Pagelle Udinese Milan 3-1

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Arriva la sosta e ci serve come il pane, per cercare quanto meno di rimettere insieme i cocci.

Il primo terzo di stagione del Milan, quello fino alla pausa Mondiali per intenderci, non era stato nemmeno malaccio, pur con qualche prestazione in trasferta che aveva fatto accendere dei campanelli d’allarme (Sassuolo, Torino, Cremona) la squadra si era espressa complessivamente su buoni livelli, con alcune grandi partite a San Siro in campionato (Inter, Juve e Napoli), un girone di Champions superato bene, 33 punti alla sosta dopo 15 partite e un secondo posto in classifica alle spalle di un Napoli in stato di grazia.

Da lì in poi l’apocalisse.

Con l’inizio del 2023 sono venuti al pettine i nodi di una campagna acquisti a dir poco disastrosa e i limiti di un allenatore evidentemente incapace di tenere alta la tensione a certi livelli: in questo secondo terzo di stagione in 12 partite di campionato abbiamo raccolto la bellezza di 15 punti (media da salvezza tranquilla), siamo usciti dalla Coppa Italia e spazzati via in Supercoppa, inanellato 7 (sette) sconfitte in 16 partite complessive e raccolto 25 (venticinque) palloni in fondo al sacco.

Unico motivo di consolazione in questo quadro disastroso la qualificazione tra le prime otto d’Europa, ed un sorteggio che in presenza di un Milan appena appena somigliante a quello dello scorso anno potrebbe aprire un’autostrada verso un’incredibile finale di Champions ad Istanbul.

Per tirare le somme manca l’ultimo terzo di stagione, 11 partite di campionato e un sogno da coltivare e cavalcare, a ben vedere è ancora tutto nelle nostre mani dopo la pausa.

A patto però di non ripetere prestazioni come quelle di stasera, per la quale non mi vengono in mente sostantivi diversi da VERGOGNA.

 

Maignan: 5,5 Sui tre gol presi sembra abbastanza esente da responsabilità, anche se sul primo poteva essere un pizzico più reattivo

Kalulu: 5 Il meno peggio dei tre dietro, ma stasera è stata una bella lotta

Thiaw: 4 Beto e Success se lo portano a spasso in lungo e in largo, ed evidenziano i suoi limiti in occasione del secondo e del terzo gol

Tomori: 4 Sul primo gol è un’autentica sciagura, Bennacer commette una sciocchezza ma lui non fa proprio nulla per rimediare, molle goffo e impacciato

Calabria: SV

Saelemaekers: 4,5 Ne azzecca davvero poche come spesso gli accade, sembra incredibile che in tre anni non si sia ancora trovato uno straccio di rimedio per mettere a posto quella sciagurata fascia destra

Rebic: 4,5 Ha le movenze e gli atteggiamenti dell’ex giocatore (quanto meno del Milan)

Tonali: 5 Gioca con la bombola d’ossigeno attaccata al collo ormai da un mese ma nei cambi previsti dallo stratega in panca il centrocampista di complemento non rientra mai

Bennacer: 4 Questa sera malissimo a di poco, sbaglia il passaggio che avvia l’azione del vantaggio friulano e perde un contrasto sanguinoso al limite dell’area da cui nasce il secondo gol

Krunic: 5 Una ciabattata fuori di poco e poco altro nella mezzora in cui rimane in campo

Ballo-Touré: 4,5 Goffo e inadeguato ma la colpa non è sua ma di chi l’ha segnalato, di chi l’ha comprato e di chi lo fa giocare

Brahim Diaz: 5 Tanto fumo e poco arrosto, anche se le poche scintille del primo tempo nascono da qualche suo guizzo, nella ripresa non pervenuto proprio

De Ketelaere: SV

Leao: 4,5 Ha l’unico merito di provocare il rigore del momentaneo pareggio, per il resto abulico e inconcludente, ogni tanto qualche sgasata delle sue sempre malinconicamente conclusa in cross senza arte né parte

Ibrahimovic: 5 Il record del gol più longevo lo ripaga forse dei sacrifici fatti a 41 anni per continuare a inseguire un sogno, ma se la testa è sempre quella del campione oggettivamente il fisico non sembra più in grado di assecondarne la grandezza

Origi: SV

 

Pioli: 4 Fosse per me lo avrei esonerato dopo il 4-0 con la Lazio e l’ho scritto, però una pezza sembrava fosse riuscito a metterla… sta di fatto che dopo aver temporaneamente arginato l’emorragia con il difensore in più dopo un mese ci ritroviamo al punto di partenza, con l’aggravante che i due centrocampisti titolari giocano con la lingua di fuori e le possibili alternative sembrano tutte bruciate.

 

Max

 

 

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.