, non abbiamo un gioco in area che favorisca le punte, se puntiamo alla seconda cosa, rimaniamo scoperti. Francamente non se ne esce. Attendo sviluppi.

Tornando al rododendro, penso che da settimane sia iniziato un rosicamento interiore da parte di molti presunti giornalisti, fuori e dentro il mondo Milan, per quanto sta accadendo. Negli anni ho imparato ad aspettare, cosa che consiglio a molti tifosi forcaioli che si sono scatenati all’indomani del nostro periodo di crisi, mettendo in discussione tutto. L’attesa comincia a premiare tutte le mie tesi e presto, sempre questa attesa, mi darà un’ulteriore soddisfazione che, a tempo debito, saprete. Prendiamo Biglia, le parole di ieri dell’argentino dovrebbero essere stampate e date in omaggio a quei quattro farfugliatori di idiozie che siedono in sala stampa, tanto per spiegare loro il calcio. Fanno i giornalisti sportivi, specializzati nel calcio, e non ne capiscono niente. Un branco di ignoranti che ha trovato nel giornalismo sportivo una strada diversa a quella della totale inutilità esistenziale. Prendiamo ad esempio il decanter dei giornalisti sportivi, cioè Franco Ordine che ha passato mesi a sostenere la causa di Montolivo per far passare l’idea che la campagna acquisti, non più organizzata dal suo amico Condorasino, fosse tutta sbagliata a prescindere. Siccome Biglia sta tornando ai suoi livelli, la cosa lo manda fuori giri e guardate cosa ha scritto:

…il Milan è diventato padrone del campo e del gioco, secondo gli antichi dettami berlusconiani. E a quel punto è riuscito nell’impresa biblica di portare al gol anche Biglia… (fonte il Giornale)

Impresa biblica? AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA…ma perchè questa gente non studia? Eppure, prima di scrivere simili inesattezze, bisognerebbe farsi due conti, neanche troppo difficili. In 123 partite ufficiali nel Milan Montolivo ha fatto 8 gol, nelle ultime stagioni, stesso periodo, tra Lazio e Milan Biglia ne ha fatti 14. Impresa biblica è quella di ottenere un po’ di obiettività da parte di questi giornalisti, e rimane per me inconcepibile d inaccettabile che su Milan News parlino di Milan due cariatidi come Cerruti e Ordine, legatissimi al vecchio regime e per questo inattendibili. Muti per oltre un lustro, ipercritici oggi. Per anni ci hanno propinato Montolivo come regista e playmaker, siccome era totalmente nullo si sono inventati la fiaba dei palloni rubati che ogni giorno aggiornavano modello Telethon. Ora che gioca Biglia invece lo si paragona a Pirlo. Ahahahahahahah bravo Lucas, diglielo in faccia a questi somari. Con Biglia il centrocampo gioca 5/10 metri più avanti rispetto a quando gioca Capitan Ricotta così la difesa non è in affanno quando riceve un retropassaggio e, tanto per intenderci, non sarebbe stato al posto di Biglia sul gol. Senza dimenticare inoltre che il pressing avversario è meno efficace se il passaggio non è al compagno di 5 metri come Capitan Ricotta ma magari di 10/15. Ecco il rododendro che dipana i suoi effetti su questi personaggi.

Concludo su un discorso che mi sta molto a cuore. La linea editoriale del blog. Vi preciso che non esiste, ognuno di noi scrive per conto suo. Quando nel 2009 ho iniziato a criticare la precedente dirigenza, pensate che lo abbia fatto con la ferocia degli ultimi anni? Sono arrivato a quel tipo di critica solo dopo anni e anni di delusioni e prese in giro che noi tutti conosciamo; la mia è stata un’escalation progressiva. Poi arrivano i cinesi con gli attuali dirigenti, pagano tutto e seguono un girone di ritorno pietoso e terrificante. Qui si commette l’errore di tenere un tecnico le cui squadre, da sempre, non corrono, oltre ad avere dei concetti di gioco orrendi. Al tempo si decide di rifondare e tutti noi non ne potevamo più di quelle pippe indegne. Se non hai lo stadio di proprietà, cosa che la vecchia gestione avrebbe potuto avere negli anni anziché pavoneggiarsi di essere primi nel ranking e primi nel fatturato per poi non vincere un cazzo, allora devi arrivare prima su certi giocatori ed ecco perchè Silva per me rimane un rischio accettabile. Quelli totalmente sbagliati sono Musacchio (piaceva alla vecchia gestione e a Perdiola) e Kalinic. Il secondo è irrecuperabile e il primo è nettamente inferiore a Zapata. Con questo cosa voglio dire, voglio dire che si può e si deve criticare, ma andando nello specifico, tenendo in considerazione tutto, la genesi, i problemi e l’allenatore totalmente sbagliato. Invece no, alcuni si sono scatenati in critiche feroci che nessuno gli nega, per l’amor di Dio, ma pretendevano da me la stessa ferocia di sempre. Se sono rimasti delusi io non posso farci nulla, io ho una coerenza e con quella vado avanti. Se vedrò ripetuti gli stessi errori ecco che alzerò il tiro della mia critica, ma sempre progressivamente. Il blog non deve convincere nessuno, chi non gradisce può andare su altri siti, almeno a tenere compagnia a certi eremiti del web. Quello che invece non accetto è che ci siano due categorie su questo sito: i provocatori e i giustizieri. Tutti si devono sentire in diritto di dire la propria e nessuno faccia da moderatore, a quello siamo deputati noi. Nemmeno le provocazioni continue sono gradite. Questa è la “non linea editoriale”.

Adesso pensiamo al ciclo terribile che ci aspetta, dove servirà il vero Milan della stagione, anche se quello visto ad Udine nei primi 60 minuti a me è piaciuto molto. Davanti cominciano a balbettare e a vincere a fatica, ma noi dobbiamo salire con il nostro passo. Stranamente tutti gli scienziati della minkia sono spariti, compresi quelli che sono diventati dei fenomeni di economia cinese; parlo di giornalisti che da sempre hanno chiuso gli occhi sui bilanci del Milan per un decennio, ma oggi sono esperti. E che volete farci? Sono degli esperti in malafede. E quei giornalisti che dicevano che perdevamo perchè Bonucci non poteva essere capitano? Il rododendro gli sta uscendo anche da un’altra parte del corpo. Adesso tutti zitti, ma alla nostra prima difficoltà vedrete, A proposito, Bonucci sta bene…, con la fascia.

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.