Il Principio di causalità

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Eh, be’, il Milan del Velodrome provoca un dolce sussulto nel cuore. Un palpito, una tenera emozione che passa oltre al fatto che si tratti di una semplice amichevole estiva. E completa la gioia immensa per il….. Finalmente Deka! Sìììììììììì!!!!!!!!!!! Ci voleva tanto? Era proprio necessario farmi sfinire e arrabbiare di brutto, per tirar fuori quei 35 milioni che tutti sapevamo necessari per acquistare il ragazzo? Va bene. Ho un buon carattere e passo sopra alle figure imbarazzanti fatte con i rinnovi di Maldini e Massara ed il parto CDK. Io temevo si trattasse di una gravidanza extrauterina destinata a finire male. Non è stato così. E sono felice! Dovrei chiedere scusa ad Elliott per le brutte cose che ho scritto e, soprattutto, pensato nei suoi confronti? Non ci penso neanche. Ho la faccia come non dico cosa? Può darsi. Ma Deka doveva arrivare prima. Non si è mai esposti alla sofferenza tanto come quando si ama. Io amo il Milan e ho sofferto molto sia per la pantomima rinnovi dirigenziali sia per la telenovela CDK. Tutto è bene quel che finisce bene? Sì. Anche se….est modus in rebus. Colpa mia, che devo imparare ad aver fiducia e pazienza? Molti hanno vissuto tranquilli, godendosi appieno lo scudetto e aspettando con serenità quel che poi si è verificato? Beati loro! Io ero nervosa. Se qualcuno mi chiedeva. “ Che ora è?”, rispondevo con discutibile garbo: “ Non è mai l’ora che la Società faccia quel che io desidero con tutta me stessa, maledizione al secchio!” A chi mi esortava ad avere pazienza, ribattevo: “ La pazienza è una virtù minore che aiuta i mediocri ad ottenere successi modesti”. E adesso? Be’, adesso mi sono calmata. E mi è tornato l’entusiasmo che si era annacquato in quel Giugno in cui sembrava che gli Orrendi potessero tutto e noi niente.

E noi dovremmo imparare da soloni come questo?

Si ha un bel dire che bisogna interessarsi di calcio giocato e non di Mercato. Il Principio di causalità afferma che la causa precede sempre l’effetto. Non può valere il contrario. Non è stato scalfito neppure dalla Relatività di Einstein, che pure ha sconvolto il concetto di simultaneità degli eventi. D’accordo, il calcio è un mondo a parte. Non si può dire con assoluta certezza che il Mercato dei tuoi desideri sia la causa che porti come effetto una grande stagione. In primo luogo perché tu potresti sbagliare la valutazione su alcuni giocatori. E poi bisogna comunque vedere la alchimie che si creano nello spogliatoio. Avere a disposizione una rosa oppure un’altra, però, fa una grande differenza riguardo agli obiettivi che hai la possibilità di raggiungere. Nessuno pretende l’impossibile. Il vecchio motto“ Bambole, non c’è una lira!” è sempre valido. Ma, se tu ritieni, in base all’aumento dei fatturati, che ci siano le possibilità economiche per fare certi acquisti, li pretendi. Nessun valore ha sentenziare che un tifoso capisce poco di calcio e di economia. E deve, quindi, stare zitto e lasciar fare a chi è competente. Ah, sì? Allora di cosa parliamo? Di cucina, di moda, di caccia e pesca, di curling? Del Dialogo sui Massimi Sistemi? Mancandoci le conoscenze specifiche, diciamo solo stupidaggini? Per favore… Di stupidaggini ne dicono tante anche i presunti esperti in ambito non solo calcistico. Quindi possiamo farlo anche noi. E, comunque, non è assolutamente detto che ne capiamo meno di supposti soloni. Tutt’altro!

Benvenuto Charles!

