
Questa volta non c’è stato bisogno di girarmi esclamando che succede?
La notizia della presenza della curva era già nota e come scritto l’ultima volta per me rappresentava il primo grosso problema contro il Napoli, per il resto a mio parere si poteva vincere grazie a una grande prestazione. La grande prestazione c’è stata nel primo tempo, con un Milan volitivo e atleticamente pronto guidato nell’anima da Luka Modric, un autentico gioiello che a San Siro non si vedeva da tempo immemore. Non voglio star qui a scomodare il pressing al novanteseiesimo, sarebbe troppo facile, invito tutti a vedere cosa ha fatto quando siamo rimasti in dieci riuscendo a capire in anticipo tutte le linee di passaggio più pericolose del napoli, una prestazione maiuscola. Non è stato l’unico sia chiaro, basti vedere le gare disputate da Pulisic e Rabiot per capire come questo Milan abbia una serie di giocatori validi e che per equilibri ruoti attorno a un meraviglioso quarantenne, un giocatore finito a Marsiglia perché nessuno lo aveva preso da svincolato, un giocatore che abbiamo tentato di vendere in tutti i modi negli ultimi due anni e una certezza. Diciamo una filosofia opposta o quasi a quella degli ultimi anni, unica eccezione di questo quartetto è la certezza Pulisic che rappresenta in pieno non il pescare giovani semisconosciuti ma rivalutare giocatori che per vari motivi si erano un po’ persi nella loro carriera.
E’ un Milan che negli uomini chiave profuma di squadra di calcio, di ragionamenti che vanno oltre la rivendibilità e i rinnovi di contratto. Fu vera gloria? Mi verrebbe da dire di no, nel senso che chi davvero comanda ha preso determinate decisioni non tanto per l’ambito sportivo quanto per la voragine economica della mancata partecipazione alla champions e per non correre ulteriori rischi (oltre forse alla poltrona) si è affidato a chi ha sempre fatto calcio nel bene e nel male. Magari le grandi menti rossonere dopo il tracollo dell’anno passato e l’inizio di questo campionato hanno imparato qualcosa. Chissà, lo scopriremo.
Un primo momento per scoprirlo potrebbe essere il mercato di gennaio vista la situazione sulle fasce e in difesa. Già perché nella bella prova contro il napoli (grandissima squadra) i nostri limiti son venuti fuori con i cambi.
Partendo dal presupposto che Estupinan su cinque partite ha fatto danni (anche enormi) in due e può essere considerato al massimo come una buona riserva, i subentrati si sono rivelati quasi tutti di un livello decisamente inferiore rispetto ai titolari. Athekame al momento non può circolare, Bartesaghi non è ancora pronto a certi livelli e l’infortunio di Tomori ha messo in luce la ristrettezza della difesa rosa con il solo Odogu rimasto a disposizione come cambio. Diciamo che tra fasce e difesa bisognerà cercare di arrivare a inizio gennaio con meno danni possibili e poi da lì rimediare.
Dove non ci sono problemi è il centrocampo e per questo non ho davvero capito la sostituzione di Fofana con Loftus-Cheek. Io capisco che con quel fisico imponente per Allegri sia una sorta di Rabiot 2.0 ma al massimo è un Rabiot 0.2: non è giocatore da coltello fra i denti, al massimo da qualcosa fra i denti. Non ha l’animus pugnandi, non fa parte del suo dna, è un giocatore da folate offensive e poco più e per questo non capisco perché sia stato scelto lui e non Ricci ad esempio. Tolta questa fissa che non comprenderò mai, direi che rimasti in dieci Allegri ha fatto il massimo possibile dando a questa squadra quell’unione di intenti che non si vedeva da un po’.
Chi nel gioco del mister si sta ritagliando uno spazio importante è Pavlovic. Pur essendo un giocatore per me modesto, è interessante notare come l’esuberanza anche “ignorante” del serbo vada a sopperire al compitino offensivo di estupinan creando un’alternativa su quella fascia capace di creare scompiglio nelle difese avversarie. E’ una chiave tattica che merita di essere osservata con cura, chissà che il giocatore non trovi una sua nuova dimensione.
Domenica termina il primo spezzone di campionato con la sfida contro i gobbi e ritengo questa partita più ostica rispetto al Napoli. No, non ritengo la juventus più forte del napoli anzi la giudico ben sotto come livello, ma per certi versi la loro rosa e la nostra si somigliano in attacco e difesa e questo rende la gara un po’ incerta nella mia testa. Dove la differenza è a mio parere evidente è il centrocampo ed è lì che dovremo essere bravi a sfruttare un potenziale davvero importante per far girare la partita dalla nostra parte.
Concludo con due parole sulla questione stadio. A meno di disastri e cose strane siamo arrivati al dunque, con buona pace di chi improvvisandosi ingegnere, architetto e urbanista pensava a San Donato come un’opzione semplice se non migliore da attuare. Non mi interessa molto la questione la questione stadio, nel senso che non lo vedo come volano per fare una grande squadra, penso piuttosto ad una nuova zona di Milano come volano per le tasche dei proprietari. Di per sé non sarebbe un male in senso assoluto se la proprietà avesse vere ambizioni sportive, quel che mi interessa davvero è che il nuovo stadio sia iconico e non lo dico tanto per dire. San Siro lo è nonostante l’età perché è un colosso figlio della sua epoca ed è riconoscibile in mezzo a mille, i nuovi stadi sono per lo più simili tra loro con due o tre modelli che a seconda di dove vengono realizzati hanno qualche leggera modifica. Il nostro stadio è iconico, l’unica cosa che chiedo è una nuova icona che come San Siro incuta timore e rispetto solo a vederla. Non fate cazzate.
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