Miseria e Nobiltà

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Nobili al momento decaduti. Questo siamo e prima ce lo ficcheremo bene in testa meglio sarà.
“Noi siamo il Milan” in questo momento storico non conta più, non siamo più quel Milan ma siamo questo Milan.
Non esultiamo più per le coppe ma ci tocca quasi esultare per una sentenza che ci sbatte fuori dalla UEFA senza remore e senza problemi quasi a volerci far capire che a “palazzo” non contiamo più una beata minchia. Il City o il PSG contano, eccome. Contano i soldi.
L’esclusione era peraltro inevitabile, ma la sensazione forte è che la UEFA si sia incattivita e inasprita maggiormente contro di noi, sfruttando il nostro nome(quello almeno è rimasto) per mostrare le propria forza e per prenderci ad esempio, per poi puntualmente chinarsi dinanzi ad altri club.
Elliott ha scelto il male minore per liberarsi dal pesante fardello ma ora non ha più scuse deve fare e dimostrare. Programmi, progetti e risultati. Zero chiacchiere, zero scuse, zero cazzate.
Per un anno ci hanno frantumato i testicoli con la storia degli avvocati belva, invece abbiamo abbassato il capo e accettato. Non servivano belve per arrivare ad una sentenza del genere, forse non serviva nemmeno un avvocato, bastava un buon praticante.
Ho fiducia in Maldini e Zvone e non parto prevenuto su Giampaolo sebbene mai avrei preso un allenatore del genere in questo momento storico.
Se riparti da zero va preso un condottiero e non un filosofo, Giampaolo però è una persona perbene e questo mi basta per dargli il mio supporto. Avrà tempo, spero, per far comprendere il suo calcio ad una squadra che non avrà più scuse, con una società che dovrà sostenere il nostro allenatore e non mollarlo come è accaduto la passata stagione. Se Giampaolo farà male la colpa sarà solo e soltanto della società.
La rosa va sfoltita perché giocheremo solo una quarantina di partite, ma rinforzata e di molto, per ora abbiamo preso solo Krunic e molto probabilmente Hernandez che andrà a rimpiazzare Rodriguez, il quale verrà ceduto sicuramente.
Il nostro appeal sui giocatori è calato drasticamente, il momento societario non aiuta ed un allenatore sconosciuto a grandi livelli ancora meno.
Addirittura tal Ozan Kabak centrale turco del derelitto Stoccarda ha preferito lo Schalke 04. Veretout aspetta il Napoli ed eventualmente la Roma, Torreira non ce lo possiamo permettere, De Rossi preferisce Firenze, Sensi(grazie a Dio) ha scelto l’Inter, Ceballos pare gradire l’Arsenal e via dicendo. Sarà un mercato duro e faticoso ma l’essere in mano a due persone intelligenti mi fa rimanere ottimista, e Paolo e Zvone lo sono.
Non mi fido invece del “Ragionier” Ivan Gazidis, colui che non vuole stipendi stellari ma che ogni mese riceve in banca un bonifico degno di un top player. Beh, lo dimostri di esserlo perché finora sponsor zero e sono gli sponsor che generano ricavi e fanno la differenza.
Dovrebbe metterci la faccia e spiegarci come stanno le cose e non far uscire un paio di freddi e gelidi comunicati che spiegano poco e nulla.
Il tifoso milanista chiede chiarezza e soprattutto non i soliti proclami del tipo:”puntiamo alla Champions” oppure “vogliamo riportare il Milan al top”, basta cazzate, si deve viaggiare umili e a fari spenti, perché al momento di fare i fenomeni proprio non possiamo permettercelo.
Vedo molte squadracce in seria A, arrivare quarti potrebbe non essere un’impresa ma dobbiamo rinforzarci sensibilmente. Eravamo quel Milan ora siamo questi, sempre nobili ma un po’ in miseria.
Come affermava Totò nel film del 1954 Miseria e Nobiltà:”in questa casa si mangia pane e veleno, anzi solo veleno!”.
Nella speranza di poter tornare a mangiare anche noi almeno un tozzo di pane per ora trangugiamo bocconi amarissimi in attesa di poter tornare “nobili”, un giorno non troppo lontano.

MattLeTiss

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione". Per questo ho amato alla follia Dejan Savicevic e Matt Le Tissier. Milanista da generazioni, cuore Saints grazie a "Le God". Sacchi mi ha aperto un mondo, Allegri me lo ha chiuso. Sono cresciuto col Milan di Arrigo, quello per me era il gioco del calcio, tutti gli altri prendono a calci un pallone.