Benvenuto, Charles! Quanto ti ho voluto. Ora sei qui. Sono troppo felice. Mi spiace che tutta la pantomima ti abbia messo addosso una pressione difficile da sopportare per un ragazzo di 21 anni. Ma non temere. Noi sapremo incoraggiarti e aspettarti. Abbiamo già imparato a volerti bene. Sono troppo felice! Sarà vero che ce l’ho in modo immotivato con Elliott, che ci ha fatto vincere lo scudetto e risanato i conti? Va bene. Ma che colpa ne ho io, se mi fa sempre estenuare? Dovrei ammettere di aver sbagliato? “ Ho sbagl….” Non ce la faccio a dirlo. Avete presente Fonzie? Ecco, una roba così. Io ora voglio in tempi umani il rinnovo di Leao. E pure quello di Benna. Paul, il tetto di 4,5 milioni di euro non ha senso per Rafa. Per il Principio di causalità, se tu gli fai recapitare questa offerta, l’effetto sarà un rifiuto. Che facciamo? Vogliamo perderlo a zero? No, eh! Focalizziamoci su 6 milioni più qualche bonus. Mancando 2 anni alla scadenza, lui recepisce che intascherà 9 milioni ( oltre ai bonus) in più, visto che l’attuale contratto prevede uno stipendio da 1 milione e mezzo. E, quindi, si può chiudere. Certo, se pretendesse 10 milioni, allora bisognerebbe pensare a venderlo. Ma io non lo credo proprio. Occhio, Paul, non voglio una tiritera inconcludente e infinita, che porterebbe ad una bruttissima conclusione. Bisogna agire adesso. Subito! Altrimenti continuerò a rompere le scatole con ossessiva puntualità. Sarò implacabile. Come le tasse. Più delle tasse. E ci sono pure gli adeguamenti di Sandro e Pierre, eh! E non dimentico Fik.

Vuoi il Psg? Vacci!

La felice soluzione della faccenda Deka rende sereno il mio approccio all’amichevole con il Marsiglia. Mi fa sentire pulsazioni e aneliti assai gradevoli. La partita in Austria, invece, mi ha lasciato piuttosto indifferente. Anche se la magia di Leao e le pennellate di Adli mi hanno fatto molto piacere. Ma avevo altri pensieri per la testa. Adesso? Be’, anche non arrivasse Sanches, non mi fascerei il cranio. Se il Psg lo vuole, amen. Già, ma il Psg lo vuole davvero? Mi pare strano che non abbia già concluso. Ed è assurdo che possa avere offerto solo 10 milioni al Lille. 10 milioni bastano sì o no allo sceicco per pranzo e cena…. Ziyech? Con l’arrivo di Deka, il Marocchino, che pure mi piace assai, diventa meno fondamentale. Con la conferma di Saele e Messias poi… Insomma, io sono una che si sa anche accontentare. Ma l’indispensabile devono darmelo. Non capisco la mancanza ( apparente) di attenzione per le liste. 17 slot per gli stranieri non sono pochi. Ma neanche tanti, visto pure il nostro rapporto conflittuale con gli infortuni. Dobbiamo riuscire a sbolognare Baka. E sarebbe importantissimo sostituire Ballo con Parisi, sistemando la casella del quarto Italiano. Che serva un centrale di difesa è assodato. Davvero va via Gabbia? Allora ce ne vogliono 2. Bah. L’attesa, però, diventa un po’ meno snervante, se vedi che qualcosa hai già concluso. Con questi pensieri, rallegrati dalle disavventure degli Orrendi con le criptovalute, mi preparo all’amichevole con il Marsiglia.

Non mi stai per niente simpatico, Boli del cappero!

Ed è un bel vedere! Che Milan, ragazzi! Meravigliose l’impostazione e la conclusione dell’azione del primo gol. Da strabuzzare gli occhi! C’è pure il contributo di un Brahim, che io avrei voluto in panca per far posto ad Adli. Splendido l’assist di Junior per Olivier! Ciao ciao, Marsiglia. Ben ti sta. Mica mi è piaciuta la faccenda di far battere il calcio d’inizio ad un Boli in formato pachiderma. Ha pure sbagliato il primo tocco. Una cosa patetica. Ehi, Marsigliesi, non avete provato un moto di vergogna, ricordando che in quella finale eravate dopati? All’improvviso vengo trafitta da un ricordo. Riguarda un mio grande successo come insegnante. E’ il 27 Maggio 1993, il giorno dopo l’amara sconfitta. Laboratorio di Fisica. Esperimento: Distillazione frazionata. Si tratta di una tecnica che permette di separare i liquidi di un miscuglio, sfruttando le diverse temperature di ebollizione. Ad un certo punto un ragazzo, un maledetto gobbo, dice: “ Prof, a che temperatura Boli l’acqua?” Io, pronta. “ Alla temperatura giusta, per cuocere il Magath..ello!” Ovazione! “ Brava, Prof! Grande!” Tripudio! Mi ci è voluto un po’ di tempo per riportare la calma. Ma, per un’insegnante, sono soddisfazioni. O no? Va bene, dai, torniamo ai giorni nostri. Adesso sono serena e trattabile. Vedo il futuro con più ottimismo. Il fatto è questo. Il Principio di causalità è un pilastro della Fisica e della Filosofia. Anche del Calcio. Il Milan è la causa. L’effetto che ha sul mio umore è sempre pirotecnico. Nel bene e nel male. Forza Milan!

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.