Sittin’ on the dock of the bay

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Per oggi avevo scritto un pippone parlando di pallone, di giocatori, di programmi di campo eccetera eccetera. Ho dovuto cancellare tutto visti gli eventi di questi giorni.

In generale ritengo che, nel mondo Milan, siamo in un momento di tali stravolgimenti che diventa difficile spendersi in elzeviri calcistico filosofici che in 3 secondi netti potrebbero essere superati dagli eventi e sia meglio stare di più sulla fredda cronaca. Meglio rimanere ad osservare quello che questa società andrà a fare con il gruzzolone (meno il 15% che si cuccherà lo sportivamente derelitto Brescia) ricavato dalla cessione di Sandro Tonali, non un giocatore qualunque per i tifosi e con un valore che va ben oltre quello tecnico, ai Geordies.

Ritengo anche che un certo disorientamento, di gruppo e individuale, all’interno della tifoseria rossonera sia più che giustificabile. Nel giro di un mese e mezzo:

  • Schiaffoni pesantissimi in un doppio derby di semifinale Champions League, facendo un solo tiro in porta in due partite
  • Addio al Milan e al calcio di Zlatan Ibrahimovic
  • Tutta la vicenda Maldini sui cui sono stati già versati fiumi di inchiostro virtuale e non
  • Cessione di Tonali al Newcastle (a cifre per le quali è onestamente difficile dire no)

Una tempesta che ci sta lasciando tutti totalmente sballottati e frastornati, quindi essere lucidi nelle valutazioni, senza lasciarsi tentare dal manicheismo delle barricate, è un esercizio veramente complesso.

Al momento mi pare che la confusione (CALCISTICA) regni sovrana, mentre sulla gestione finanziaria / economica mi pare che le idee siano chiarissime… pure troppo (cit.). Pensare che la ricostruzione della squadra debba essere affidata al trio Lehmann Brothers, Moncanerd e Coach (che pare fosse all’oscuro della cessione di Tonali…) mi fa accapponare la pelle a dire poco.

Una mossa come quella della cessione del numero 8 presuppone che ci sia dietro una accurata, pianificata e tempestiva strategia sul mercato e una idea nitida di cosa fare per rafforzare la squadra tramite il famigerato player trading (legittimo e persin giustificato in questo periodo storico): stiamo a vedere se è così o se invece stiamo parlando di tutt’altro.

In questo momento mi sento solo di invitare i tifosi rossoneri a rispettare le posizioni e i pensieri di tutti, visto che il periodo è talmente complicato da rendere legittimo (quasi) qualsiasi modo di vedere e qualsiasi tipo di fastidio, sfogo o emozione che poi verrà magari smentita dai fatti fra 3, 6 o 12 mesi. Ma OGGI va così e, nonostante i contabili, il calcio per la gente rimane questione di emozioni e istinti soprattutto momentanei.

Sono meno accondiscendente invece con i menestrelli di regime che, dopo averci propinato solenni puttanate per anni (“servono tre qualificazioni Champions blablabla”, “serve il pareggio di bilancio blablabla”, “nella lista dei cedibili come ultimissimo dopo Zubizarreta c’è Tonali blablabla”), cercheranno di scaricare la responsabilità di tutto sul calciatore. Mosse viste e straviste e che ormai sappiamo decodificare.

Vediamo cosa faranno, ma cosa faranno prima di subito. Non tra un mese non tra tre settimane, non nei giorni del Condorasino. E vediamo se anche a livello comunicativo si degneranno di esplicitare a noi clienti (che quello siamo per loro eh) quali siano le loro strategie sportive reali al di là delle supercazzole da MBA alla Bocconi e in un’ottica di rispetto per la sensibilità di un popolo sballottato e disorientato.

Noi sempre qui siamo e saremo, sul fiume come il saggio cinese o sul molo come cantava il geniale Otis Redding. Loro passeranno in un modo o nell’altro.

Ah dimenticavo: i pronostici li sbaglio quasi sempre quindi potete essere rassicurati, ma secondo me venderanno un altro dei ‘Big 3’ rimasti

Sittin’ in the mornin’ sunI’ll be sittin’ when the evenin’ comesWatching the ships roll inThen I watch ‘em roll away again, yeah
I’m sittin’ on the dock of the bayWatchin’ the tide roll away, oohI’m just sittin’ on the dock of the bayWastin’ time
SEMPRE FORZA VECCHIO CUORE ROSSONERO
Raoul Duke
Milanista dalla nascita, primo ricordo Milan-Steaua del 1989 e prima volta nella fu Curva Sud in occasione di un derby di Coppa Italia vinto 5-0. Affezionatissimo al Milan di Ancelotti nonostante tutto e fiero delle proprie scorribande in Italia e in Europa al seguito della squadra fino al 2005, anno in cui tutto è cambiato. DAI NAVIGLI ALLA MARTESANA, DA LORETO A TICINESE, TRADIZIONE ROSSONERA, TRADIZIONE MILANESE!