Avrei voluto

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Avrei voluto celebrare Gattuso ed i suoi giocatori dopo la partita di domenica scorsa, ma impegni professionali me lo hanno impedito, ma mi sono consolato per tutta la settimana perché ho pensato che lo avrei fatto oggi dopo la formalità Dudelange. Purtroppo questa squadra non da mai certezze e anche se i dopolavoristi lussemburghesi sono usciti con 5 gol sul groppone, l’andamento della partita racconta un’altra verità. Una verità che si è ripetuta troppe volte in questo decennio, specialmente in casa, dove compagini scadenti, neopromosse, retrocesse matematicamente e squadrette di scarpari hanno festeggiato la loro giornata di gloria. Ogni volta le scuse si sono sprecate: partita inutile, allenatore da poco insediato e via discorrendo, come se fosse normale trovare delle giustificazioni a prestazioni ignobili. Benevento docet. Se uno come Ventimilionacci prende 200.000 euro al mese e si fa umiliare da dei dilettanti, sarebbe ora che in società si prendessero dei provvedimenti. La nuova dirigenza, illuminata ed intelligente, deve spiegare a questi pipponi indegni che i soldi che prendono sono buoni e tanti e devono rispondere con prestazioni all’altezza. Non parliamo di maglia e colori, per carità, ma di impegno in corrispettivo di tantissimi e troppi soldi.

Tifosi sul cornicione…

La stagione è questa, ormai si andrà avanti tra un alto e un basso ed è inutile sperare in qualcosa di diverso. Gli infortuni sono stati tanti e tali che non posso immaginare una squadra che detti legge, ma una prestazione dignitosa contro 4 scartine lussemburghesi si, quella è doverosa, non fosse altro per chi è andato allo stadio. Fortunatamente i nostri avversari, mossi a compassione, hanno pensato bene di farsi qualche gol da soli ed ovviare alla problematica. Ridiamoci su che è meglio. Di contro però ho fortemente apprezzato la prestazione contro la Lazio, sia come impegno e sia come voglia di vincere. Pensavo, e non ci sarebbe stato nulla di male viste le condizioni della rosa, che avremmo attuato un catenaccio senza precedenti; invece la prova è stata fortemente volitiva e per pochi secondi non portavamo a casa una vittoria eclatante. Il gol della Lazio non inficia affatto tutto ciò , anche se lascia un forte rammarico.

A caldo ho imprecato contro Gattuso per le mancate sostituzioni, ma dopo averci riflettuto do merito al tecnico di aver preparato una gara in maniera esemplare, do merito di aver convinto la squadra a non considerarsi battuta, a cercare di ribaltare un destino avverso che sembrava già scritto. Quindi non bravo Rino, ma bravissimo. Tuttavia non può rispondere alle critiche sulle mancate sostituzioni che se le fa viene criticato e se non le fa viene criticato lo stesso. Che razza di risposta è? Che razza di motivazione è? Qui ha dimostrato di aver sbagliato, ma i meriti sono maggiori dei demeriti e la partita contro la Lazio porta una sola grande firma: Rino Gattuso.

Con questo cosa voglio dire? Sarò diretto. A me Gattuso non piace affatto, non mi piace il suo atteggiamento, non gradisco il suo gioco, siamo totalmente lontani da come io intendo debba essere il mio allenatore tipo. Ma al di là di quelle che sono le mie preferenze ed i miei gusti, va dato atto a questo allenatore di non avere un materiale di primissimo livello con responsabilità che insistono sul Condorasino e sul duo Fassone/Mirabelli; di averli anche sciancati e “male ‘ncavati”; di averne pochi e male assortiti. Nonostante ciò siamo quinti ad un punto dal fatidico quarto posto. La questione però non ci solleva dalla possibilità e diritto di criticare quando le cose non vanno, di dire quello che ci piace o meno. Cosa voglio dire? Voglio dire che c’è molta volatilità nei risultati e nei giudizi che variano a seconda del risultato. Tutto ciò produce soltanto effetti negativi specialmente qui sul blog.

Durante e dopo ogni partita le fazioni pro e contro questo allenatore si fronteggiano duramente, con una serie di provocazioni inaccettabili. Invito le parti ad un giudizio più equo, non è questo lo stile del blog. Una volta l’ironia la faceva da padrone, adesso la contumelia e l’insulto sono la normalità. Sinceramente ci siamo stancati. Se le cose si mettono male arrivano i falchi che sparano addosso all’allenatore per ogni accadimento oppure ci sono gli strenui difensori che talvolta arrivano a negare anche l’evidenza. Ma un po’ di sana ironia? Confrontarsi ridendo e scherzando? O dobbiamo farci il sangue amaro pure contro il Dudelange? Eppure vedo gente che a momenti si butta dal cornicione, gente che stramaledice tutto il mondo, gente che impiccherebbe l’allenatore in piena crisi; chiaramente arriva subito in suo “soccorso” uno che gli dice che l’allenatore sta facendo bene ed è solo colpa di questo o quello, della sfortuna e di Urano che entra nel Leone. Adesso nel prossimo live non cancelliamo più i messaggi oltraggiosi, ma faremo dei ban che vanno dal settimanale a quello a vita. Saremo presenti, visto che non si può lasciare il tutto basandoci sul vostro giudizio. Ci dispiace molto. Il Night non era così.

Le prospettive non sono certo eclatanti, le assenze sono molteplici e gravi, i reparti sono al lumicino e in tutto questo bailamme ringrazio Gattuso di cuore per tenere lontano dal campo capitan Ricotta che soltanto uno stupido digiuno dei più basici rudimenti calcistici potrebbe voler vedere in campo, piuttosto Reina. E di questi stupidi se ne trovano a iosa tra i servi della sala stampa, ma proprio perché tali…trattasi di incapaci di intendere e di volere. Ci aspetta il Parma, una squadra che sta facendo bene con un contropiede veramente letale. Che il buon Gattuso la prepari bene, anzi benissimo; di vedere l’ennesima compagine trovare il suo giorno di gloria ne avrei abbastanza. La nuova illuminata dirigenza lavori su questo aspetto, nessuno deve più passare indenne da San Siro, ma questo va inculcato nei giocatori i quali vanno educati e puniti duramente. Un Benevento non può essere contemplato, un Dudelange pure…

Gianclint

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.