Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia!

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Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Che gioia! Esiste qualche cosa di più bello al mondo di un gol del Milan? C’è un’emozione più intensa di quella che si prova vedendo la rete gonfiarsi? Forse sì, per carità. Ma, se Piatek e Calha ti mandano in Paradiso, mettono a dura prova quel “ forse”. Perchè ti imprimono sulla pelle il significato di parole come delirio, apoteosi, catarsi. Una è angosciata dal gol dell’Atalanta. La squadra non sta facendo male e si mangia due grandi occasioni con Kessie. Subisce questo gol maledetto e sembra afflosciarsi sotto il suo peso. Non riesce a scuotersi. I Bergamaschi, sulle ali dell’entusiasmo e del loro strapotere fisico, diventano padroni del campo. Noi, con il nostro baricentro basso, non riusciamo a costruire azioni pericolose. Speriamo di riordinare le idee negli spogliatoi, dai. La partita non è certo persa, mi dico. Mancano 20 secondi al duplice fischio. RR fa un cross a mezz’altezza dalla trequarti sinistra. Piatek è francobollato da Palomino. Kris si butta verso la palla con l’altro appiccicato addosso. Sinistro incrociato al volo! Gooollllll!!!!!!!! Sììììììì!!!!!!!!!!! Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Non so voi, ragazzi, ma io non capisco più niente. Sento brividi di caldo intenso e di freddo gelido. Ho la pelle d’oca. Esplodo in un urlo bestiale. Questo è un campione! Una palla ha avuto. E neanche facilissima. L’ha trasformata in una meraviglia. Pum pum pum, Cris mio! Io amo da molto tempo la Polonia. Una questione di Lech Walesa e di Papa Wojtyla. Ora la amo ancora di più. E mi vengono in mente i tifosi rossoneri polacchi alle prese con il caso Donnarumma. Sono dei grandi. Mi sento ancora più vicina a loro. Questo pareggio insperato, raggiunto allo scadere del primo tempo, mi elettrizza e mi apre buone prospettive per il secondo. Le scaccio. Un po’ per scaramanzia e un po’ perché non voglio illudermi.

Pum pum pum! Sei un fenomeno, Kris mio!

Passo l’intervallo, passeggiando per casa. Non riesco a rimanere seduta. Mi illumino di Piatek. Ho qualcosa che mi brucia dentro. E’ la voglia di un gol di Calha. Sapete tutti che ho un debole per questo ragazzo. Contro tutto e contro tutti. Anche contro lui, che non riesce a tirar fuori le grandi doti che io intravedo. Hakan, secondo me, è timido, fragile, delicato. Ha bisogno di trovare fiducia in se stesso . In campo non si risparmia. Rincorre gli avversari. Fa pure il difensore . E questo gli toglie lucidità. Non è un’ala e non riuscirà mai a fiondarsi sul fondo per fare un cross. Ma il lancio di prima, la verticalizzazione, il tiro sono nelle sue corde. Devono affiorare alla superficie in modo deciso! Stasera segna lui. Me lo sento! Purtroppo, però, sono spesso una sensitiva al contrario. Mi balocco tra le mie pulsioni, i miei sogni, le mie paure. E la partita riprende.

Finalmente, Hakan mio!

C’è bisogno di dire quel che provo sullo splendido gol di Calha? Un vulcano in piena eruzione è più pacato di me. Finalmente, Hakan! Ti scuso il ritardo. Mi viene da ridere e da piangere nello stesso momento. Non so più dove stare. Tutte le speranze che avevo rinchiuso per troppo tempo nel mio cuore esplodono in lapilli di incontenibile felicità. Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Adesso sì che mi sento davvero quarta! E addirittura con vista sul terzo posto. Adesso sì che i sogni Champions assumono contorni delineati. Devo stare calma. La partita è ancora lunghissima. Sono lì che cerco di mettere le briglie alle mie emozioni, quando Hakan si guadagna un angolo. Lo va a battere. Piatek si butta di testa senza paura tra il portiere e i difensori. Gooooooollllllll!!!!!!!!!! Sìììììììì!!!!!!!!!!!! Pum pum pum, Pistolero mio! Il Paradiso è qui! Il Paradiso è adesso! Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia! Non sto più nella pelle. Mi do dei pizzicotti, per provare che non sto sognando. Insomma, gol di Hakan dopo una vita e addirittura rete su corner. Se non ricordo male, l’ultima fu segnata da Bonucci allo Stadium. Vivo su una nuvola. Una nuvola meravigliosa. Non ricordo neppure bene il resto della partita. Provo fastidio per la sostituzione di Piatek. Ma non più di tanto, visto lo stato d’animo in cui mi trovo. Mi esalto sullo splendido lancio di Calha per Paquetà. Peccato che Lucas sia un po’ lezioso in questa circostanza. Poco male. Il ragazzo ha disputato un’ottima gara.

