Partiamo da una considerazione importante per chi legge. Oggi si è tenuta l’assemblea dei soci del Milan e le previsioni fatte dai vari siti e giornali, anche quelli tendenzialmente molto affidabili sui numeri, hanno evidenziato margini di errore notevoli per cui sarebbe meglio incominciare a dare meno credito a certa informazione, quantomeno in materia Milan visto che non sembrano saper simulare in maniera attendibile i numeri del club e le tendenze.
Il primo esempio lo abbiamo visto con le simulazioni sul passivo di bilancio degli ultimi anni sempre o quasi sbagliate clamorosamente, non ultima la previsione sull’ultimo bilancio anticipata dai media in circa -90 mln(anzi, grazie alle informazioni di cui erano venuti in possesso -100 mln comprese perdite da covid) a fronte di uno reale pari a –195 mln che, chiariamo subito, può essere imputato alla pandemia solo in una parte minoritaria. In definitiva quelli che sono andati più vicini alla realtà siamo stati noi di Milan Night già un anno fa quando osservando le varie voci ipotizzavamo un passivo di bilancio di 120 mln o superiore. Tenendo conto che ad ottobre non potevamo certo immaginare una pandemia, direi che la nostra previsione sia stata di gran lunga la più vicina, o se volete la meno lontana, dalla realtà. In soldoni io non darei troppo credito ai mass media quando fanno previsioni sui nostri numeri e un altro esempio principe riguarda gli stipendi.
Monte stipendi – Come ben sappiamo l’anno passato venne presa una cantonata clamorosa sul passivo di bilancio (attestatosi come perdita d’esercizio a 146 mln) ma anche in materia stipendi non andò molto meglio con una previsione di più o meno tutti in un range tra 120 e 125 mln quando in realtà il monte stipendi lordo dei calciatori si attestò sui 141 mln (143 mln coi premi).
Questa forbice di errore di 15/20 mln non è venuta meno anzi, secondo gli stessi beninformati il monte stipendi si sarebbe dovuto ridurre a circa 90/95 mln, ma in realtà si è assestato su una cifra ben superiore ossia 116 mln quindi con un errore direi mastodontico di circa 20/25 mln. In tutta onestà non è finita qui perchè vanno aggiunti circa 6 mln di premi per risultati sportivi (erano 1,5 mln nella stagione 18/19) per un totale di 122 mln contro 143 mln della stagione precedente. Tenendo conto dell’accordo sulla mensilità di aprile pari a poco meno di 4 mln, possiamo dire che in definitiva il monte stipendi dei soli calciatori senza pandemia sarebbe passato da 143 mln a 126 mln con una riduzione di 17 mln. Direi che gli stipendi dei calciatori ipotizzati dai vari mass media ancora una volta sono stati stimati largamente per difetto visto che da 95 mln a 126 mln c’è una differenza del 33%. Anche apprezzando questo sforzo di riduzione dei costi, va comunque ricordato che nel bilancio 2017/18 il monte stipendi dei calciatori era di quasi 115 mln (compresi premi) ed a questo punto se l’anno scorso si poteva ipotizzare un certo numero di buonuscite/stipendi pagati parzialmente per giustificare un tale incremento del monte stipendi dei calciatori, alla luce di questo bilancio è più probabile pensare ad un suo incremento strutturale dovuto ai nuovi acquisti. Per farla breve, capire quanto prende Ibra piuttosto di Castillejo o Kessié a questo punto è un esercizio inutile, tenderei a prendere le varie stime fatte dai mass media aumentando il totale del monte stipendi di circa 20/25 mln, direi che a spanne ci dovremmo essere.
Incassi e sponsor – Gli incassi non hanno avuto il crollo che un passivo così pesante lascerebbe intendere, certo passare da 220 mln (comprese plusvalenze) a 175 mln è un bel balzo all’indietro ma una perdita così elevata a bilancio (circa 200 mln per Milan s.p.a., 195 è tutto il “gruppo Milan”) mostra un mancato abbassamento dei costi nella loro totalità, ma ci torneremo più avanti.
