Pensieri in libertà… Prima parte

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Premessa: per motivi di lavoro e famiglia sono stato assente per un po’. Me ne scuso con tutti Voi nighters e ringrazio i colleghi della redazione per la pazienza con un plauso particolare per il nostro “capitano” che, con i suoi splendidi ritratti e grande comprensione, mi ha parato spesso le spalle in questo periodo particolare.

E’ di qualche giorno fa ma ve lo ripropongo perché, sapessi esprimermi così bene in Italiano, l’avrei scritto così, parola per parola. Fatto salvo che il cadavere del buon Francone, come scrivono i miei colleghi nella chat di redazione, sarà probabilmente ritrovato in un pilone dell’autostrada o rimarrà vittima di un fatale incidente per l’aver osato così tanto, mi ha praticamente “fottuto” il post che mi ronzava in mente da qualche tempo.

“Eppure finora, per la lotta dello scudetto, si era parlato soprattutto di altri. […]. Non si accorgono che l’impianto di gioco di Pioli è vincente, a partire dal recupero della palla nella metà campo avversaria, il segreto di Pulcinella grazie al quale il Milan ha vinto lo scudetto: andate a rivedervi i gol di Giroud nel derby o quelli decisivi nel finale, dalla Lazio al Sassuolo. Il Marsiglia è stato soffocato in questo modo nel primo tempo. Ma c’è altro che rende inaccettabile, per dirigenti, operatori di mercato e tifosi, la forza del Milan. Perché non si può proprio accettare che Messias sia davvero forte e segni gol di questo genere, al termine di una azione in linea da applausi, e che poi regali assist d’oro. Ed è stata per lui una delle prime operazioni di mercato del Milan: l’ex scaricatore di frigoriferi brasiliano è stato riscattato per una manciata di milioni. C’è chi ne spende 50 ma non è sicurissimo di aver preso meglio. Tanti altri nomi sono inaccettabili in un Milan d’alto livello: da Maignan (al posto di Donnarumma) a Kalulu, da Calabria a Saelemaekers, da Krunic a Bennacer. E non è che ci fosse la fila davanti alla porta di Giroud e Adli. Avete compreso il giochino dialettico: chi giudica perfino deludente una campagna acquisti da 100 milioni avverte il cammino del Milan come una possessione del Diavolo, da combattere con l’esorcista. Non sia mai, infatti, che ci si renda conto, una volta per tutte, che c’è un’altra via per vincere. Il modello Maldini-Massara è avvertito come un pericolo dall’ambiente, tifosi compresi, per questo anche nella stagione che sta per cominciare i pronostici corrono altrove…”. 

Che alla proprietà freghi poco delle “vittorie” sul campo, poco, non nulla e solo in quanto le vittorie portano introiti per premi, nuovi sponsor attirati da una superiore visibilità, vecchi sponsor ai quali si può chiedere di più, etc…, è palese. Tanto quanto a Maldini, una icona del milanismo, e legato a questi colori dalla sua immensa storia di calciatore e, per di più, figlio di un altro Maldini altrettanto importante, importa l’avere i mezzi per poter costruire una squadra sempre più forte. La neverending story del rinnovo penso stesse solo in questa differente visione. Poi immagino che ambedue abbiano dovuto arrivare ad un onesto compromesso. Paolo accettando un budget al ribasso rispetto alle sue richieste ed aspettative ed Elliott concedendo comunque un certo valore garantito di investimenti e, sempre immagino, la libertà di decidere dove, come e per chi spenderli ma senza superare “il budget” concordato. Per gli Yankee la parola budget ha un che di sacrale, una sorta di bibbia della gestione aziendale, una cosa che, una volta concordata, non si deve “bucare” per nessun motivo, costi quel che costi (ed ahimè, purtroppo è un argomento che conosco fin troppo bene avendoci a che fare tutti i santi giorni…).

Risultato, la campagna acquisti a cui stiamo assistendo dove, a parte riscatti e rinnovi scontati, pare, si vada per priorità. La pedina che è stata identificata come la più “necessaria”, Dekatelaere, è arrivata anche se dopo una trattativa “alla morte” per poter salvare quanto più possibile da investire in altri giocatori. Alla fine si è dovuto fare comunque un investimento molto importante e per gli altri “desiderata”, a mia sensazione almeno, ci si dovrà accontentare e/o, magari, trovare qualche formula fantasiosa per diluire gli investimenti. Questa è l’impressione che mi hanno lasciato gli ultimi accadimenti.

Non trascurerei nemmeno questo tipetto qua…

Ma, che sia stato per le imposizioni finanziarie di Elliot, sia perché Paolino & Co, hanno saputo guardare avanti, sia per una sorta di magico mix che ne è scaturito quasi fortuitamente, i fatti testimoniano che il Milan oggi è avanti a tutte le altre per gestione sia finanziaria che tecnica. Azzardo che, sempre a mio modo di vedere, il vero miracolo dello staff tecnico non si limita all’aver scovato giovani di grandi potenzialità (penso Kalulu e Leao) mixati con qualche meno giovane evidentemente non sfruttato per quanto valeva davvero o da rilanciare (Vedi Maignan e Tomori ma penso anche a Messias e Florenzi) e qualche grande vecchio con molto da dare ancora in campo ed ancor di più nello spogliatoio (dire Ibra è scontato ma penso anche a Giroud), ma nella capacità di immaginarseli nel gioco di Mister Pioli. Fare le squadre spendendo milioni per “grandi nomi” costruendoci le squadre intorno è un esercizio facile, molto più difficile fare l’esatto contrario come hanno saputo fare i nostri. Segno, oltre ad una gestione tecnica oculata e moderna e di una grande competenza puramente calcistica, anche di una evidente sintonia tra Mister e staff tecnico che, oltre a soddisfare le esigenze di formazione, non lascia spazio per introdursi con polemiche sterili ed inutili a, ad esempio, giocatori scontenti, giornalisti maliziosi etc. visto che non hanno, di fatto, nessuno a cui rivolgersi all’interno della società, nessuna crepa in cui infilare le loro lamentele. Il risultato è che ci ritroviamo con una società sempre più attrezzata tecnicamente ma con un bilancio pulito e quindi un futuro in crescita e, fatto salvo Real, PSG ed Inglesi, che per motivi diversi sono finanziariamente un mondo a parte, fa della nostra società l’esempio “pericoloso”, come ha così ben spiegato il buon Francone, per tutte le altre e… non solo in Italia…

Fine prima parte. See you tomorrow Nighters !

FORZA MILAN

Axel

Puoi cambiare tutto nella vita. La fidanzata, la moglie, l'amante, la casa, il lavoro, la macchina, la moto e qualsiasi altra cosa che ti viene in mente. Solo una cosa non potrai mai cambiare. La passione per questi due colori. "il rosso come il fuoco e il nero come la paura che incuteremo agli avversari". Grazie mamma che mi hai fatto milanista, il resto sono dettagli.