Il tunnel

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Che botta, ragazzi! Ahia! Com’è buio il tunnel in cui ci siamo infilati. Abbiamo declinato un’altra volta dolorosamente la tabellina del 3. E occhio che Domenica ci aspetta la Roma, eh! Altro che derby al Marron Glacé, come avevo auspicato. Intendiamoci, marron lo è stato. Ma non glacé. Ce lo aspettavamo? Sì. La squadra aveva dato evidenti segnali di appannamento atletico. Alcuni giocatori non sono al meglio, perché reduci da problemi fisici. Altri sono stanchi, avendo dovuto tirare a lungo la carretta. Comunque i ragazzi, dopo lo smarrimento per il gol preso all’inizio e una brutta prima mezz’ora, ci hanno anche provato. Clamorose le tre occasioni avute all’inizio della ripresa. Purtroppo Handanovic ha dimostrato di essersi ripreso, spegnendo l’urlo del gol due volte a Ibra e una a Tonali. Poi il micidiale uno due che ci ha ammazzato. E in me è subentrata la paura che potessero restituirci il 6 a 0. Almeno qui è andata bene, dai. Troppo differente la condizione fisica e mentale tra noi e gli Orrendi. Troppo. Mai un infortunio. Mai un problema per loro. Mai!

Occhio, Stefano.

Siamo entrati da tempo in un tunnel grigio in cui il nostro gioco si è offuscato. Perdere 3 a 0 il derby, che per me è la madre di tutte le partite, rende difficile vedere la luce là in fondo. L’amarezza è tanta. Una tristezza infinita. Orecchie basse e pedalare. L’obiettivo di acchiappare uno dei primi 4 posti è sempre lì. Non possiamo e non dobbiamo assolutamente farcelo sfuggire. La speranza è che superiamo il periodo down e cresciamo in condizione. Bisogna che si dia una svegliata anche lo staff tecnico. Stefano, se vedi che le cose non funzionano, pensa a qualche alternativa tattica e a qualche cambio di uomini. Oggi i nostri due centrali di difesa hanno giocato molto male. Kjaer non è in forma. Romagnoli, purtroppo, è il solito. Il difetto è la lentezza. E’ un marcatore… distratto. Il fagiano distratto pesta una merla. Il marcatore distratto pesca un sacco di palloni nella sua rete. Ti sembra opportuno lasciare il veloce e grintoso Tomori in panchina? Lukaku è fortissimo, per carità. Ma Chiellini è riuscito a limitarlo. Marcarlo a metri di distanza, lasciarlo girare e farlo scatenare in profondità è un suicidio. Come è un suicidio lasciare i difensori nell’uno contro uno a beccarsi il contropiede. Tieni la squadra più compatta, Stefano, inserendo un uomo in più a centrocampo. Rafforza la fase difensiva. Altrimenti anche a Roma saranno dolori. Mi sono spiegata? Paolo, la tua presenza è fondamentale in questo periodo così difficile.

Il mio pre è tutt’altro che tranquillo. So che noi non siamo in forma e loro, invece, sì. Temo una batosta. Nel mio cuore, però, arde una tenue speranziella. L’adrenalina mi sale a mille. Mi aggrappo a tutto. Sogno un tunnel di Rebic, o di chi per lui, con il pallone poi scagliato in rete. Fantastico su una doppietta di Ibra. Mi viene in mente l’effetto Tunnel. Contrariamente a quel che affermano la Fisica Classica e il buon senso una particella ha sempre una probabilità di superare un ostacolo, anche se non possiede l’energia sufficiente per farlo. Anche noi dobbiamo risalire una parete impervia e abbiamo poche energie. Chissà mai che…. Insomma, pure alla Meccanica Quantistica mi attacco, per cercare di tenere in vita le mie speranze. Sì, è vero, a La Spezia siamo stati imbarazzanti. Inguardabili. E la prova di Belgrado non ci ha certo rassicurato. Però… Il confine tra sogno e utopia è labile. E poi cadere rovinosamente fa molto male. I tre cazzottoni presi proprio contro gli Orrendi lasciano lividi tremendi. E’ chiaro che non ho nessuna voglia di fare la cronaca della partita. Non ho fatto neppure quelle con lo Spezia e la Stella Rossa. Strano! Be’, spero di potermi sfogare con la Roma. Ma prima ci sono ancora gli Slavi. Niente scherzi! Io voglio vedere la luce in fondo al tunnel.

Ciao, Mauro.

Bellugi ha perso la sua coraggiosa battaglia contro la malattia. Un pensiero commosso a lui e un abbraccio alla sua famiglia. La Lazio vince contro la Samp e si porta a 6 punti. Enorme il rigore non fischiato per il calcione rifilato da Musacchio a Quagliarella. Il Var, così solerte a richiamare l’arbitro per lo sfioro involontario di Kalulu su Correa, non interviene. Chissà perché…Nessuno ne parla naturalmente. Maledetti sepolcri imbiancati. L’Atalanta batte il Napoli e raggiunge la Lazio. Un eroico Benevento, ridotto in 10 per più di mezz’ora, inchioda sul pareggio la Roma. Meno male! Grazie Pippo! Che spavento su quel rigore prima fischiato e poi revocato all’ultimo sospiro della partita. Tengo d’occhio il quinto posto, io. Voglio la Champions! Senza se e senza ma. L’obiettivo è ampiamente alla nostra portata. Il fieno messo in cascina fa sì che possiamo attutire gli effetti negativi del nostro periodo di crisi. Ma dobbiamo riprenderci in fretta, maledizione al secchio! Tutte le squadre, anche le più forti, quando sono martoriate dagli infortuni, soffrono. Vedere il Liverpool, per credere. Certo che non capisco neanche Klopp. Se perdi tutti i difensori centrali, titolari e riserve, non puoi continuare a giocare nello stesso modo. Devi necessariamente prendere qualche accorgimento tattico, per proteggere la difesa. Altrimenti è ovvio che pigli un sacco di gol e perdi le partite. Bah! Stefano, guarda che i giallorossi, pur non avendo Lukaku, giocano bene. Sono ariosi e veloci nelle ripartenze. Hai realizzato? Rimbocchiamoci le maniche ed evitiamo i catastrofismi. Io voglio uscire da questo pericoloso tunnel. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.