Gli sponsor hanno fornito gli stessi incassi precedenti euro più euro meno, ossia circa 25 mln che con i proventi commerciali e le royalties arrivano ad un totale di 32 mln (circa 1 mln in più del 2018/19 e 6 mln in meno del 2017/18 – parliamo sempre di Milan s.p.a., il “gruppo Milan” ha ricavi da sponsor, commerciali e royalties per circa 52 mln, in calo di circa 4,5 mln rispetto al 2018/19).
Puma e Emirates hanno fornito lo stesso corrispettivo (Puma leggerissimamente di più), gli altri sponsor che in totale fornivano poco più di 0,4 mln sono diminuiti per circa 50 mila euro. Quindi la riduzione da dove arriva? In parte dallo stadio inteso come biglietteria, in maggioranza dai diritti tv, ma servono dei distinguo prima di giungere a facili conclusioni.
Per quanto attiene la biglietteria la riduzione degli introiti è pari a circa 10,5 mln in larga parte derivanti dalla mancata vendita dei biglietti per la serie A (quasi 8 mln su 21) oltre che dall’europa league non disputata (1 mln).
L’ammanco maggiore è però da ricondursi agli incassi da diritti tv calati da 105 mln a 63 mln. Come detto però questo numero va analizzato perchè di questi 42 mln ben 15 derivano dalla mancata partecipazione all’Europa League (quindi già previsti), mentre sono da imputarsi ai diritti tv per la serie A i rimanenti 27 mln circa (sono 90 in totale). E’ presumibile pensare che questa cifra, anche solo in parte, verrà recuperata nel bilancio 2020/21.
Costi – In realtà i costi di produzione di Milan s.p.a. non sono diminuiti, passando da 367 mln della stagione 18/19 ai 374 mln del bilancio in esame, con una crescita di 7 mln (erano 345 mln nel bilancio 17/18). Per capirsi, se anche avessimo mantenuto lo stesso valore di produzione (semplificando fatturato) del bilancio 18/19 ci saremmo ritrovati con un passivo di bilancio comunque superiore a quello passato. Sigh.
Andando a guardare meglio si può notare come l’aumento dei costi sia principalmente dovuto a due voci:
– quota di ammortamento relativa all’acquisto di nuovi calciatori
– svalutazione di alcuni giocatori
Se la prima voce si può definire come una spesa virtuosa, perché aumenta il valore della rosa, lo stesso non si può dire della seconda.
“Costo” rosa – Il “costo” della rosa ha avuto una riduzione di circa 7 mln passando da circa 223 mln (143 mln + 80 mln ammortamenti) a 216 mln (122 mln + 94 ammortamenti). Va ricordato che a causa della pandemia è stato raggiunto un accordo sulla mensilità di aprile (poco meno di 4 mln), senza il quale il costo rosa si sarebbe attestato a 220 mln quindi pressoché identico a quello dello scorso bilancio.
Da Leao a Pino, da Silva a Paquetà: quanto costano? – Ma alla fine quanto sono costati? Questa è la domanda più diffusa, specie su Leao dopo le mille cifre sentite in giro. Epica anche la disputa qui sul Night, con Lordjim che dalla Francia parlava di 35 mln contro i più ottimisti del Night che parlavano di 23 mln. La verità sta nel mezzo o quasi per il giovane portoghese pagato quasi 30 mln. Per la cronaca, come da specchietto allegato, Cutrone è stato ceduto per 18 mln ai wolves mentre Djalo è passato al Lille per 4 mln.
Interessante anche il costo di Pino nostro, il Milan ha sborsato un totale di 7 mln, ma con una dinamica un po’ particolare. A gennaio è stato preso in prestito per ben 3,25 mln per poi essere acquistato per 3,75 mln. Questo permetterà di avere ammortamenti inferiori nei prossimi bilanci.
Altrettanto interessante il discorso svalutazioni dei calciatori, che quest’anno sono state pari a quasi 20 mln. Alcune probabilmente le potremmo definire fisiologiche per liberarsi di certi stipendi, altre invece sono probabilmente propedeutiche a ridurre il passivo di bilancio relativo al bilancio 2020/21. A mio avviso è il caso di Rodriguez, Paquetà ma soprattutto André Silva con una svalutazione di ben 11 mln riducendo il suo valore a bilancio a circa 2,8 mln. Per farla semplice, anche se il Milan avesse ceduto il portoghese all’Eintracht per 1€ la minusvalenza nel prossimo bilancio sarebbe pari a quei 2,8 mln circa. Qualcosa di similare è stato fatto per Paquetà che svalutato di circa 5 mln presenta al 30/06/2020 un valore a bilancio di 20 mln.
