Il mercato più importante

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In attesa del prossimo inizio degli Europei itineranti, voluti fortemente dall’amante del calcio per la gente, è da un pò di giorni che penso a quanto sia importante e fondamentale l’imminente mercato. Per noi tifosi il periodo del calcio mercato diventa un’occasione per sognare ma, spesso, diventa anche un peso che si trascina per settimane, con continue smentite e contro smentite. Penso che per il nostro Milan, questa sessione di mercato sia fondamentale. Siamo partiti subito con il botto lasciando libero il portiere titolare delle ultime sei stagioni, liberandoci di un peso e trovando subito un sostituto pronto anche a livello internazionale. Continuare con una linea precisa sarà decisivo per la costruzione della nuova rosa.

Partendo proprio dalla porta, i tasselli sono già a posto da settimane. Titolare il neo acquisto francese, che non sarà mai paragonabile al predecessore e che sicuramente dovrà avere il tempo di conoscere l’ambiente, lo stadio (che tornerà ad essere popolato ed è un fattore) e, ovviamente, dovrà avere anche la possibilità di sbagliare. Non mettiamo pressione inutile, come ha scritto lui stesso sul suo profilo Instagram “Il dado è tratto”, quindi da oggi è il nostro portiere titolare. Dietro di lui, il buon Tata rimane una discreta sicurezza, tolto l’esordio incubo contro la Roma della scorsa stagione, non ha mai fatto rimpiangere troppo l’assenza del precedente titolare. Poi il ritorno a casa del giovane Plizzari è una buona notizia, soprattutto per le liste UEFA, così da poter avere giocatori elegebili secondo le regole della competizione. Non arriva da stagioni memorabili ma credo che la gavetta in B, soprattutto a Terni e Livorno, gli sia servita per formarsi anche caratterialmente, cosa non da poco per un portiere. Ci mancherà molto Andonio, senza il quale non sarà facile scaldare le poltrone di San Siro alla modica cifra di 1 milione di euro.

La difesa deve ripartire da Tomori e Kjaer. Se per il danese non ci sono problemi, a parte quelli relativi alla tenuta fisica, sull’inglese aspetto con ansia l’ufficialità del riscatto. Durissima ottenere uno sconto, anzi impossibile vista la vetrina carissima del Chelsea, ma penso che possano essere soldi ben spesi e, soprattutto, come dice l’amico Larry, uno così a San Siro non lo si vedeva da un pò. E quando lo dice Larry, tendo a fidarmi. Quindi coppia centrale fatta. Romagnoli, al quale, a questo punto, diventa difficile consegnare la fascia di capitano, sarà la prima scelta, insieme a Gabbia, salvo clamorosi colpi raiolani ma dubito che il centrale mancino di Anzio possa avere molti estimatori. Torna Caldara e bisogna vedere in che condizioni. Ormai lui, come anche Conti, stanno in piedi con il vento a favore, entrambi sarebbero ottimi ricambi se fossero sani, se per il primo penso non ci siano problemi a fare il panchinaro, per il secondo vedo qualche difficoltà in più. Scordiamoci di prendere soldoni da questi due ma speriamo, almeno, di liberarci, nel caso, dei contratti pesanti. Theo e Calabria sulle fasce sono titolarissimi, il secondo, per me, è un ottimo canditato per la fascia di capitano, va trovato un cambio soprattutto per il francese. Assodato che mi sembra difficile rivedere Dalot e Laxalt non è presentabile, qui vanno fatti ragionamenti e va fatto cantare l’algoritmo di Moncada, chissà mai che non salti fuori qualcosa di buono. Qualche occasione a zero può anche essere utile. Kalulu va tenuto e va fatto allenare con Kjaer ancora un anno, sulla fascia destra è sicuramente la prima alternativa, per me. Speriamo che in Turchia si prendano a cuore le sorti di Leo Duarte, così da lasciarlo ai nostri occhi come uno sbiadito (brutto) ricordo.

