Caduta rovinosa

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Io posso accettare una stagione di ricostruzione, posso accettare che si cerchi di creare le basi per un futuro da squadra vera, posso accettare di perdere con squadre più forti o contro squadre di pari livello, quello che non posso accettare è di fare una figuraccia come quella di ieri sera contro una squadra retrocessa. La sconfitta di ieri sera la mettiamo vicino a quella di Verona e al pareggio sempre a Benevento. Spiace che in una stagione così deludente dal punto di vista dei risultati, queste tre sconfitte vedano sempre Gattuso sulla panchina, ma i danni vengono da lontano. Quella di ieri sera rimarrà una data segnata dall’infamia (sportiva), una data che ogni tifoso rossonero non potrà mai dimenticare. Non è accettabile da qualunque punto la si guardi, bisognava vincere con almeno 4 gol di scarto, ricordado la semi infamia dell’andata. Lo spettacolo è sempre lo stesso, una grande, infinita ed ineluttabile impotenza offensiva con giocate sempre uguali e sempre noiose. L’Amministratore Delegato non può fare finta di nulla, Direttore Sportivo e Allenatore l’hanno combinata grossa. Al tempo stesso i giocatori, tolto l’inoperoso portiere e il generoso Zapata (l’ho sempre criticato, ma ieri sera è stato l’unico che non voleva perdere) non possono farla franca, meritano una forte multa e il l’imposizione del silenzio sui social; devono stare zitti, silenzio e abnegazione. Niente altro. Silva poi meriterebbe di essere messo fuori squadra, atteggiamento in campo inaccettabile e se è vero che Kalinic è rimasto a casa per scarso impegno, allora anche il portoighese lo merita.

I prodromi Vengono da lontano e questo è inoppugnabile. Anche se qualche cretino continua a ripetere come un pappagallo rincoglionito che non c’erano macerie dopo l’ultima stagione, le macerie invece erano peggio di quelle che immaginassimo e, dati i prezzi del mercato, investire 239 milioni è stato pure poco, perchè per risollevare il Milan, dopo anni di sudicio Giannino, ne servivano anche di più. Purtroppo non abbiamo preso in considerazione gli errori che potevano capitare, e sono capitati, per addivenire ad una solida e proficua ricostruzione. Gli errori sono sotto gli occhi di tutti; aver puntato sul quarto posto e averlo sbandierato ai quattro venti è stato un errore madornale perchè tutto si è ritorto contro. Lo stesso piano industriale era ed è troppo rischioso se basato su risultati sportivi. Gli acquisti estivi hanno contribuito a questa chimera (a cui abbiamo creduto tutti) e poi la delusione è stata terribile. I tifosi non vogliono sapere di difficoltà o altro, abbiamo speso X? Devi vincere per forza. Purtroppo la frettolosa conferma di Pulecenella è stata il secondo errore madornale, un allenatore sfaticato, presuntuoso, sopravvalutato, esaltato per aver vinto mezza coppetta nel deserto contro la Juve ai rigori, competizione ridicola se pensiamo che l’abbiamo giocata in quanto perdenti della finale contro la Juve stessa. Va bene che hai battuto la Juve, ma non parliamo di un torneo, ma di una partitella in pieno deserto. Ecco allora che questo allenatore inutile e ridicolo (a tal punto che ride di se stesso, più perde e più ride) ha letteralmente sbagliato tutto, facendo una preparazione atletica degna di una palestra per casalinghe disperate.

Gli eventi nefasti  Altri eventi nefasti sono il mancato completamento della rosa con centrocampisti e punte di effettivo rendimento, Silva è stata una scommessa totalmente sbagliata e a questo punto, in mancanza di un amatore che ne paghi il prezzo, occorre tenerlo per vedere se effettivamente vale i soldi pagati. Anche a centrocampo mancano dei giocatori che a gennaio sarebbero potuti arrivare, scegliendo tra qualche parametro o con qualche diritto di riscatto. Oggi avremmo una rosa più ampia anzichè 13 giocatori che non stanno in piedi. Qui Mirabelli doveva imporsi se è vero che è stato Gattuso a non volerli, se invece è stato lui o Fassone a non voler spendere…allora hanno sbagliato e di grosso. Ci metto anche l’infortunio di Conti che si stava dimostrando più che meritevole e la sua ricaduta. Qui subentra lo staff medico ed atletico che andrebbe raso al suolo. Io mi sono rotto i coglioni di vedere da oltre un lustro una squadra che passeggia. O si fa una preparazione adeguata o possono andare tutti in Cina a giocare per un pugno di riso. Atleticamente facciamo vomitare e lo staff è ancora infestato da elementi del passato che vanno cacciati tutti, insieme ai nuovi. Lo staff va azzerato.

