Horror vacui

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Ciao, JP. L’esonero era inevitabile. Mi è piaciuto che sia avvenuto dopo una vittoria. Inutile e controproducente prolungare le agonie. Io avrei proceduto prima. Gli allenatori pagano la mancanza di risultati, si dice. Nel nostro caso anche una drammatica mancanza di gioco, di tiri in porta. C’è chi crede che la cosa dipenda dal fatto che Piatek sia una pippa e che abbiamo una rosa scarsa, scarsa. Io no. Vedendo le nostre partite, neanche mi arrabbiavo più. Venivo sopraffatta da una cappa di desolazione, tristezza, malinconia. Da un senso di annichilente horror vacui. Già, quell’orrore del vuoto che, secondo gli aristotelici, spingeva l’acqua a risalire nei tubi, perché la natura non sopporta proprio il vuoto e corre a riempirlo. E la mia anima, svuotata dalla pochezza della squadra, si avvizziva. Ma nessuno, in campo e fuori, si ribellava, cercando di colmare quel vuoto calcistico. Un insieme di calciatori in formato armata Brancaleone. Dirigenti impalpabili. Proprietà assente. JP appariva completamente frastornato, dissociato dalla realtà. Avevo riposto grandi speranze su di lui. Mal me ne incolse. Ora c’è Pioli. Contenta? Insomma…. Mi dà fastidio che passi palesemente per seconda scelta, visto il balletto fatto con Spalletti. Lucianone, pur con i suoi difetti, avrebbe avuto il significato di un progetto di maggior spessore. Ci sono problemi economici, legati anche alla risoluzione del suo contratto con gli Orrendi? Va bene. Ma allora vedi di non far trapelare gli infruttuosi abboccamenti.

Benvenuto, Stefano. Però, se non mi cambi il sistema di gioco…

Non mi associo all’ hasthag “ PioliOut”. Voglio vedere quel che fa. A torto o a ragione, penso che il recupero di Piatek e Paquetà, la valorizzazione di Leao passino attraverso il cambiamento di modulo. Attraverso un gioco più spiccio e veloce. Attraverso la panchina per Suso. Giocando sempre con due punte, la terza, Rebic, con me non resterebbe in naftalina. Punterei su Bennacer e non su Biglia. Io vedo Paquetà come il più avanzato dei centrocampisti. Poco mi importa che venga chiamato trequartista oppure no. Calha o Bonaventura potrebbero essere buone alternative a Lucas o venire anche impiegati più arretrati. Mi piacerebbe tanto, comunque, provare Krunic come mezz’ala sinistra. Considerate le caratteristiche di Theo e Conti, potrei anche sperimentare il 3-5-2 e vedere come va. Per metterli in condizione di esprimersi al meglio, occorre gente capace di lanciarli mentre sono in corsa, liberargli gli spazi e fare l’uno due in velocità. Ce l’abbiamo? Secondo me, sì. Insomma, ho una certa elasticità. Però sono assolutamente allergica a quel 4-3-3 concepito per amore di Suso. Così si costringe Rafael a fare l’ala sinistra e Paquetà a sobbarcarsi onerosi compiti di copertura. E poi Jesus , con la sua esasperante lentezza, neppure è un’ala vera. Perchè dovremmo insistere con il 4-3-3, maledizione al secchio? Purtroppo sento dire che anche per Pioli Suso è titolare inamovibile e Biglia più bravo di Benna. Niente di nuovo sotto il sole, insomma. E mi assale un conato di horror vacui. Se cosi fosse, io alzerei bandiera bianca. E dovrei prendere seriamente in considerazione l’idea di un periodo sabbatico. Cosa pensi tu, Zvone, maledizione al secchio?

Attualmente non sono in buonissimi rapporti con il calcio. Al di là delle dichiarazioni del Gatto e la Volpe, che in me lasciano irritazione, oltre al tempo che trovano. Al di là delle preoccupazioni sulla proprietà, che sono grandi, io vorrei tuffarmi nel calcio giocato. E qui casca l’asino. Le notizie sugli orientamenti tattici di Pioli mi hanno distrutto. Così non ho seguito le partite delle Nazionali. Mi sono rifiutata di guardare pure l’Avellino. Anche le maglie verdi, adesso. Ma fatemi il piacere…. Hakan, il tuo saluto non mi è piaciuto. E mi fermo qui. Un piccolo moto di soddisfazione me l’ha provocato il successo nel derby femminile. E’ l’unico derby che riusciamo a vincere, purtroppo. Mi dico che devo avere speranza e pazienza. Ma non ce la faccio. Ritengo la pazienza una virtù minore che aiuta i mediocri ad ottenere modesti risultati. Non mi convince il ragionamento caro molti. Se tutti gli allenatori fanno di Suso il perno del Milan, vuol dire che lui è il miglior giocatore che abbiamo. Il concetto , che ha un suo senso, mi mortifica per due motivi. Fosse vero, saremmo proprio una squadra da poco. Pochissimo. Ma è vero? Io guardo le nostre partite e vedo che non è così. Potrei ribaltare la questione. Se tutti i nostri centravanti faticano bestialmente e rimediano figure barbine, la colpa non può essere loro ma del sistema di gioco in cui vengono inseriti. Il ragionamento è perfettamente simmetrico a quello dei pro Suso. Questa tesi mi convince. L’altra no.

Se anche per te non si può prescindere da un 4-3-3 imperniato su Suso, io mi arrendo.

Io sarei anche disposta ad aver pazienza, se vedessi il tentativo di fare cambiamenti appropriati, atti a valorizzare le potenzialità della rosa. Non mi interessa il nome dell’allenatore. Mi interessa il suo lavoro. E non posso credere che sia disgiunto dai concetti tecnici dei dirigenti che l’hanno assunto. Ho tollerato la mancata cessione di Suso. Tra il non venderlo, magari per mancanza di offerte dignitose, e farne il perno della squadra, però, c’è una bella differenza. Ho sopportato pure JP. Se anche con Pioli è la stessa storia, non posso che prendermela con te, Zvone. Tutti gli allenatori, tranne Miha, e tutti i dirigenti fanno le stesse scelte, che mi repellono? Va bene. Mi arrendo. Sono io a non capire niente di calcio. Avanti con il rinnovo con cospicuo aumento a un cotale campione, allora. A fare un passo indietro dovrò essere io. Alcuni saranno contenti. Bene così. Se le persone che parlano male di me sapessero cosa penso io di loro, parlerebbero peggio, disse un saggio. Come combatterò l’horror vacui dell’astinenza dal Milan? Non lo so. La cosa mi spaventa. So solo che devo arrendermi a malincuore. Con un magone grosso grosso. Non posso andare avanti a rodermi il fegato, senza avere un barlume di speranza, senza vedere uno scintillio di intelligenza guizzare nelle menti di chi governa il mio povero Milan. Il Lecce? Lo sento lontano. Vedremo come andrà. Pensare che basterebbe così poco, per darmi un briciolo di entusiasmo….

Chiara

Se risalgo il lungo fiume della mia vita fino alle sorgenti, ci trovo sempre il Milan. Il primo? Quello di Rocco e del giovane Rivera. Molti sono meteoropatici. Io sono Milanpatica.Vivo le gioie e i dolori con la stessa dirompente intensità. Perdutamente innamorata di questi colori, non credo che l’amore sia quieta e serena accettazione. Se mi sento tradita, esplodo! E sono parole di fuoco! Ma poi, nonostante i miei fieri propositi, mi ritrovo sempre lì, immersa in un luogo dell’anima chiamato Milan.