Il centrocampo è un bel problema. Sappiamo che sia Kessie che Bennacer saranno assenti per la Coppa d’Africa. Parentesi, poi quando la FIFA si ricorderà che il calcio è della gente e farà in modo che le competizioni delle nazionali vengano disputate in contemporanea, sarà troppo tardi. A parte questo, dato per fatto il riscatto di Tonali, che ricordo a tutti, è un 2000, è più assimilabile a Gattuso che al maestro dal calcio liquido. Deve imparare anche a giocare a due, diamogli tempo e facciamolo giocare con continuità senza aspettarsi i lanci da 40 metri. Meite può anche tornare alla Mirafiori, visto che son a corto di mano d’opera, in mezzo siamo corti. Pobega penso sarà confermato, anche solo per il discorso liste UEFA, ma è un altro ragazzo che non va lasciato indietro, perchè se aspettiamo quello portoghese che ha potenziale, non vedo perchè non si possano aspettare due baldi giovani, italiani come Tonali e Pobega. Va fatto un investimento, credo sia evidente e chiaro a tutti. Il fatto che non si parli mai di questo slot da coprire mi fa pensare che Maldini e Massara stiano lavorando proprio su questo punto. Krunic mi sta simpatico ed è il classico compagno al quale vogliono tutti bene, visto che costa poco ed è anche umile, teniamolo all’occorrenza. Castillejo si sbatte, è vero. Però il calcio non è solo corsa ma è anche sostanza che lui non ha nè nel fisico nè nel gioco, ben vengano offerte e liberiamoci di un altro di quei colpi di De Araujo (mortacci sua!). Su Diaz vediamo cosa dirà il Real, ci può servire, soprattutto a partita in corso, lo considero una chiave importante per cambiare l’inerzia della partita. In prestito va più che bene, almeno non rischiamo praticamente nulla, se non il valorizzare un giocatore per altri ma se ci porta risultati, ben venga. Infine il turco. Per me, la porta è aperta, nel senso che può tranquillamente uscire e andare dove voglia. Non ne faccio un discorso di costi ma proprio un discorso di utilità. Ormai sono 4 anni che è qui e ha fatto forse 3-4 mesi decenti, in totale. Un pò pochino, vero è che il girone d’andata ci ha fatto vedere un Calhanoglu differente ma poi si è perso nelle nebbie. Se l’alternativa è De Paul, non ho dubbi, ciaone Hakan e buona fortuna.

Davanti sono curioso di capire quale strada prenderà la società. Ibra è Ibra e lo sappiamo, ma ha dimostrato che fisicamente può reggere si e no un terzo delle partite. Calcolando che siamo nell’Europa dei grandi e lui vorrà giocarle sempre quelle partite, va trovato subito un piano B. Certo Giroud sarebbe perfetto ma aspettiamo di capire cosa succederà con il Chelsea. Attenzione a non rischiare altri colpi alla Mandzukic perchè poi si possono rivelare fatali. Rebic è Rebic, che dire di più? Se giocasse una stagione intera sarebbe un’ira di Dio, speriamo che possa avere più continuità dal punto di vista fisico. Lo terrei. Su Leao io sono categorico, forse sbagliando, ma non è adatto. Il campionato italiano non fa per lui, per la sua testa e per la sua indole. Spazi ce ne sono pochi e fare i fenomeni contro Spezia e Spal è troppo facile. Con le capacità fisiche che ha potrebbe spaccare le partite a gara in corso, il problema è che entra in campo con la stessa voglia che metterebbe per farsi togliere un dente del giudizio senza anestesia. Unica speranza che ho è che imbecchi una stagione, una stagione buona, così da far ingolosire qualche squadra estera e si possa monetizzare. Qui non ci serve. Hauge è una bella favola, difficile da giudicare perchè arrivato in un momento nel quale stava a mille di condizione e poi è andato in down quando il resto del gruppo andava a mille. Se si può monetizzare, ben venga, del resto penso che fosse carne da plusvalenza. Diciamo che il prurito all’orecchio rimane per vedere cosa potrebbe diventare ma, adesso, ci serve anche gente pronta.

Come detto all’inizio, muoversi con testa ed intelligenza sarebbe determinante per puntellare la squadra. La base c’è, rimango scettico sulla guida tecnica ma sono in minoranza e mi taccio, però è un mercato decisivo, perchè mettere a posto dei tasselli ci permetterebbe di avere un piccolo vantaggio rispetto a chi deve ricostruire, ridimensionare o aspettare gli ultimi giorni per fare la squadra. Dopo anni di mercati complicati, possiamo condurre noi il gioco e questo non vuol dire fare mercato da 1000 milioni di euro ma farlo con gli investimenti giusti. Vediamo cosa succederà, di certo, per ora, siamo quelli che sembrano avere le idee più chiare di tutti.

FORZA MILAN

Johnson

"...In questo momento l'arbitro dà il segnale di chiusura dell'incontro, vi lasciamo immaginare fra la gioia dei giocatori della formazione rossonera che si stanno abbracciando..." la voce di Enrico Ameri chiude la radiocronaca dal San Paolo di Napoli. Napoli-Milan 2-3, 1 maggio 1988. Per me, il lungo viaggio è cominciato da lì, sempre e solo con il Milan nel cuore.