L’esitazione Lo spettro di una stagione totalmente negativa ha incominciato ad agitarsi già a settembre e, nonostante i continui rovesci, si è continuato a tenere Pulecenella nonostante tutto, nonostante i risultati, nonostante il gioco assente, nonostante una lentezza della manovra senza precedenti, nonostante le scemenze che affermava un allenatore totalmente in stato di trance allucinogena. Se si è esitato così tanto mi fa pensare che Pulecenella non è stato ereditato per onor di firma, ma si è puntato su di lui perchè si credeva in questo somaro della panchina; del resto gli è stato fatto pure un triennale, sintomo che c’era fiducia! Fortuna, culo e buonasorte hanno fatto sì che spuntassero degli idioti andalusi che se lo sono pure presi in collo, liberandoci da questo oneroso fardello. E i risultati confermano la totale incompetenza di questo raccomandato. Come faccia questo qui ad allenare a certi livelli non lo sa nemmeno lui. Eh cari Fassone e Mirabelli, qui avete toppato di “ejaculatio precox” perchè non c’era nessuna ragione per rinnovarlo subito e di “impotenza coeundi” rimanendo inermi davanti allo sfascio montelliano.

Gennaio e Gennaro  Del mercato inesistente a gennaio si è già detto, ma Gennaro necessitava di forze fresche. Forse si è erroneamente pensato che la stagione fosse andata a puttane (partenopee e andaluse) e Gattuso li ha fregati; la squadra si è miracolosamente ritrovata intorno al suo tecnico, capace di creare un gruppo forte e di dare un minimo di gioco. Si è puntato solo su un gruppo (finalmente), ma con le punte è continuata una folle turnazione che ci ha portato a questi risultati scadenti. Le partite ravvicinate, gli impegni sempre più pressanti, gli scontri diretti e definitivi hanno spossato una rosa limitata e qualitativamente non eccelsa con la pressione di risultati sempre più impellenti. Purtroppo tutto ciò ha finito per erodere una rosa al limite, con partite sempre sofferte e risolte anche in zona cesarini contro avversarie di scarso rango. Ciò, sia chiaro, non giustifica la prestazione contro i Sanniti, certe partite le devi vincere a prescindere.

Mirabelli e le prospettive  Qui si entra in un terreno fortemente minato, il direttore sportivo ha fatto cose buone e cose meno buone con una percentuale di realizzazione, a mio parere, che  si stabilizza sul 50%. Eh si perchè non è solo una questione di acquisti, ma anche di gestione della squadra. Troppe volte ha parlato a sproposito, lasci la cosa a Fassone. Non ha saputo organizzare lo staff tecnico e medico. Questo non è cosa da poco. Qui bisogna capire  e ragionare insieme. Un direttore sportivo lavora su un piano mediamente triennale, io lo ridurrei a due anni per vedere passi avanti anche perchè a maggio non puoi cambiare un DS con un altro che abbia già pronta la campagna acquisti. E’ tecnicamente impossibile. Chiaramente il tifoso milanista medio si è fatto 4 pippe quando il “protettore” di Donnarumma veniva defenestrato, per poi dimenticarsene; come si è dimenticato delle cessioni di pippe indegne che non voglio nemmeno nominare per non vomitare la cena e tutti i pranzi a ritroso fina a Natale. Quando leggo di cacciare Fassone invece provo pena per l’acclarata ignoranza dell’affermazione. Solo uno totalmente ignorante e privo di qualsivoglia rudimento intellettivo può fare un’affermazione talmente idiota. Chi lo dovrebbe cacciare? Yogurth? Ahahahahah ma  dai, ma se tutto si regge sull’equilibrio di contatti e conoscenze tenute da Fassone adesso ne chiamiamo un altro? Ahahahahaha ma per favore, certe cose non le dite proprio, non vi fate nemmeno sentire per strada che vi danno l’accompagno seduta stante. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda Mirabelli; qui adesso il DS deve riparare ai danni fatti, sia in sede di mercato che di gestione. Se non ci saranno miglioramenti sensibili, va da se che alla fine del biennio debba inesorabilmente fare le valigie. La verifica andrà fatta a settembre prossimo, quando ormai si sarà capito quello che sarà il nuovo Milan…e il buongiorno si vede al mattino. A quel punto Fassone dovrà mettersi in cerca di un nuovo DS.