Plusvalenze e dintorni – Altro dato interessante riguarda il mercato dei giocatori inteso come plusvalenze, minusvalenze, prestiti e appunto svalutazioni. Come visibile da questo specchietto, si può notare che le operazioni fatte hanno avuto saldo zero o quasi e credo non sia un caso. A mio avviso Maldini, Boban e Massara hanno dovuto operare all’interno di paletti molto rigidi riuscendo sostanzialmente a rinforzare la rosa senza aumentare il costo del parco giocatori (stipendi+ammortamenti) permettendo altresì a chi fa di conto di poter operare svalutazioni dei calciatori mantenendo la bilancia in pari. Visto il passivo di bilancio non c’è da fare salti di gioia, ma a mio avviso è un’inizio.
Debiti verso banche – come nel bilancio passato il Milan non ha praticamente debiti verso le banche. Pur presentando un rosso di bilancio elevatissimo issimo issimo, questa voce conforta molto riguardo l’attuale stabilità del club assicurata dalla proprietà.
La bilancia del calciomercato – un altro dato importante per capire la salute di un club è il saldo tra i crediti e i debiti verso società calcistiche a seguito del calciomercato. In questo ambito Elliott ha operato una concreta sistemazione dei conti come visibile da questo specchietto. Solo due anni fa questo saldo era pari a quasi -120 mln mentre oggi è pari a -20 mln (l’anno scorso era -75 mln). Volendo estremizzare e semplificare il concetto potremmo dire che le cessioni sono quasi in grado di sostenere gli acquisti effettuati mentre prima bisognava recuperare denari (e tanti) da altre parti. Questo dato è importante anche per il rispetto di uno dei vari parametri del ffp.
Previsioni, dubbi e financial fair play – I dubbi sono presto detti. Noi, covid o no, abbiamo dei bilanci pesantissimi che la proprietà fino ad oggi ha ripianato senza battere di ciglio. I numeri sono mortificanti, ma vista la politica adottata da Elliott negli ultimi due anni verrebbe da pensare che in qualche modo ci si possa liberare dalla morsa del ffp o quantomeno che la punizione eventualmente prevista dalla società sia per così dire accettabile (es. rosa contingentata e non l’esclusione dalle coppe) tanto che a bilancio viene specificato come a seguito della qualificazione alle coppe europee la UEFA possa comminare sanzioni sportive e/o economiche per il mancato rispetto del break-even rule (il pareggio di bilancio).
Lanciarsi in una previsione sul passivo di bilancio 2020/21 è molto più complicato rispetto agli altri anni per una serie di motivi:
– riapriranno gli stadi?
– diritti tv serie A rimarranno invariati?
– percorso in europa league
– gestione degli ammortamenti
Questi sono solo i problemi principali, poi ad esempio ci sarebbe da capire quanto sia stato pagato Rebic ed ovviamente le eventuali cessioni/acquisti e rinnovi da qui a giugno. Non mi voglio addentrare sulla questione ammortamenti perché mi sparereste, sappiate però che non è da escludere siano inferiori l’anno prossimo (quindi passivo inferiore) a quelli “normali” perché il Milan potrebbe sfruttare il dl 104/2020. Diciamo che con ammortamenti “normali”, stadi chiusi tutta la stagione, percorso in europa league fino ai sedicesimi, diritti serie A invariati e un rebic pagato zero o comunque non più di qualche milione ad oggi il passivo preventivabile per giugno a mio parere sarebbe spannometricamente intorno ai 130 mln, ma come detto la modalità di conteggio degli ammortamenti potrebbe stravolgere completamente questo valore. Volendo concludere con una considerazione personale, direi che il mantra di un Milan che cammina da solo o comunque che ha bisogno solo di un piccolo aiuto, è ben lontano dall’essere raggiunto rimanendo fondamentale una proprietà che immetta molta liquidità.
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