Pagelle Milan Empoli 0-0

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Ventitre tiri, un palo, un rigore negato, un dominio pressoché totale della partita, soprattutto nel secondo tempo, ma alla fine la montagna partorisce un topolino da zero a zero, e un punticino che muove appena la nostra classifica.

Se alla fine con lacrime sudore e sangue riusciremo ad andare in Champions dovremo ringraziare la mediocrità del campionato italiano, che consente ad una squadra capace di fare 19 punti in 14 partite dopo la sosta di essere ancora al terzo posto.

Sono mesi che abbiamo compreso che società, allenatore e giocatori quest’anno hanno in testa solo la Champions, è un all in rischiosissimo che metterà a dura prova i nostri nervi e le nostre coronarie nei prossimi due mesi, ma ormai siamo in ballo e balliamo.

La squadra ha con tutta evidenza ritrovato gamba e condizione atletica, stasera non ha portato a casa la vittoria per sfortuna e casualità, e per le scelte scellerate dell’allenatore che hanno di fatto regalato un tempo ad un Empoli modestissimo.

Testa a mercoledì comunque, e capiremo se il gioco sarà valso la candela.

Maignan: SV

Calabria: 6 Ordinato e diligente, prova a spingere senza troppa convinzione

Florenzi: 6 Qualche discreto pallone in mezzo e un tiro al volo che si stampa sul palo

Thiaw: 6 Gli avanti dell’Empoli sono scarsi e poco riforniti

Tomori: 6 Gioca costantemente sull’anticipo, serata tranquilla

Theo Hernandez: 6+ Primo tempo al piccolo trotto, più dinamico nella ripresa ma non incide più di tanto, lilla provenzale della capigliatura rivedibile

Tonali: 6,5 (il migliore) Sandrino ha finalmente ritrovato la gamba migliore, anche stasera giganteggia sulla mediana recuperando un gran numero di palloni e proponendosi in fase di spinta

Pobega: 6 Senza infamia e senza lode, la ruggine accumulata in mesi di panca si fa sentire

Bennacer: 4,5 In posizione di trequartista con le spalle alla porta non si può proprio vedere, soprattutto con due uomini addosso e in spazi ristretti, ma alla fine paga colpe non sue ma di chi l’ha messo lì

Brahim Diaz: 6+ Entra portando freschezza e vivacità, si ritrova tra i piedi il match-ball ma lo vanifica con un tiro fiacco in bocca al portiere

Saelemaekers: 6 Nel primo tempo è tra i meno peggio, nel secondo continua a fare il suo fino ad uscire con la lingua di fuori

De Ketelaere: 5 Poco più di un quarto d’ora con il recupero, un solo pallone toccato (rotolando in terra)

Rebic: 5 Diversamente dal surreale compagno di reparto, lui almeno l’impegno ce lo mette, ma butta nell’umido almeno due palle gol nitide

Leao: 6+ I soli venti minuti concessi gridano vendetta, non che entrando faccia chissà che ma la difesa empolese va subito in affanno nel tentativo di raddoppiarlo costantemente

Origi: 3 Raramente in cinquant’anni che seguo il Milan mi è capitato di vedere una simile pippa indossare la nostra maglia, e con altrettanta svogliatezza: sarò sintetico, Tinky Winky, fuori dai coglioni, la valigia ce l’hai già in mano

Giroud: 6 Ci prova e si sbatte come può, segnerebbe anche ma il gol viene giustamente annullato

 

Pioli: 4 Ovvero, l’arte di compiere una grande impresa e buttarla nel cesso subito dopo, il turn-over selvaggio in attacco dettato dalle scelte demenziali iniziali è semplicemente imperdonabile, voi direte: ma se le seconde linee non giocano nemmeno con l’Empoli 5 giorni prima della Champions quando mai giocheranno?  Ma è proprio il concetto che è sbagliato, se vuoi risparmiare le forze dei titolari prima li metti in campo e uccidi la partita, poi li fai rifiatare mettendo le pippe, non il contrario

 

Max

 

Il mio primo nitido ricordo del Milan risale all'8 aprile 1973, compleanno della buonanima di mio papà: sono sulle sue spalle a Marassi, e' il Milan allenato dal Paron e da Cesare Maldini, vinciamo 4-1 e lui mi indica la 10 di Gianni Rivera... Da allora tutta una vita accanto ai nostri colori, vivendo con la stessa passione gioie e delusioni, cadute e rinascite, disfatte e grandi trionfi, fino alla foto a fianco...ecco, il mio Milan è finito lì, dopo è iniziata l'era del Giannino....ma adesso, forse, si ricomincia.