La Coppa Italia  Chiaramente è l’ultima speranza per dare un senso alla stagione agonistica; ma la vedo difficile per i motivi di cui sopra. Squadra atleticamente azzerata; morale anche peggio, schemi inesistenti e giocatori anche infortunati e senza nerbo. In tutta sincerità, preso dallo sconforto, mi rifiuterei di vedere il solito pullman davanti alla porta in attesa di eventi favorevoli, leggasi rigori. Vorrei qualcosa di diverso, ma i miei “desiderata” mal si accompagnano con la realtà; e la realtà è quella che ho evidenziato. Se è vero che Mirabelli deve riparare agli errori fatti è anche vero che Gattuso debba fare qualcosa in più. Io non so se il vero Gattuso è questo, cioè se sia così guardingo e prudente perchè si è reso conto del materiale che ha per le mani o è proprio così a livello tecnico. Se fosse così che il dio del calcio ci aiuti perchè io tutto posso accettare, ma non un catenacciaro. Mi ritiro prima. Qui serve uno che insegni calcio, che riporti in alto i valori di Sacchi e di quelli che sono venuti dopo. E se veramente Gattuso è questo saremmo davanti al secondo errore di gestione del tipo “ejaculatio precox”, che bisogno c’era di impegnarsi così a lungo? Posso capire di adeguare un contratto risibile, ma perchè un triennale? E se andasse male che facciamo? Scusatemi, ma questa è la mia vera preoccupazione, qui non riesco a vedere un grande futuro, ma spero di tutto cuore di essere smentito. Gattuso chieda rinforzi funzionali ad un gioco vero, Mirabelli faccia il miracolo. Oltre questo non riesco ad andare.

Vedovia e dintorni  Non aspettavano altro, ormai festeggiano e gridano alla vergogna questo branco di servi silenti per oltre un lustro. Si strappano i capelli e si fanno venire le convulsioni, ma si strappassero i coglioni…, ah già non li hanno proprio. Per oltre un lustro andavano solo ad ingozzarsi, andavano al Tanka Village a sbafo, alla Crociera dell’Amore a gozzovigliare insieme al loro padrone che li trattava per quello che sono: un branco di cani famelici, abituati a sleccare con la radula, ad arraffare una fetta di Langhirano e scrivere quello che gli veniva dettato. Esseri inutili, una paccottiglia di esperti di dettato che svernava in sala stampa dove tutto andava bene mentre il loro padrone versava 90 milioni nelle tasche di due scarponi come Flaminì e Mexes, per non parlare del resto. Ma del resto ce ne ricordiamo in pochi e molto bene. Ecco perchè io non mi voglio confondere con questa lurida servaglia che grida allo scandalo per i 239 milioni. Ormai da settimane belano continuamente dei 239 di cui sopra, belano talmente tanto che gli cresce la lana senza soluzione di continuità con il loro pastore che li tosa almeno tre volte al giorno. Io più li leggo e più rido, qui si fa la differenza tra chi guarda le cose con raziocinio e chi non capisce un emerito cazzo di nulla. Scusate, ma per fortuna il mio razzismo non fi fa guardare a tribune calcistiche di questo tipo o a seguire scienziati della minkia. Belare dei 239 milioni è sintomo di ignoranza. Non posso farci nulla. Io però, a differenza dei servacci schifosi e stupidi, ho scritto qui tutti gli errori di gestione, trovatemi nell’ultimo decennio un articolo simile di questi guitti prezzolati. Li potete trovare in edicola, tra poco uscirà un’enciclopedia:

I GRANDI LECCACULO DEL GIANNINO

Con il primo fascicolo in regalo il secondo e il poster di questi menestrelli mentre si ingozzano al buffet. Radula editore. Adesso aspettiamo gli eventi, vediamo cosa deciderà l’Uefa, dove ricordo sempre ci sono anche i bilanci di quello che gira con i tacchi e di quello che gestiva il tutto a tavola. Questa decisione non è cosa da poco, ma in una stagione in cui o si fallisce finanziariamente un giorno si e un giorno no, o si fallisce sportivamente un giorno sì e uno no…, non ci facciamo mancare nulla.

Gianclint

 

 

 

Il mio primo ricordo furono i pianti per una sconfitta in finale con il Magdeburgo.. Rivera e Chiarugi erano i miei idoli, ma ho amato anche Wilkins ed Hateley. Per il Milan di Sacchi avrei lasciato tutto e tutti. Rimane per me la pietra di paragone. Scrivo di getto come Mozart, odio i servi, i ruffiani e i leccaculo. Scrivo per il gusto di farlo e potrei dare lezione alla maggior parte dei giornalisti al seguito del Milan, incapaci di scrivere qualcosa di accattivante e vero. Detesto chi scrive e annoia e lo fa solo per ingraziarsi qualcuno. Disprezzo fanatici e cretini. Ragiono con la mia testa e del risultato me ne frego; chi gioca bene vince due volte.