Il triplice fischio trova una donna euforica come non accadeva da secoli. Ci voleva proprio questa botta di entusiasmo. Ma non bisogna esagerare. Meglio stare con i piedi per terra. Il cammino è ancora lungo e difficile. Adesso vedo una luce in fondo al tunnel. Non ho parole per descrivere Piatek. E’ un fenomeno. Se penso alla mia rabbia per la gestione del caso Higuain, mi prendo a schiaffi. Paquetà è un signor centrocampista. Calha si è finalmente sbloccato. Mi aspetto molto da lui. I dubbi sull’operato di Leonardo? Spariti. I dubbi su Gattuso? Purtroppo rimangono. Quel baricentro così basso e quel 4-5-1 continuano a non piacermi, pur nell’esaltazione per la bellissima vittoria di Bergamo. Gasp ha perso 3 a 1? Vero. Però la sua impostazione di gioco mi piace un sacco. Spero tanto che, checchè ne dica Rino, non rinnovino Suso. Mi sbaglierò, ma ritengo Jesus un pesante vincolo tattico, che condiziona anche le modalità di impiego di altri giocatori. Non apprezzo il suo modo monocorde, lento di giocare. Mi irrita il suo passeggiare per il campo, senza interessarsi alla fase difensiva e senza dare profondità. Non sopporto i continui rallentamenti dei tempi di gioco. La sue doti tecniche sono indiscutibili, ma, secondo me, non vengono messe al servizio della squadra. E poi cade sempre in un lunghissimo letargo. Rinnovassero a 5 milioni, mi arrabbierei di brutto. Io spero tanto che qualcuno eserciti la clausola rescissoria. Altro che sopprimerla.

La Lazio ha perso a Genova. Bene! La mia gufata è andata a buon fine. Gli Orrendi hanno battuto la Samp. Male. La mia gufata non è andata a buon fine. Insomma, pazienza. Non me la prendo più di tanto. Il caso Icardi non mi è certo spiaciuto. E’ bello vedere che finalmente non siamo noi una barzelletta sulla bocca di tutti. Uno può pensarla come vuole. Però, Wanda o non Wanda, pagare 5 milioni un centravanti più volte capocannoniere è da furbetti. Quel che mi interessa, comunque, è il Milan. Le ragazze hanno perso contro le Gobbette. Peccato. La Primavera ha vinto con il Genoa con un gol di Maldini. Bene. Donnarumma, Romagnoli, Baka, Piatek sono un ottimo asse portante. Alessio è il mio Capitano. L’entusiasmo mette un freno alle mie perplessità sulla nostra tipologia di gioco. Rino, rinuncia a Suso e libera Calha, ti prego. Io sogno, ragazzi. Spero tanto di non cadere dalla mia nuvola dorata già Venerdì con l’Empoli. Hakan, mi raccomando. Devi essere il primo a capire che sei forte. Io di forte in questo momento ho un morbo. Mi avviluppa tutta, togliendomi il respiro. Si chiama Cholite.La faccenda dei 20 milioni per Audero e dei 18 per Sturaro non mi va giù. Non sopporto l’arroganza degli impuniti che possono permettersi di fare tutto, senza che nessuno osi dire niente. Atletico, pensaci tu. Forza Milan! Mamma mia! Mamma mia! Mamma mia!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.