Quello che non t’aspetti

Le ultime due partite giocate dal Milan, unite a quelle giocate prima dell’ultima sosta delle nazionali, hanno, per motivi diversi, mostrato qualcosa che personalmente non mi sarei mai aspettato.

Prima di arrivare al derby avevamo dimostrato (tolta magari la sconfitta con la Cremonese che, ndr, è andata a vincere sul campo del Bologna di Italiano nemmeno 48 ore fa) che la squadra sapeva anche creare qualcosa in campo oltre a chiudersi in difesa aspettando di poter far male all’avversario in ripartenza.

Ripartenza da sfruttare capitalizzando la velocità di Leao ed il fatto che ad oggi, l’unico vero 9 che abbiamo, sarebbe un attaccante da area di rigore e basterebbe in teoria passargli la palla per vedera rotolare alle spalle del portiere avversario.

Invece i goal arrivati contro il Napoli, per esempio, mostravano anche qualche trama di gioco che l’anno scorso latitava. In altre partite, anche se non si è portato il bottino pieno a casa, si è comunque visto un discreto dominio del gioco e dell’avversario, con i nostri che provano a far qualcosa di diverso dalla ripartenza.

Certo, poter usufruire di Modric (anche se 40enne) e di Pulisic è tanta roba. Aggiungiamoci che a centrocampo rispetto alla rosa dell’anno scorso si è salvato il solo Fofana e che l’acquisto di Rabiot è stata una vera manna dal cielo.

Infatti da più parti si faceva notare come la filosofia del corto muso ormai fosse acqua passa e che si vedevano i frutti dell’aggiornamento e dello studio di Allegri durante l’anno sabbatico.

Per i motivi di cui sopra mi ero approcciato al derby speranzoso che si potesse anche provare a vincerla dominando l’Inter.

Invece abbiamo subito la sfuriata dei cugini per larghi tratti della partita, aggrappandoci al baluardo in porta che è finalmente tornato sui suoi standard (merito anche di una fase difensiva che nonostante la povertà degli interpreti continua a convincere ed a portare a casa partite a porta inviolata). L’Inter ha tirato di più in porta, ha comandato per lunghi tratti il gioco, e quando stavo pensando che prima o poi l’avrebbero portata a casa, magari con il solito golletto in un recupero XXL, ecco che arriva l’Allegrata. Palla recuperata a centrocampo, ripartenza di Saelemakers, tiro parato (male) da Sommer e Pulisic che gonfia la rete.

Passati in vantaggio mi son detto: “Adesso magari gliene facciamo un altro in ripartenza” ma in realtà come è andata lo sapete tutti.

Prima della partita contro la Lazio pensavo che magari quello del derby fosse solo stato un passaggio a vuoto (che ci poteva anche stare, per carità). Invece pronti via, dobbiamo ancora ringraziare Maignan per non essere andati sotto nel punteggio. Dopo lo spauracchio mi sarei aspettato qualche cenno di ripresa, ma il primo tempo è passato senza troppi sussulti da ambo le parti. Nella ripresa è vero, siam rientrati in campo più determinati ed effettivamente abbiamo limitato molto la Lazio, impedendole di arrivare a tirare nello specchio.

Ma il tabellino recita 4 tiri nello specchio ed un goal, quello di Leao, che basta per rimanere in testa alla classifica.

Sostanzialmente, quindi, il corto muso è bello che vivo. Ne abbiamo vinte due con un solo goal di scarto, e non è nemmeno la prima volta finora. La striscia di risultati utili si allunga, ma per quanto potrà durare lo stato di grazia di Maignan?

L’avrò sicuramente scritto in precedenza, il calcio di Allegri non mi ha mai entusiasmato, soprattutto quella roba schifosa vista nella sua seconda esperienza alla Juve; figlia sicuramente di una rosa nettamente meno forte della prima esperienza, ma sempre di calcio sparagnino e brutto da vedere si tratta.

Ora non è che sia tutto bello e paradisiaco, ma il Milan allegriano del 2025/26 inizia un po’ a convincermi, non a piacermi. Sono sicuro che il primo consapevole che bisogna rinforzare il reparto arretrato sia proprio il nostro allenatore (non a caso iniziano a girare le voci che ci vorrebbero su Thiago Silva e Sergio Ramos, profili di esperienza che potrebbero far crescere Gabbia), ma fino a Gennaio è ancora lunga.

Questa squadra ha ancora un sacco di limiti , così come ha tanto margine di crescita (basti pensare che Jashari ancora non l’abbiam visto e che Nkunku sta rendendo molto al di sotto di ogni aspettativa), ma servirebbe anche iniziare a programmare la prossima stagione, dove sicuramente Modric dovrà tirare il fiato più di quanto non dovrà farlo quest’anno (e già la partita con la Lazio è un grosso indicatore della riserva del croato).

Penso che non ci potremo aspettare nemmeno tanto dalla partita di giovedì in Coppa Italia (dove, sarò malizioso, ma la Lazio avrà un risarcimento per il presunto rigore non dato domenica), ma già dalla prossima contro il Torino mi aspetterei di non vedere una partita di corto musismo.

Sicuramente pesano le assenze (Pulisic su tutti) e le mancanze (Gimenez o magari un 9 di ruolo), però questa squadra ha dimostrato di poter sopperire egregiamente, infatti stiam giocando senza un terzino\quinto di centrocampo di sinistra da praticamente 4 mesi (includendo Agosto). Non ricomincio la solita pippa sulla società e sulla dirigenza, ormai è palese come la penso io e come la pensano loro. C’è di buono che in tutto questo, forse, cresceremo un giovane del vivaio da titolare come Bartesaghi (e speriamo che non finisca come Calabria).

Come c’è di buono che finalmente abbiamo qualcuno che ci mette faccia e voce quando subiamo torti o quando provano a farci lo sgambetto, come successo domenica.

E voi invece, cosa ne pensate del corto musimo 2.0 di questo Allegri? Era quello che pensavate di vedere? O vorreste vedere qualche evoluzione nel canovaccio tattico di questo Milan?

P.S.: sono sicuro che anche voi vorreste altri interpreti in campo, ma questi abbiamo e, per ora, questi dobbiamo tenerci!

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Ho scoperto il calcio e il Milan forse un po' troppo tardi rispetto alla media dei miei coetanei, ma questo non mi ha impedito di vedere fior fiori di campioni indossare la nostra maglia e di godermi le vittorie, in Italia e nel Mondo, del nostro amato Milan.